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La cattura delle intrusioni con le esche

Nella maggioranza dei casi gli spiriti che si insinuano nel corpo umano facendolo ammalare hanno reazioni e comportamenti simili a quelli degli animali. Vengono attratti da particolari odori, di solito aromatici e dolci, che possono essere usati per farli cadere in una trappola. Sembra che gli odori abbiano una speciale influenza sui mondi degli spiriti.
Catturare le intrusioni allettandole con l'aroma del tabacco o della cera d'api vengono spesso considerate tecniche adatte ai principianti perché non richiedono le abilità, le protezioni e l'esperienza necessarie ad estrarre direttamente dal corpo uno spirito ostile.
In realtà però gli sciamani esperti ricorrono a questi metodi proprio quando l'intrusione è molto potente o furba o tenace, e perciò difficile da estrarre direttamente. Come nella caccia, anche nella rimozione delle intrusioni, si ricorre alle esche e alle trappole per catturare prede difficili o pericolose.

Petroglifo altaico
Petroglifo della regione dell'Altai (Siberia) raffigurante uno sciamano con il suo tamburo. Lo sciamanismo altaico, che è forse il più antico del pianeta, utilizza da millenni la cera fusa bollente per attrarre e intrappolare gli spiriti ostili.

Le trappole di tabacco

Gli sciamani delle Americhe sanno da decine di migliaia d'anni che l'odore del tabacco (ancor di più il tabacco selvatico, oggi purtroppo introvabile) è gradito agli Spiriti. Piccoli sacchetti di stoffa contenenti tabacco e legati in una lunga treccia vengono usati dai medicine-men nordamericani per adescare e intrappolare le intrusioni. Questo metodo è descritto molto bene nel libro di Michael Harner La Via dello Sciamano (ed. Mediterranee) e non lo ripeterò qui, almeno per ora.

La trappola di cera

Molti pensano che lo sciamanismo sia nato durante il neolitico sui monti dell'Altai, in Siberia, e di lì si sia diffuso in tutta l'Asia, l'Europa e poi, con le migrazioni mongoliche, nelle Americhe.
Lo sciamanesimo altaico sarebbe dunque quello primigenio ed è a questo patrimonio di sapienza ancestrale che appartiene il metodo della trappola di cera.

Lo sciamano dispone i suoi oggetti di potere su un tappetino o piccola pelle d'animale sistemata a mo' di altare solitamente a Nord (così almeno nella tradizione siberiana e mongola).

Pone poi una pietra a Est, una Sud e una a Ovest, seguendo il senso del sole. Si crea così un cerchio sacro o ruota di medicina (come viene chiamata in Nordamerica). Lo sciamano disperde fumo sacro (di ginepro o abete, in Siberia, ma vanno benissimo anche la salvia selvatica o altro) nelle 4 direzioni e poi verso il Cielo e la Terra, invoca i poteri delle direzioni e li chiama nel cerchio con i suoi canti di potere e agitando il sonaglio. Nel centro del cerchio (ma a volte in altre posizioni) è posto un braciere che contiene il potere del Fuoco e che deve ardere durante tutto il rituale.

Il malato si siede o si sdraia su una pelle di animale o un tappeto all'interno del cerchio. Il rito si svolge di notte, se all'aperto -- in ogni caso al buio rischiarato solo dal braciere e da una candela sull'altare.
Occorre della cera d'api molto pura che verrà posta in un tegamino di terracotta e fatta fondere sul braciere invocando il potere del Fuoco.
Il profumo della cera fusa attrae gli Spiriti in modo irresistibile.
Per sfruttare questo fatto, lo sciamano, reggendo tra le mani il pentolino pieno di cera bollente, inizia a camminare in cerchio in senso orario intorno al malato. Canta un suo canto di potere per attirare lo spirito in trappola mentre un assistente batte il tamburo.
Il suono del tamburo e il canto incominciano lenti e sommessi per diventare sempre più intensi, mentre lo sciamano continua a girare intorno al paziente finché nella penombra scorge l'intrusione avvicinarsi al pentolino. Aspetta che si tuffi poi nella cera restandone imprigionata come avverrebbe a una mosca.
A questo punto il tamburo diventa molto lento. Lo sciamano si siede accanto al paziente e gli chiede di guardare e di esser pronto a riconoscere il potere che lo tormentava. Poi versa la cera fusa in una ciotola d'acqua. Quando la cera si rapprende a contatto con l'acqua, lo spirito che vi è imprigionato mostra il suo aspetto: la forma assunta dalla cera solidificandosi lo rivela.
È importante che non è lo sciamano a doverlo riconoscere, ma il malato.
Ciò lo aiuta a capire l'origine della sua sofferenza e a distaccarsene.

Questa tecnica è specialmente efficace per spiriti molto sfuggenti o pericolosi, per i demoni e anche per forme più gravi di possessione, da parte di anime di morti.

Eagle Feather

Alla fine del rito lo spirito, se appartiene al mondo di mezzo, viene restituito alla Natura bruciando nel braciere la cera che lo imprigiona. Il vigore e la durata della fiamma daranno una misura del potere dell'intrusione.
Altrimenti la cera può venir seppellita nella terra, specie ai piedi di un albero.
Se però lo Spirito appartiene al Mondo Inferiore, specialmente se è l'anima di un morto, lo sciamano può decidere di riportarlo giù: una volta nel Mondo Inferiore, forse nella regione chiamata Terra dei Morti, lo libererà dalla cera.
A volte alcune offerte o libagioni sono necessarie per placare l'anima e assicurarsi che non ritorni nel nostro mondo.

Se lo sciamano non è molto esperto e non sa riconoscere di che spirito si tratta, la scelta migliore è seppellire la cera ai piedi un albero: questo metodo va abbastanza bene in tutti i casi: lo spirito si libererà col tempo e di solito tornerà spontaneamente al luogo cui appartiene. È meglio comunque scegliere un luogo di sepoltura lontano dalla casa del paziente.