La menzogna nelle culture native
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
-
- Autore
- Messaggio
Perchè non dovrebbe c'entrare?gattanera ha scritto:Ciao a tutti ...
Scusate ma credo che siamo fuori tema.....nn vedo cosa c'entri l'istinto di sopravvivenza, che è insito nella nostra parte animale....
Non darei così per scontato che l'istinto si faccia vivo a momento debito, ci sono persone che non reagiscono e si lasciano sopraffare, così come c'è l'estremo opposto.
Non siamo nella selva, ma in una società che richiede dei meccanismi seppur simili o paragonabili per certi versi, alla fine, differenti ...per ovvi motivi.
Sopravvivere non è solo sopravvivere all'uccisione o alla fame, nella società si sviluppa anche in altri campi, più o meno importanti per la nostra sopravvivenza, spesso del tutto inutili, ma che di fatto ci sono. Ci troviamo a veder governare anche sentimenti e approcci diversi fra loro... la mancanza o la differenza di cultura così come la menzogna, l'imbroglio, la dissimulazione e le violenze conseguenti, sono tutte cose collegate, secondo me.
Gli animali stessi dissimulano per salvarsi o per nutrirsi, l'uomo lo fa per questo ma anche per altro sconfinando e il troppo poi ...alla fine.... porta all' estreme conseguenze.
Ciao salali
per me non è un problema di contesto (selva o società), ma di Equilibrio...
Senza il più forte nn ci sarebbe il più debole e senza il furbo nn ci sarebbe il ton to...
Io credo che faccia parte della natura delle cose e che tutte le disquisizioni su ciò che sarebbe giusto o sbagliato siano frutto della spazzatura di cui la nostra mente è piena:sovrastrutture,scorie .... Ma tu conosci bene il mio pensiero ..
per me non è un problema di contesto (selva o società), ma di Equilibrio...
Senza il più forte nn ci sarebbe il più debole e senza il furbo nn ci sarebbe il ton to...
Io credo che faccia parte della natura delle cose e che tutte le disquisizioni su ciò che sarebbe giusto o sbagliato siano frutto della spazzatura di cui la nostra mente è piena:sovrastrutture,scorie .... Ma tu conosci bene il mio pensiero ..
Il potere spaventa (Tsunki)
Re: La menzogna nelle culture native
per come vedo io la questione, o meglio "sento" io la questione, ci sono come degli scompartimenti, dei gironi, degli anelli, ove siamo rinchiusi a gruppi e quelli che sono divisi dagli altri non concepiscono nè capiscono le modalità di quelli esterni..
per esempio una persona "buona" che non ha alcun motivo di fare del male agli altri, il giorno che si trova nella condizione (magari gli uccidono il figlio) di fare del male o uccidere, lo fa (per vendetta o impeto istintivo di rivendicare il figlio morto).. nel momento in cui uccideva e dopo la sua prospettiva è cambiata (non sta più nel gruppo di quelli buoni e perfetti) adesso è passato nel gruppo degli assassini (quelli che prima additava e condannava),,
adesso che fa parte della ronda degli assassini si trova nel giusto perchè la pensa come loro e ne condividi le motivazioni.. ha cambiato flusso.. c'è una membrana sottile che lo divide da quello che era prima, dal gruppo a cui apparteneva ("i buoni e giusti").. come il gruppo di quelli che uccidono per altri motivi (eserciti in guerra o medici che praticano eutanasia) si sentono nel giusto nel farlo e fanno parte del loro gruppo che sente e vive la questione in modo ancora diverso)..
quindi ognuno di noi pensa e condivide esattamente la realtà che ha scelto e di cui fa parte, cambiando questa mappa, cambia anche la sua visione delle ccose e della realtà e la morale e l'etica fanno parte di questo modello, ma possono cambiare perciò non si può additare nessuno in realtà, perchè potremmo cambiare facilemente mappa -girone-coscienza e diventare quello che prima condannavamo e ora invece abbracciamo perchè siamo diventati altro.
per esempio una persona "buona" che non ha alcun motivo di fare del male agli altri, il giorno che si trova nella condizione (magari gli uccidono il figlio) di fare del male o uccidere, lo fa (per vendetta o impeto istintivo di rivendicare il figlio morto).. nel momento in cui uccideva e dopo la sua prospettiva è cambiata (non sta più nel gruppo di quelli buoni e perfetti) adesso è passato nel gruppo degli assassini (quelli che prima additava e condannava),,
adesso che fa parte della ronda degli assassini si trova nel giusto perchè la pensa come loro e ne condividi le motivazioni.. ha cambiato flusso.. c'è una membrana sottile che lo divide da quello che era prima, dal gruppo a cui apparteneva ("i buoni e giusti").. come il gruppo di quelli che uccidono per altri motivi (eserciti in guerra o medici che praticano eutanasia) si sentono nel giusto nel farlo e fanno parte del loro gruppo che sente e vive la questione in modo ancora diverso)..
quindi ognuno di noi pensa e condivide esattamente la realtà che ha scelto e di cui fa parte, cambiando questa mappa, cambia anche la sua visione delle ccose e della realtà e la morale e l'etica fanno parte di questo modello, ma possono cambiare perciò non si può additare nessuno in realtà, perchè potremmo cambiare facilemente mappa -girone-coscienza e diventare quello che prima condannavamo e ora invece abbracciamo perchè siamo diventati altro.
- Tsunki
- Administrator
- Messaggi: 4289
- Iscritto il: gio 7 dic 2006, 20:26
- Località: Amazzonia, Australia, Svizzera
- Contatta:
Re: La menzogna nelle culture native
Waiki, ti ho scritto un mp.
Non dovrei scriverne qui, ma dato che scrivi sul forum ma l'mp non lo leggi, te lo segnalo in questo modo.
Non dovrei scriverne qui, ma dato che scrivi sul forum ma l'mp non lo leggi, te lo segnalo in questo modo.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Re: La menzogna nelle culture native
concordo pienamente.Waiki ha scritto:per come vedo io la questione, o meglio "sento" io la questione, ci sono come degli scompartimenti, dei gironi, degli anelli, ove siamo rinchiusi a gruppi e quelli che sono divisi dagli altri non concepiscono nè capiscono le modalità di quelli esterni..
per esempio una persona "buona" che non ha alcun motivo di fare del male agli altri, il giorno che si trova nella condizione (magari gli uccidono il figlio) di fare del male o uccidere, lo fa (per vendetta o impeto istintivo di rivendicare il figlio morto).. nel momento in cui uccideva e dopo la sua prospettiva è cambiata (non sta più nel gruppo di quelli buoni e perfetti) adesso è passato nel gruppo degli assassini (quelli che prima additava e condannava),,
adesso che fa parte della ronda degli assassini si trova nel giusto perchè la pensa come loro e ne condividi le motivazioni.. ha cambiato flusso.. c'è una membrana sottile che lo divide da quello che era prima, dal gruppo a cui apparteneva ("i buoni e giusti").. come il gruppo di quelli che uccidono per altri motivi (eserciti in guerra o medici che praticano eutanasia) si sentono nel giusto nel farlo e fanno parte del loro gruppo che sente e vive la questione in modo ancora diverso)..
quindi ognuno di noi pensa e condivide esattamente la realtà che ha scelto e di cui fa parte, cambiando questa mappa, cambia anche la sua visione delle ccose e della realtà e la morale e l'etica fanno parte di questo modello, ma possono cambiare perciò non si può additare nessuno in realtà, perchè potremmo cambiare facilemente mappa -girone-coscienza e diventare quello che prima condannavamo e ora invece abbracciamo perchè siamo diventati altro.
perfetta illustrazione di come "giusto" e "sbagliato" appartengano alla dimensione umana e di come siano da essa concepiti..
Il potere spaventa (Tsunki)