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LA FINE DELLA CIVILTÀ (segue)

Non potrebbe l'Impero americano vincere ancora?
No, perché l'Impero ha ormai raggiunto il massimo dell'espansione,dopo aver conquistato l'Europa occidentale, l'Europa dell'Est e gran parte del'Asia. Molte aree conquistate (ossia "convertite" al sistema capitalistico-liberale) fanno concorrenza ai fondatori dell'Impero, situazione che si verificò anche negli ultimi tempi dell'Impero Romano.
L'Impero statunitense è da tempo nella fase di declino e una catastrofe bellica o di altro genere ne affretterà la fine.

Cosa finirà insieme a questo Mondo?

Finiranno molte cose, tra cui anche tante che vengono date per scontate e reputate immutabili o delle verità certe. Questo quello che potrete attendervi nella fase di transizione, subito dopo il crollo :

  1. L'illusione del "tutto a disposizione di tutti"
    Èun valore dei sistemi democratici-liberali, che ormai è considerato un diritto: "tutti possono avere tutto. C'è cibo, beni, strumenti elettronici disponibili in abbondanza per tutti. Anche i disgraziati del terzo mondo progressivamente avranno tutto quello che desiderano."Per tenere in piedi questa illusione molti beni devono andare sprecati perché è necessario produrre in sovrabbondanza in modo che qualunque desiderio possa andare esaudito (vuoi fragole? ci sono. Cambi idea e vuoi il melone? Il fruttivendolo lo vende. Chiaro che, essendo i desideri imprevedibili, molto più della metà dei beni prodotti va buttata via).
    In realtà il Potere è in quantità molto limitata nell'Universo, neppure gli Spiriti alti lo sprecano! Produrre cibo in quantità smodata ne riduce il Potere infatti rendendolo sempre più insipido e povero di nutrimento. L'ecosistema inoltre viene alterato e svuotato dalla trasformazione di foreste in allevamenti o coltivazioni intensive, solo per parlare del problema del cibo.
    Comunque con la fine di questo Mondo, questa illusione del Potere disponibile a pioggia per tutti finirà. I beni di maggior valore torneranno a essere privilegio di pochi.
    La tecnologia - secondo le mie visioni - non finirà, ma non sarà più facilmente accessibile. Poche grosse società avranno il controllo della tecnologia avanzata, che non sarà più accessibile alla massa. La maggioranza delle persone non avrà una macchina perché non ne verranno prodotte abbastanza. Internet resterà, ma i computer saranno consultati soprattutto negli internet café, perché non ci sarà un computer per tutti.

     

     

  2. L'evoluzionismo
    Incredibile? In realtà non parlo tanto delle teorie di Darwin ed epigoni (mai dimostrate scientificamente e piene di problemi che si cerca di insabbiare...) quanto della visione del mondo che da queste teorie è derivata.
    La visione secondo cui il passato è peggiore del presente che è peggiore a sua volta del futuro, ogni civiltà è più evoluta della precedente, tutto diventa nel tempo più ricco, abbondante e pertanto (?) migliore.
    Questa convinzione è del tutto infondata: la civiltà romano-ellenistica era molto complessa e aveva un livello di urbanizzazione che è stato raggiunto di nuovo solo in tempi recentissimi. Il Medio Evo che ne seguì era una civiltà molto più semplice, in prevalenza contadina, con molti meno beni, servizi e conoscenze. Basti pensare che gli antichi romani benestanti avevano l'acqua corrente e le fognature, nel Medio Evo avevano fogne a cielo aperto e, non solo non vi erano più acquedotti, ma era anche stato dimenticato il know-how per costruirli!
    Come nel passaggio da Impero Romano a Medio Evo, nella transizione tra questa civiltà e la prossima il mondo diverrà molto più semplice, si ridurrà la specializzazione, si perderanno molte comodità. In compenso ci sarà un nuovo sviluppo spirituale e la gente dopo qualche tempo crederà di vivere in un'epoca migliore della nostra. Il fatto però che il progresso sia avvenuto per involuzione, che molte cose siano andate perse, che tutto si sia semplificato toglierà credibilità alla visione del mondo evoluzionistica. Questo approccio, che comunque è solo un'illusione di questa realtà, sarà abbandonato del tutto.

     

     

  3. La democrazia
    La democrazia non è il vertice dell'evoluzione dei governi umani, ma soltanto uno dei tanti sistemi possibili, creato dagli anglosassoni e adattissimo a loro (ma ora anche da loro sta mostrando la corda), ma non altrettanto funzionale per altri popoli. I nativi ad es. disprezzano la democrazia - che sono obbligati ad accettare - poiché dicono: "Jua ha un Grande Sogno e quindi sa in che direzione bisogna andare, mentre Abel non ha un Sogno o ha un Sogno da poco: come può il voto di Abel valere quanto quello di Jua? Ci sono più Abel che Jua, quindi il risultato, contando solo il numero di voti, sarà a favore di una scelta sbagliata!".
    In realtà la democrazia, lungi dall'essere il miglior governo del mondo, ha aspetti positivi e negativi. Ma, cosa che sfugge ai più, è strettamente legato al liberalismo economico e al capitalismo, da cui è inscindibile. Il crollo dell'Impero Americano segnerà la fine del capitalismo (V. il punto 1) e quindi della democrazia.
    Ne nascerà al posto una nuova forma di aristocrazia ("governo dei migliori") in cui i "migliori" saranno scelti tra coloro che eccellono in doti che saranno importanti nel nuovo mondo.
    D'altra parte in tutte le civiltà nuove e più semplici il sistema di governo è per necessità oligarchico.

     

     

  4. La New Age
    La New Age che si propone come spiritualità del futuro finirà nella spazzatura rapidamente, quasi prima di ogni altra cosa.
    Perché?
    Perché la New Age è costruita per una civiltà di gente opulenta, raffinata, debole (che quindi ha bisogno di un approccio molto dolce), fiduciosa nell'evoluzione del corpo, della società e dello Spirito. Gente abituata alla sovrabbondanza di tutto, alla convinzione che l'abbondanza è bene e che quindi tende a farsi una religione à la carte scegliendo da un ricco menu e prendendo più piatti possibile perché - appunto - l'abbondanza è bene ed è sinonimo di ricchezza spirituale.
    Tutte convinzioni spazzate via dalla fine dell'evoluzionismo e dal crollo di civiltà, mentre la gente resa forte dalle avversità o desiderosa di diventarlo, non avrà bisogno di approcci soft né di culture raffinate.