Filosofia (spiccia?)
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hai ragione e di storia meno di tutti ne so io. infatti più che di storia si trattava di riminescenze filosofiche, platoniane. non ho voluto... esaurirmi troppo tra i libri ma credo ne parli ne La RepubblicaDestiny ha scritto:Oh Corvoblu mia cara
(...)
La Grecità è un concetto
non ancora definito
quindi è difficile rispondere
a meno che tu non mi voglia esaurito!
copio da http://www.filosofico.net/repub.html, dalla sinossi del libro di Platone:
Libro 6. Il filosofo deve governare perché è il solo a conoscere l'essere e la verità; inoltre è sincero, temperante, disprezza i beni mondani, apprende con facilità e possiede l'armonia interiore.
Libro 8. (…) conduce un'analisi delle quattro forme di governo esistenti, cui corrispondono quattro tipi di uomo: timocrazia, oligarchia, democrazia e tirannide. (...) Dalla rivolta contro questo regime nasce la democrazia, caratterizzata da una libertà che degenera in anarchia, poiché sia lo Stato sia l'uomo democratico sono dominati dall'elemento concupiscibile; il popoì o stesso fornisce al tiranno la possibilità di salire al potere. Una volta che ha preso in mano lo Stato, il tiranno opprime il popolo ed elimina i cittadini migliori.
Libro 9. (...) Viene poi contrapposta la perfetta felicità dello Stato regio.
come non mi intendo di storia, così non mi intendo di politica. non so come si fa.
però forse bisogna iniziare a pensarci al cosa e al come, se bisogna fondare i germogli della nuova era.
Platone lo chiama "il filosofo". non so se in Grecia sia stato realizzato il suo ideale.
...tra gli Indiani d'America sì. il Capo tribù era anche Sciamano. ed è naturale che sia così. nessuno ha più saggezza di chi ha una vista così ampia da travalicare diverse realtà e ha esperienza quotidiana nel servizio del suo popolo.
Da www.waawi.com, tra i link del sito che ospita questo forum:
presso gli Aborigeni Australiani non esistono Re, ma esistono capi tribali, ovvero un consiglio degli Anziani più saggi, fra i quali spiccano i medicine-man, uomini di grande spiritualità e poteri magici tali da permettere loro comunicare con gli Antenati Creatori che dimorano nel Sognare, ed anche di viaggiare nel Sognare, come in altre dimensioni. Tutt’ora gli Aborigeni, come tutti i popoli Indigeni, non riconoscono di buon grado l’autorità dei nostri capi politici.
Questo perché, secondo la tradizione, i capi tribali lo diventano per merito della loro grande saggezza. Non sono uomini comuni: sono le persone che meglio conoscono il mondo degli Dei, dello Spirito, e perciò conoscono meglio degli altri l’immutabile legge tribale, che deve essere rispettata per garantire abbondanza e benessere per la tribù. Al contrario, i capi del mondo moderno sono semplici uomini e per di più di dubbia onestà morale, dal momento che non rispettano la Madre Terra - e talvolta nemmeno la parola data.
Ma con l’avanzare dei tempi le cose, secondo le antiche testimonianze, cambieranno. A questo proposito si legge nel Vishnu Purana, libro sacro degli antichi indù, che con il progredire dell’Era Oscura il Principio divino si allontanerà ancor di più dagli uomini, così come scomparirà dalla terra il carattere trascendente della regalità. “Coloro che avranno il potere, saranno di animo plebeo, di indole violenta, falsa e malvagia. Infliggeranno la morte (persino) alle donne, ai bambini ed alle vacche (sacre); si impossesseranno delle proprietà dei propri sudditi…” (Vishu Purana, trad. H.H. Wilson, Punti Pustak, Calcutta 1961)
Ci ha provato a Siracusa per ben due volte con due sovrani diversi ma non ci è riuscito. Mentre per quel che riguarda Atene, pur essendo aristocratico e potendo partecipare di diritto alla vita politica della città, se ne è allontanato per la sua corruzione. Leggi questo stralcio della Lettera Settima, che rende bene l'idea: http://spinoza.altervista.org/Lettera_Platone.pdfPlatone lo chiama "il filosofo". non so se in Grecia sia stato realizzato il suo ideale.
Ussignur...cosa leggono i miei occhi!!!
Per la cronaca, tranne qualche viaggetto fatto in Sicilia, tra l'altro alquanto pericolosi al tempo (in uno di questi venne pure arrestato e venduto come schiavo!!), Platone non si allontanò da Atene ove fondò l'Accademia, nella speranza che i suoi studenti (che erano in genere di alto rango) avrebbero potuto cambiare le cose a tempo debito. Ciò che ho detto è che rinunciò alla vita politica, pur avendo diritto (e forse anche dovere per alcuni, visto il suo status) di esercitarla.
Non ho una grandissima stima di Platone (ma ce l'ho nei confronti dei neoplatonici, da Plotino a Porfirio, da Ipazia di Alessandria all'Imperatore Giuliano), ma quel che è giusto è giusto. Platone, oltre a dimostrare una grandissima profondità di pensiero (ancora in gran parte sconosciuta, dato che a quanto pare nell'Accademia venivano insegnate delle dottrine e pratiche esoteriche di cui nei Dialoghi si fa solo qualche cenno), scriveva anche in modo estremamente bello e poetico. Nei suoi Dialoghi si trovano inoltre anche molti Miti molto belli e interessanti, come prova che lui era ancora legato al Mythos e non era ancora stato completamente vinto dal Logos come il suo allievo Aristotele. D'altronde l'Accademia era anche un'associazione religiosa, sotto la protezione di Apollo verso il quale si esercitava il culto. Con tutto rispetto ma, secondo me, gli autori tipici del Mondo Moderno che a te piace tanto (tranne qualche eccezione ovviamente) non sarebbero degni neanche di baciare la terra che Platone ha calpestato.

Per la cronaca, tranne qualche viaggetto fatto in Sicilia, tra l'altro alquanto pericolosi al tempo (in uno di questi venne pure arrestato e venduto come schiavo!!), Platone non si allontanò da Atene ove fondò l'Accademia, nella speranza che i suoi studenti (che erano in genere di alto rango) avrebbero potuto cambiare le cose a tempo debito. Ciò che ho detto è che rinunciò alla vita politica, pur avendo diritto (e forse anche dovere per alcuni, visto il suo status) di esercitarla.
Non ho una grandissima stima di Platone (ma ce l'ho nei confronti dei neoplatonici, da Plotino a Porfirio, da Ipazia di Alessandria all'Imperatore Giuliano), ma quel che è giusto è giusto. Platone, oltre a dimostrare una grandissima profondità di pensiero (ancora in gran parte sconosciuta, dato che a quanto pare nell'Accademia venivano insegnate delle dottrine e pratiche esoteriche di cui nei Dialoghi si fa solo qualche cenno), scriveva anche in modo estremamente bello e poetico. Nei suoi Dialoghi si trovano inoltre anche molti Miti molto belli e interessanti, come prova che lui era ancora legato al Mythos e non era ancora stato completamente vinto dal Logos come il suo allievo Aristotele. D'altronde l'Accademia era anche un'associazione religiosa, sotto la protezione di Apollo verso il quale si esercitava il culto. Con tutto rispetto ma, secondo me, gli autori tipici del Mondo Moderno che a te piace tanto (tranne qualche eccezione ovviamente) non sarebbero degni neanche di baciare la terra che Platone ha calpestato.

Purtroppo penso tu abbia proprio ragione, caro Destiny.Destiny ha scritto:Se lo dici tu..Secondo me non si può dire che realizza la prevalenza dell'ignorante e del cretino: non tutti quelli che votano chi poi vincerà le elezioni sono stupidi.
Una sola domanda: la maggior parte di quelli che votano preferisce guardare "Amici" di Maria de Filippi o leggere un dialogo di Platone?...
Ogni nazione ha purtroppo i governanti che merita e l'ignorante, mendace, furbetto, inaffidabile ed arrogante popolo italiano a scelto "liberamente" i suoi.
(Su quel "liberamente" ci sarebbe un mondo da dire ma lasciamo perdere.)
Una certa cultura di sicuro forma la mente, il pensiero dei Grandi del passato stimola, aiuta a ragionare, la conoscenza degli eventi passati può aiutare ad interpretare gli eventi attuali.
Un governo virtuoso dovrebbe promuovere attivamente la cultura nel suo popolo proprio perché esso sia capace di generare e votare rappresentanti sempre migliori.
Avete visto tracce di questo negli ultimi 50 anni? Io no.
A mio avviso un popolo elegge dei buoni rappresentanti solo in 2 casi: se virtuoso o (raramente) se è disperato.
Virtuosi non lo siamo: speriamo nella seconda ipotesi ed incrociamo le dita?
P.S. - Complimenti anche per il poema, davvero poco epico ma spassosissimo!

hai ragione, siamo molto di più.Taranis ha scritto:Virtuosi non lo siamo
dovresti leggere il libro "italians first" prima di parlare come uno stupido inglese.

in quel momento consumati dalla fiamma di un fuoco eternamente acceso dentro di loro,
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
questo?
http://www.ibs.it/libro+inglese/barone- ... 23551.html
affascinante!...
interessante anche (copio dal sommario):
PART II: REFLECTIONS ON ITALY AND THE ITALIANS
1. Who are the Italians?
2. The Italian Impact on England
3. The Causes of Italian Failures and Successes
4. The Renaissance of Italy
5. In Conclusion
una riflessione sul potere e come farlo funzionare.
p.s. curioso però... scritto da un Italiano. introvabile in lingua italiana.
http://www.ibs.it/libro+inglese/barone- ... 23551.html
affascinante!...
interessante anche (copio dal sommario):
PART II: REFLECTIONS ON ITALY AND THE ITALIANS
1. Who are the Italians?
2. The Italian Impact on England
3. The Causes of Italian Failures and Successes
4. The Renaissance of Italy
5. In Conclusion
una riflessione sul potere e come farlo funzionare.

p.s. curioso però... scritto da un Italiano. introvabile in lingua italiana.
A ognuno le sue opinioni, caro nanki.nanki ha scritto:hai ragione, siamo molto di più.Taranis ha scritto:Virtuosi non lo siamo
dovresti leggere il libro "italians first" prima di parlare come uno stupido inglese.
Ci sono evidenze che io non riesco a negare neanche quando mi coinvolgono in prima persona.
Abbiamo fama all'estero di popolo "ignorante, mendace, furbetto, inaffidabile ed arrogante" (ripeto) perché molto spesso l'italiano medio lo è davvero.
Ognuno è libero di ritenersi un'eccezione, Ovviamente!
P.S. - gli inglesi hanno di sicuro altri difetti ma il cervello gli funziona benino.
Popolo ignorante no, e neppure arrogante. Furbetti e inaffidabili un po' si. E a volte si tratta di stereotipi.Taranis ha scritto:[...] Abbiamo fama all'estero di popolo "ignorante, mendace, furbetto, inaffidabile ed arrogante" (ripeto) perché molto spesso l'italiano medio lo è davvero.
Ognuno è libero di ritenersi un'eccezione, Ovviamente!
P.S. - gli inglesi hanno di sicuro altri difetti ma il cervello gli funziona benino.
"Nosotros hemos enseñado muchas cosas a los hombres"
Los Árboles
Ánimo y fuerza
Shushuì
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Naaa, noi siamo meglio, fidati. Parola di (ex)exchange student, che ha conosciuto molti studenti e molte persone dai 4 angoli del globo.gli inglesi hanno di sicuro altri difetti ma il cervello gli funziona benino.
Che poi, quello che per te è il funzionamento del cervello non necessariamente può da tutti essere considerato un valore. Dipende..
E poi noi italiani siamo per giunta più simpatici


Far l'apologia degli inglesi non mi interessa davvero, non mi sono simpatici e penso che abbiamo contribuito fortemente a "rovinare" questo mondo.Destiny ha scritto:Naaa, noi siamo meglio, fidati...gli inglesi hanno di sicuro altri difetti ma il cervello gli funziona benino.
Che poi, quello che per te è il funzionamento del cervello non necessariamente può da tutti essere considerato un valore. Dipende..
E poi noi italiani siamo per giunta più simpatici![]()
Tanto scemi non sono neanche però se pensi che in passato son riusciti a dominare popoli e popoli con armi, Diplomazia e Politica (e con l'Alcool e le coperte al vaiolo, la prima guerra batteriologica!),
se son riusciti a rimanere al passo con i tempi col mondo in continuo cambiamento e ancora oggi la loro voce è ascoltata e considerata.
Dire poi se siamo Meglio o Peggio mi sembra relativo, dipende da chi giudica e da cosa valuti: sospetto loro pensino di esser migliori di noi... Sbagliando, ovviamente!

Siamo più simpatici? Può darsi, di sicuro siamo più vivaci nel bene e nel male ma anche quello alla lunga può disturbare.
Concordo di sicuro su un punto... Dipende.
(Fine del mio Bla Bla).
Destiny ha scritto:La nostra debolezza, piuttosto, consiste nel poco senso del dovere e di responsabilità. Non a caso le guerre che abbiamo fatto sono sempre state un disastro
Dividerei queste due affermazioni. Non è di certo per il poco senso del dovere che abbiamo perso le guerre. Quello che sono riusciti a fare gli Italiani in guerra (prima e seconda intendo) ha dell'incredibile se si guarda l'equipaggiamento di cui disponevamo. E i gesti di puro eroismo, imprese che superano di gran lunga i limiti dell'umano, degni di essere celebrati dall'epica si sprecano. Senso di dovere e responsabilità, proprio in guerra, se ne è visto anche troppo. Se qualcuno ai vertici ha dimostrato questi difetti era solo un qualcuno, che per qualche ragione si trovava in posti chiave.
Hai ragione, ma in parte (secondo me ovviamente).
L'ho notato anch'io che alcuni, pochi italiani hanno dimostrato gesti di eroismo che forse all'estero potrebbero pure "invidiarci". Mi viene in mente quel carabiniere che salvò dalla fucilazione molti ebrei innocenti addossandosi la colpa della morte di un tedesco. Mi sta sfuggendo il suo nome al momento. Può darsi che faccia parte dello spirito dell'italianità quello di creare qualche vero eroe, a fronte di un popolino che la parola responsabilità non sa neanche che significa. Per esempio, dato che siamo in tema, non appena durante seconda guerra mondiale stavamo per perdere guarda caso tutti divennero antifascisti.
La cosa fece venire il disgusto pure a Churchill che ci definì dei vigliacchi, quindi pensa un pò...
Per ciò che riguarda il fatto della mancanza di mezzi, è senz'altro vero, ma la vera causa dell'insuccesso delle nostre guerre è un'altra. Pure gli etiopi ci hanno dato filo da torcere, e in quanto a mezzi non c'era paragone
ps: potrei sbagliarmi comunque, ammetto la mia ignoranza sull'argomento, che conosco solo in linee molto generali. L'impressione che ho avuto però è questa.
L'ho notato anch'io che alcuni, pochi italiani hanno dimostrato gesti di eroismo che forse all'estero potrebbero pure "invidiarci". Mi viene in mente quel carabiniere che salvò dalla fucilazione molti ebrei innocenti addossandosi la colpa della morte di un tedesco. Mi sta sfuggendo il suo nome al momento. Può darsi che faccia parte dello spirito dell'italianità quello di creare qualche vero eroe, a fronte di un popolino che la parola responsabilità non sa neanche che significa. Per esempio, dato che siamo in tema, non appena durante seconda guerra mondiale stavamo per perdere guarda caso tutti divennero antifascisti.

Per ciò che riguarda il fatto della mancanza di mezzi, è senz'altro vero, ma la vera causa dell'insuccesso delle nostre guerre è un'altra. Pure gli etiopi ci hanno dato filo da torcere, e in quanto a mezzi non c'era paragone
ps: potrei sbagliarmi comunque, ammetto la mia ignoranza sull'argomento, che conosco solo in linee molto generali. L'impressione che ho avuto però è questa.
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- Iscritto il: lun 5 ott 2009, 7:38
Si chiamava Salvo D'acquisto (ma i rastrellati non erano ebrei). Logicamente, ci hanno fatto una fictionDestiny ha scritto: Mi viene in mente quel carabiniere che salvò dalla fucilazione molti ebrei innocenti addossandosi la colpa della morte di un tedesco. Mi sta sfuggendo il suo nome al momento.

Ciao.
Andrea