la morte e il morire
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"........ cosa ci facesse da queste parti...."
C'è una prima fase in cui i morti se ne devono andare perché hanno qualcosa che devono fare ma poi dopo tempo ritornano e stanno vicini ai loro famigliari se questi continuano a ricordarli e a nutrirli con offerte di cibi sani e nutrienti come il latte, il vino rosso, fiori sulla loro tomba.
Mantengono l'immagine che hanno conosciuto in questa vita, ma non è tutta l'Anima.
Spesso dopo parecchio tempo che sono morti, se si fa un viaggio nel territorio della persona si possono incontrare li, o nella casa del cuore o in altri posti come gola o una parte dell'intestino.
Vuol dire che il potere della stirpe passa e tu sei" la punta" di una lunghissima scia, E a tua volta permetterai al Potere della Stirpe di passare da te ai tuoi discendenti. La cosa più importante non sei tu ma tutta la scia della Stirpe.
C'è una prima fase in cui i morti se ne devono andare perché hanno qualcosa che devono fare ma poi dopo tempo ritornano e stanno vicini ai loro famigliari se questi continuano a ricordarli e a nutrirli con offerte di cibi sani e nutrienti come il latte, il vino rosso, fiori sulla loro tomba.
Mantengono l'immagine che hanno conosciuto in questa vita, ma non è tutta l'Anima.
Spesso dopo parecchio tempo che sono morti, se si fa un viaggio nel territorio della persona si possono incontrare li, o nella casa del cuore o in altri posti come gola o una parte dell'intestino.
Vuol dire che il potere della stirpe passa e tu sei" la punta" di una lunghissima scia, E a tua volta permetterai al Potere della Stirpe di passare da te ai tuoi discendenti. La cosa più importante non sei tu ma tutta la scia della Stirpe.
MANTIDE
Re: la morte e il morire
Ciao a tutti,
ricordo che quando si parlava del culto degli antenati e delle offerte di cibo, Tsunki ci disse che solo gli antenati diretti (nonni, bisnonni, trisnonni ma non zii e cugini) fanno passare il potere della stirpe, proprio perchè , come dice mantide, siamo la punta;
Ma possiamo comunque onorare anche gli altri con le offerte? Anche se non possono passarci nessun potere, creiamo comunque un legame con loro e contribuiamo a non farli allontanare, no?
Si diceva che anche il portare il nome di un avo contribuisce a passare il suo potere (ricordo male?), e si usava dare nomi di zii e prozii non solo dei nonni...
ricordo che quando si parlava del culto degli antenati e delle offerte di cibo, Tsunki ci disse che solo gli antenati diretti (nonni, bisnonni, trisnonni ma non zii e cugini) fanno passare il potere della stirpe, proprio perchè , come dice mantide, siamo la punta;
Ma possiamo comunque onorare anche gli altri con le offerte? Anche se non possono passarci nessun potere, creiamo comunque un legame con loro e contribuiamo a non farli allontanare, no?
Si diceva che anche il portare il nome di un avo contribuisce a passare il suo potere (ricordo male?), e si usava dare nomi di zii e prozii non solo dei nonni...
Re: la morte e il morire
Ciao a tutti,
ricordo che quando si parlava del culto degli antenati e delle offerte di cibo, Tsunki ci disse che solo gli antenati diretti (nonni, bisnonni, trisnonni ma non zii e cugini) fanno passare il potere della stirpe, proprio perchè , come dice mantide, siamo la punta;
Ciao Nanna, possiamo fare offerte agli Antenati che abbiamo conosciuto nella nostra vita.
Altri non ci conoscono, e quindi non potrebbero esserci di aiuto.
Il potere della stirpe passa in linea diretta padre/figlio e tra i figli c'è competizione e lotta per riuscire a far passare maggior potere in un " ramo" piuttosto che in un altro.
ricordo che quando si parlava del culto degli antenati e delle offerte di cibo, Tsunki ci disse che solo gli antenati diretti (nonni, bisnonni, trisnonni ma non zii e cugini) fanno passare il potere della stirpe, proprio perchè , come dice mantide, siamo la punta;
Ciao Nanna, possiamo fare offerte agli Antenati che abbiamo conosciuto nella nostra vita.
Altri non ci conoscono, e quindi non potrebbero esserci di aiuto.
Il potere della stirpe passa in linea diretta padre/figlio e tra i figli c'è competizione e lotta per riuscire a far passare maggior potere in un " ramo" piuttosto che in un altro.
MANTIDE
Re: la morte e il morire
Nanna ha scritto: "Si diceva che anche il portare il nome di un avo contribuisce a passare il suo potere (ricordo male?), e si usava dare nomi di zii e prozii non solo dei nonni."
Non credo che la tua affermazione sia corretta, il nome in se ha un suo potere intrinseco, parla di alcune caratteristiche che una persona possiede.
I TALENTI invece quelli si che appartengono ai nostri Antenati.
Non credo che la tua affermazione sia corretta, il nome in se ha un suo potere intrinseco, parla di alcune caratteristiche che una persona possiede.
I TALENTI invece quelli si che appartengono ai nostri Antenati.
MANTIDE
Re: la morte e il morire
Ciao Mantide,
Grazie delle precisazioni, non ricordavo proprio, soprattutto il fatto che non mi può aiutare chi non mi ha conosciuto; credevo infatti che averli conosciuti tramite i miei nonni (attraverso foto e storie) e averli onorati e ricordati, nonchè averli conosciuti al cerchio quando siamo andati nei mondi superiori, fosse sufficiente.
Ma anche se non possono aiutare me, fare offerte a loro può contribuire a "nutrirli" in modo che loro abbiano potere di aiutare la loro stirpe? Il mio altarino conta molte fotografie...
Grazie delle precisazioni, non ricordavo proprio, soprattutto il fatto che non mi può aiutare chi non mi ha conosciuto; credevo infatti che averli conosciuti tramite i miei nonni (attraverso foto e storie) e averli onorati e ricordati, nonchè averli conosciuti al cerchio quando siamo andati nei mondi superiori, fosse sufficiente.
Ma anche se non possono aiutare me, fare offerte a loro può contribuire a "nutrirli" in modo che loro abbiano potere di aiutare la loro stirpe? Il mio altarino conta molte fotografie...
- Tsunki
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Re: la morte e il morire
È un po' meno... naïve di così.nanna ha scritto:Ciao Mantide,
Grazie delle precisazioni, non ricordavo proprio, soprattutto il fatto che non mi può aiutare chi non mi ha conosciuto; credevo infatti che averli conosciuti tramite i miei nonni (attraverso foto e storie) e averli onorati e ricordati, nonchè averli conosciuti al cerchio quando siamo andati nei mondi superiori, fosse sufficiente.
Ma anche se non possono aiutare me, fare offerte a loro può contribuire a "nutrirli" in modo che loro abbiano potere di aiutare la loro stirpe? Il mio altarino conta molte fotografie...
Aver "conosciuto" antenati nei racconti dei nonni, non è conoscere. Ti posso raccontare tutta la vita di mia madre (viva), ma lei continua a non sapere chi tu sia. Il semplice fatto di morire non ci rende onniscienti, semplicemente non c'è alcun legame. C'è (coi tuoi avi, non con mia madre ) un legame di parentela, ma di parenti ce ne sono tanti... A parte la discendenza diretta, che è il Fiume principale del Potere, ci sono quasi infinite ramificazioni...
È possibile invece incontrare specifici Avi in un viaggio sciamanico, come quello fatto nel Cerchio che dici. Tu puoi allora, nel viaggio, chiedere loro di aiutarti in qualcosa su cui abbiano Potere.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Re: la morte e il morire
Grazie Tsunki, mi capita spesso di capire quello che voglio capire...
Quando ho letto tutto quello che è stato detto a riguardo sul forum e sul sito credevo che coltivare un rapporto con un antenato fosse pregarlo e visitare la sua tomba, come mi era stato insegnato in un'ottica cristiana. Quindi mi era rimasta questa idea di "legame".
Però il "Fiume Principale del Potere" mi dà un forte legame, anche se i miei trisnonni avevano dieci figli e quindi ormai siamo a centinaia di nipoti?
Nel cerchio una trisnonna mi ha dato aiuto, ma gli avi erano tanti e mi hanno fatto sedere tra loro; ora mi conoscono no?
Ma, a parte chiedere aiuto, cosa che ho fatto durante il cerchio, avevo capito che il loro potere va nutrito con cibo, e questa cosa semplice la posso fare comunque, anche se non mi conoscono; nessuno dei miei parenti vivi può conoscere direttamente i nostri avi, ma loro possono ancora essere nutriti e avere qualche potere di aiutare la loro discendenza...
O mi sono sbagliata?
Quando ho letto tutto quello che è stato detto a riguardo sul forum e sul sito credevo che coltivare un rapporto con un antenato fosse pregarlo e visitare la sua tomba, come mi era stato insegnato in un'ottica cristiana. Quindi mi era rimasta questa idea di "legame".
Però il "Fiume Principale del Potere" mi dà un forte legame, anche se i miei trisnonni avevano dieci figli e quindi ormai siamo a centinaia di nipoti?
Nel cerchio una trisnonna mi ha dato aiuto, ma gli avi erano tanti e mi hanno fatto sedere tra loro; ora mi conoscono no?
Ma, a parte chiedere aiuto, cosa che ho fatto durante il cerchio, avevo capito che il loro potere va nutrito con cibo, e questa cosa semplice la posso fare comunque, anche se non mi conoscono; nessuno dei miei parenti vivi può conoscere direttamente i nostri avi, ma loro possono ancora essere nutriti e avere qualche potere di aiutare la loro discendenza...
O mi sono sbagliata?
Re:
Non ho conoscenza a riguardo, ma ciò che hai detto mi ha fatto venire in mente questo: mia nonna (una persona che dava importanza al culto dei morti spronando tutti gli adulti a prendersi cura delle tombe dei parenti) si ostinava molto affinché nessun bambino della famiglia mettesse piede in un cimitero prima dei 4-5 anni d'età, perché prima poteva essere pericoloso più o meno per il motivo che hai scritto tu.Viana ha scritto:
detto questo, la domanda che mi pongo è: non c'è il rischio di tornare a casa con qualche "larva" attaccata addosso? non tanto dei morti di vecchia data, ma quanto per quelli sepolti da pochi giorni/ore. Non vorrei dire una cavolata, ma so che i morti, o meglio coloro che non riescono a staccarsi da questa terra, spesso tornano a rivisitare il proprio corpo, quindi si dovrebbero aggirare intorno alla tomba.
Godeva di parecchia autorità e l'abbiamo sempre accontentata Ma era superstizione? O c'era un fondo di verità?
Re:
Grazie mantide ^_^mantide ha scritto:"........ cosa ci facesse da queste parti...."
C'è una prima fase in cui i morti se ne devono andare perché hanno qualcosa che devono fare ma poi dopo tempo ritornano e stanno vicini ai loro famigliari se questi continuano a ricordarli e a nutrirli con offerte di cibi sani e nutrienti come il latte, il vino rosso, fiori sulla loro tomba.
Mantengono l'immagine che hanno conosciuto in questa vita, ma non è tutta l'Anima.
Spesso dopo parecchio tempo che sono morti, se si fa un viaggio nel territorio della persona si possono incontrare li, o nella casa del cuore o in altri posti come gola o una parte dell'intestino.
Vuol dire che il potere della stirpe passa e tu sei" la punta" di una lunghissima scia, E a tua volta permetterai al Potere della Stirpe di passare da te ai tuoi discendenti. La cosa più importante non sei tu ma tutta la scia della Stirpe.
Quindi se ho capito bene da questo topic:
- in una prima fase il morto va via e i suoi discendenti lo possono aiutare "lasciandolo libero" e incoraggiandolo, cioè non tenendolo legato con sentimenti di disperazione, nostalgia etc;
- dopodiché di norma tornano vicino ai familiari, purché ricordati e nutriti. Altrimenti, no.
Giusto?
Mi sa che sono una "punta" un po' indegna Non sono mai stata sulla tomba di mia nonna ed è morta da 3 anni... E lei ci teneva. E' sepolta in una città lontana, quest'anno mi propongo di tornare là apposta.
Re: la morte e il morire
Una domanda che volevo fare da un pò...Tsunki ha scritto:(...) Dopo la morte, le tradizioni più sagge e antiche consigliano di fare il contrario del consiglio di Serpiente: non piangere il morto né pensare a lui nel proprio cuore.vittorio ha scritto: "quando abbiamo vicino un animale di casa o un parente prossimo alla morte, che cosa possiamo fare per aiutarlo a percorrere gli ultimi giorni in modo sereno e per preparalo per l'altra realtà? ".
L'importante è appunto non pensarci con emozione, il che però è quasi impossibile verso una persona amata.
I mongoli dicono di non nominarlo per 3 mesi. (...)
Il tempo di purificazione varia, perché anche il tempo fa parte dell'illusione, ma in generale 3 mesi è una buona approssimazione, se non è successo qualche intoppo.
Anche per gli animali domestici vale il discorso dei tre mesi?
Oppure, essendo un animale - che, anche se domestico e "casalingo", credo sia più connesso di noi a Nonna Terra - i tempi sono diversi, magari minori?
Yanàs
Re: la morte e il morire
Una volta che l'anima esce il corpo va nel regno dei morti.
Ma l'anima in quel regno che compiti ha?
E' diverso se l'anima esce da altri centri energetici piuttosto che dalla sommità del capo?
Ma l'anima in quel regno che compiti ha?
E' diverso se l'anima esce da altri centri energetici piuttosto che dalla sommità del capo?
- Tuna
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Re: la morte e il morire
Non si possono comprendere cose dell'Altra Realtà attraverso le convinzioni che abbiamo in questa. L'unica strada è sperimentare e fare esperienza e nonostante questo, quando tornerai, non saprai nemmeno spiegarlo a te, ma resterà un'impronta che cambierà per sempre il tuo modo di vedere, quindi la tua vita.
Se si cambia modo di vedere le cose, cambia anche la vita!!!
Se si cambia modo di vedere le cose, cambia anche la vita!!!
Kakáram ajastá
Tuna
Tuna
Re: la morte e il morire
Riesumo questo topic "allegro" per parlare di suicidio. Cosa ho vissuto da vicino - con la drammatica morte di mio padre, nel 2012 - e perché ultimamente sono venuto a sapere di persone che si tolgono la vita. Al momento sto in Svizzera, in Ticino, e a quanto pare qui c'è un tasso di suicidi piuttosto alto, nonostante il benessere materiale della popolazione. Qualche settimana fa la moglie di un anziano che conosco si è buttata da una finestra sfracellandosi; oggi un pensionato piuttosto energetico si è impiccato. Le precise motivazioni non le conosco, ma credo di saperle: non avevano più motivo di "andare avanti" (i maligni possono dire che è perché la Svizzera è alquanto noiosa )
Grazie a Tsunki un pò ho visto che succede ad un suicida. L'anima del morto rimane in questo mondo (non succede quello che Tsunki descrive qui: viewtopic.php?f=1&t=34&start=16), non viene portata via da spiriti psicopompi nella terra dei morti, crea problemi ai vivi (principalmente ai famigliari) più o meno gravi, ed in più non se la passa bene... In poche parole, il suicida crede di farla finita, ma in verità non è così... Fa più danni che altro, portando malasorte alle generazioni a venire, in maniere spesso inaspettate.
Ricordo tuttavia che Tsunki una volta spiegò che i suicidi possono talvolta avere senso, per esempio per una protesta per una causa elevata (ricordo che Dante mette Catone l'Uticense in purgatorio, pur essendo suicida), oppure per difendere l'onore della famiglia, etc. (mi viene in mente lo harakiri dei samurai, o i kamikaze della seconda guerra mondiale). In tal caso ci sono spiriti che aiutano l'anima del morto a lasciare questo mondo.
Questo non succede quasi mai oggi, quando ci si uccide per motivi futili, perché le nostre anime sono deboli.
Se non ricordo male, quando con Tsunki si andò a portare mio padre giù nel mondo di sotto, uno spirito gli spiegò che si sarebbe "reincarnato" per completare quello che aveva lasciato in sospeso in questa vita. Forse non si tratta esattamente di "reincarnazione" come viene spiegata dalla new age (anzi, non usò proprio il termine "reincarnazione"), tuttavia una cosa simile l'ho sentita dire anche da qualcuno che segue altre tradizioni. Se è così, è interessante sapere che appunto... non c'è via di scampo!
Mi sono sempre chiesto, tuttavia, se ci sia un'altra maniera per "andarsene da questo mondo", meno sinistra, più definitiva. Più onorevole.
Grazie a Tsunki un pò ho visto che succede ad un suicida. L'anima del morto rimane in questo mondo (non succede quello che Tsunki descrive qui: viewtopic.php?f=1&t=34&start=16), non viene portata via da spiriti psicopompi nella terra dei morti, crea problemi ai vivi (principalmente ai famigliari) più o meno gravi, ed in più non se la passa bene... In poche parole, il suicida crede di farla finita, ma in verità non è così... Fa più danni che altro, portando malasorte alle generazioni a venire, in maniere spesso inaspettate.
Ricordo tuttavia che Tsunki una volta spiegò che i suicidi possono talvolta avere senso, per esempio per una protesta per una causa elevata (ricordo che Dante mette Catone l'Uticense in purgatorio, pur essendo suicida), oppure per difendere l'onore della famiglia, etc. (mi viene in mente lo harakiri dei samurai, o i kamikaze della seconda guerra mondiale). In tal caso ci sono spiriti che aiutano l'anima del morto a lasciare questo mondo.
Questo non succede quasi mai oggi, quando ci si uccide per motivi futili, perché le nostre anime sono deboli.
Se non ricordo male, quando con Tsunki si andò a portare mio padre giù nel mondo di sotto, uno spirito gli spiegò che si sarebbe "reincarnato" per completare quello che aveva lasciato in sospeso in questa vita. Forse non si tratta esattamente di "reincarnazione" come viene spiegata dalla new age (anzi, non usò proprio il termine "reincarnazione"), tuttavia una cosa simile l'ho sentita dire anche da qualcuno che segue altre tradizioni. Se è così, è interessante sapere che appunto... non c'è via di scampo!
Mi sono sempre chiesto, tuttavia, se ci sia un'altra maniera per "andarsene da questo mondo", meno sinistra, più definitiva. Più onorevole.
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
- Tsunki
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Re: la morte e il morire
Ma... ehm... li incontri tutti tu?Tuntiak ha scritto:Qualche settimana fa la moglie di un anziano che conosco si è buttata da una finestra sfracellandosi; oggi un pensionato piuttosto energetico si è impiccato. Le precise motivazioni non le conosco, ma credo di saperle: non avevano più motivo di "andare avanti"
Vivo da 8 anni in Svizzera (tu da forse 2 mesi! ) e non conosco nessuno che si sia suicidato.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Re: la morte e il morire
Ehehehehe Buon per te! Non è una cosa che mi fa piacere...
In realtà è quello che mi è stato detto uno dei primi giorni che sono arrivato, che ci sono tanti suicidi. Tieni conto che dove sono io adesso passa tanta gente, quindi ne si sente di ogni.
Il posto comunque è bellissimo.
In realtà è quello che mi è stato detto uno dei primi giorni che sono arrivato, che ci sono tanti suicidi. Tieni conto che dove sono io adesso passa tanta gente, quindi ne si sente di ogni.
Il posto comunque è bellissimo.
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