La vendetta, il perdono o che cosa
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La vendetta, il perdono o che cosa
Ognuno di noi prima o poi affronta sul suo cammino una persona che gli fara' molto male. Ma prima di reagire, sopratutto chi come me cerca di seguire un cammino sciamanico, deve soppesare tante cose..... A causa di una persona che mi ha ingannato ho dovuto affrontare una serie di problemi economici e famigliari durissimi. Ebbene la voglia di farla pagare e' stata alta ma, forse, l'ho superata per non rendere ancor piu grave il problema iniziale. Ma oggi mi ritrovo a combattere con sentimenti misti a rabbia e delusione che si impossessano di me ad ondate non appena ricordo quei fatti... Che cosa mi consigliate per rendere inoffensivi questi moti dell animo che sicuramente si ripresenteranno per tutta la mia vita al semplice ricordo e mi rubano energia?
Non uomini dabbene è il fine ma Dèi.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Ti riporto parole fresche dell'Uwishin di due giorni fa: se senti ancora rabbia significa che c'è ancora uno scompenso e che le ferite sono aperte
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
...E quando si cura le ferite, scompare il bisogno di compensazione.
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
pochi giorni fa ho sentito per caso in televisione un lama che parlava di questo. Diceva che vivere l'odio, l'astio, cercare la vendetta ci lascia, se va bene, molto malconci. Subito dopo al telegiornale il Papa diceva "noi dobbiamo pregare per quelli che ci hanno fatto male. Ma lo dobbiamo fare oggi, subito adesso, tutti insieme".
In effetti il perdono serve, e non serve a chi perdoniamo, ma prima a noi. E spezza una catena di dolore e di male che si perpetua. E' una cosa troppo importante da imparare a fare e da insegnare, ne va della nostra felicità...
Tu chiedi come fare. Io non te lo so spiegare ma in effetti per quanto mi riguarda credo di essere troppo pigra per odiare: è un sentimento che richiede anche determinazione! Comunque di solito, passata la reazione iniziale, penso a quella persona con un po' di delusione, anche di pena (ovviamente dopo aver esaminato bene i motivi e se posso essere stata in qualche modo causa del suo comportamento), penso a come applichi degli schemi da cui non ne esce a come si è sbagliata su tutto o a come poteva evitare di fare un danno a me, a lei o agli altri se fosse stata appena più accorta, o intelligente, o un po' meno avida... eccetera a seconda di come è andata. Questo ovviamente nel peggiore dei casi, quello in cui non abbia una seppur piccola giustificazione che di solito è una mal applicata difesa sua o dei suoi interessi o del suo mondo o dei suoi figli... E poi forse me la cavo pensando a due cose: primo, umanamente, a come sono stata migliore di lei a lasciar perdere e non prendermela mai. secondo, da quando seguo un po' quello che dice Tsunki, penso a come tutto ti ritorna ed è meglio che il tuo cuore non sprechi energie cattive, che in qualche modo tornano su di te e sui tuoi cari. Lascia che sia il modo di vivere di chi ti fa male, non il tuo.
In effetti il perdono serve, e non serve a chi perdoniamo, ma prima a noi. E spezza una catena di dolore e di male che si perpetua. E' una cosa troppo importante da imparare a fare e da insegnare, ne va della nostra felicità...
Tu chiedi come fare. Io non te lo so spiegare ma in effetti per quanto mi riguarda credo di essere troppo pigra per odiare: è un sentimento che richiede anche determinazione! Comunque di solito, passata la reazione iniziale, penso a quella persona con un po' di delusione, anche di pena (ovviamente dopo aver esaminato bene i motivi e se posso essere stata in qualche modo causa del suo comportamento), penso a come applichi degli schemi da cui non ne esce a come si è sbagliata su tutto o a come poteva evitare di fare un danno a me, a lei o agli altri se fosse stata appena più accorta, o intelligente, o un po' meno avida... eccetera a seconda di come è andata. Questo ovviamente nel peggiore dei casi, quello in cui non abbia una seppur piccola giustificazione che di solito è una mal applicata difesa sua o dei suoi interessi o del suo mondo o dei suoi figli... E poi forse me la cavo pensando a due cose: primo, umanamente, a come sono stata migliore di lei a lasciar perdere e non prendermela mai. secondo, da quando seguo un po' quello che dice Tsunki, penso a come tutto ti ritorna ed è meglio che il tuo cuore non sprechi energie cattive, che in qualche modo tornano su di te e sui tuoi cari. Lascia che sia il modo di vivere di chi ti fa male, non il tuo.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Beh una cosa è certa: lo sciamanesimo ci insegna soprattutto il valore della compensazione. Don Juan disse che si può provare a insistere se conviene, ma bisogna sapersi adeguare a ciò che la via che ha un cuore ti porta.
Questo concetto puoi descriverlo con mille diversi vocabolari, ma io riporterò, per condividerne con voi il potere, ciò che uno spirito burlone ma amichevole mi ha detto, fattomi conoscere da *qualcuno* dopo avermi tormentato per ore con un infinito discorso integralmente in romagnolo (vero Mayu? ) che me l'ha fatto anche scrivere e che tradurrò in Italiano:
"Caro Fabio c'è una cosa che non hai ancora imparato
che stai passando la vita ad urlare
perché sei capace solo di essere arrabbiato
ma per vivere la vita sai cosa devi sapere?
che se bevi dell'acqua ti passa la sete
ma quando l'hai bevuta, quell'acqua,
poi devi comunque lasciarla andare ..."
(in romagnolo faceva più o meno rima, è stato un po' tediante ma spassoso)
Quindi si, puoi anche vendicarti e bere tanta acqua, dissetarti a lungo, ma dovrai comunque farti passare la rabbia, questo perché la vendetta non necessariamente compensa.
L'Uwishìn ha spiegato in mille modi che Potere, compensazione ed equilibrio sono le basi ... sempre se la mia diversa giovinezza non mi ha portato a travisare tutto.
animo y fuerza
Questo concetto puoi descriverlo con mille diversi vocabolari, ma io riporterò, per condividerne con voi il potere, ciò che uno spirito burlone ma amichevole mi ha detto, fattomi conoscere da *qualcuno* dopo avermi tormentato per ore con un infinito discorso integralmente in romagnolo (vero Mayu? ) che me l'ha fatto anche scrivere e che tradurrò in Italiano:
"Caro Fabio c'è una cosa che non hai ancora imparato
che stai passando la vita ad urlare
perché sei capace solo di essere arrabbiato
ma per vivere la vita sai cosa devi sapere?
che se bevi dell'acqua ti passa la sete
ma quando l'hai bevuta, quell'acqua,
poi devi comunque lasciarla andare ..."
(in romagnolo faceva più o meno rima, è stato un po' tediante ma spassoso)
Quindi si, puoi anche vendicarti e bere tanta acqua, dissetarti a lungo, ma dovrai comunque farti passare la rabbia, questo perché la vendetta non necessariamente compensa.
L'Uwishìn ha spiegato in mille modi che Potere, compensazione ed equilibrio sono le basi ... sempre se la mia diversa giovinezza non mi ha portato a travisare tutto.
animo y fuerza
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Se si perdona con il cuore il sentimento di rabbia si attenua ma non si potra' mai perdonare chi ti ha fatto troppo male. Il mio caro zio defunto mi dice " fammi un esempio".... ecco l'esempio: " ce la fai a perdonare chi ha violentato tua figlia o ha ucciso tuo padre?"...la risposta e' intuitiva. Nei casi gravi il perdono e' buonismo cattolico. Nella giungla non si perdona, il leone ti sbrana e non servono nemmeno le buone intenzioni, credimi; quando hai difronte un animale pericoloso, vai per aiutarlo e magari ti riduce a brandelli. L' unica strada percorribile e' soprassedere non ricercare a tutti i costi la vendetta e, sopratutto, la ricetta e' di lasciar fare agli spiriti. Dico questo per esperienza fatta...chiunque mi abbia fatto del male ha ricevuto in seguito grandissimi problemi, senza che io abbia alzato un dito. Non so perche ma e' sempre stato cosi, e negli ultimi tempi ancor di piu.
Non uomini dabbene è il fine ma Dèi.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Il rischio di ragionare in questi termini è di sforare nella psicologia, se ti uccidono una figlia e tu non perdoni è per motivi complessi che forse hanno più a che vedere con quanto si diceva nel topic viewtopic.php?f=1&t=1001 e che riguardano gli attaccamenti.
Dal momento che in particolare sentimenti come l'amore che si può avere per un figlio derivano da uno scambio di potere che è possibile solo se detto figlio è vivo, nel momento in cui muore rimane solo quell'attaccamento, che però gli sciamani sanno essere un'altra cosa.
Se ad esempio un pazzo ti demolisce la parete di una casa schiantandosi contro con un camion al muratore che te la ricostruisce non cambia assolutamente niente sapere che l'hanno tirata giu con un camion o con la dinamite ... magari gli potrà interessare per mera curiosità ma la sua preoccupazione sarà tenere su la casa.
Allo stesso modo tu non sarai preoccupato che sia il pazzo a ricostruire la parete, chiamerai anzi il muratore che la ricostruirà molto meglio, magari ti preoccuperai di far pagare i danni al pazzo, ma questo se vogliamo è un aspetto che ha un fondamento unicamente sociale dove ci sono regole che impongono di ripagare i danni, regole che tuttavia sono basate su ragionamenti opportunistici: se io spendo 10000 euro per pagare i tuoi danni significa che posso fare 10000 euro di cose in meno nella mia vita, ma alla natura non frega niente che tu debba avere una casa con la parete proprio li ... quindi è un ragionamento che ha senso solo all'interno della società. E comunque questo ragionamento calza in maniera molto approssimativa al concetto.
Se tu, dopo avere la parete ricostruita, sei ancora arrabbiato, o provi nostalgia per la vecchia parete perché ti piaceva di più ... è appunto un'altra cosa.
Dal momento che in particolare sentimenti come l'amore che si può avere per un figlio derivano da uno scambio di potere che è possibile solo se detto figlio è vivo, nel momento in cui muore rimane solo quell'attaccamento, che però gli sciamani sanno essere un'altra cosa.
Se ad esempio un pazzo ti demolisce la parete di una casa schiantandosi contro con un camion al muratore che te la ricostruisce non cambia assolutamente niente sapere che l'hanno tirata giu con un camion o con la dinamite ... magari gli potrà interessare per mera curiosità ma la sua preoccupazione sarà tenere su la casa.
Allo stesso modo tu non sarai preoccupato che sia il pazzo a ricostruire la parete, chiamerai anzi il muratore che la ricostruirà molto meglio, magari ti preoccuperai di far pagare i danni al pazzo, ma questo se vogliamo è un aspetto che ha un fondamento unicamente sociale dove ci sono regole che impongono di ripagare i danni, regole che tuttavia sono basate su ragionamenti opportunistici: se io spendo 10000 euro per pagare i tuoi danni significa che posso fare 10000 euro di cose in meno nella mia vita, ma alla natura non frega niente che tu debba avere una casa con la parete proprio li ... quindi è un ragionamento che ha senso solo all'interno della società. E comunque questo ragionamento calza in maniera molto approssimativa al concetto.
Se tu, dopo avere la parete ricostruita, sei ancora arrabbiato, o provi nostalgia per la vecchia parete perché ti piaceva di più ... è appunto un'altra cosa.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
L'esempio della figlia o del padre e' stato riportato unicamente per far capire la gravita degli eventi occorsomi e il conseguente sentimento di rabbia e vendetta contro chi li ha causati non potendo riportare i fatti precisi per ragioni serie. Altro che psicologia, caro Chair, ma solo fatti purtroppo accaduti.
Voglio aggiungere inoltre che da tempo ormai,,, dopo la caceria,,, guarda caso il mio modo di fare e' cambiato di molto. Oggi sono molto piu scontroso, diretto, cattivo e non mi tengo piu nulla, capace di aggredire velocemente anche per poco . Ahime,,, che fine ha fatto il lavoro che ho fatto per una vita intera su me stesso??? sta riaffiorando violentemente oggi quello che era il mio carattere a 20 anni Ho fatto un recupero dell anima e sicuramente ha contribuito anche questo?
Voglio aggiungere inoltre che da tempo ormai,,, dopo la caceria,,, guarda caso il mio modo di fare e' cambiato di molto. Oggi sono molto piu scontroso, diretto, cattivo e non mi tengo piu nulla, capace di aggredire velocemente anche per poco . Ahime,,, che fine ha fatto il lavoro che ho fatto per una vita intera su me stesso??? sta riaffiorando violentemente oggi quello che era il mio carattere a 20 anni Ho fatto un recupero dell anima e sicuramente ha contribuito anche questo?
Non uomini dabbene è il fine ma Dèi.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Nulla di cui doverti vergognare o redimerti, se hai recuperato la tua anima e questa funziona così pace, la natura è fatta di tante cose, soprattutto quelle crude. Chiaro che sei comunque padrone delle tue scelte, questo va tenuto a mente, ma prima di maturare uno scopo vero e proprio ne passa per tutti.
Io da quando frequento i cerchi sono cambiato tantissimo e nonostante credessi di avere fatto tanto lavoro in positivo mi sono reso conto che buona parte di quello che avevo fatto era basato su principi buonisti neocristiani diversamente bigotti, tratti dalla newage. Il resto era inutile ed aggirabilissima psicologia, non posso dire che fosse completamente inutile, ma sicuramente era aggirabile con metodi più efficaci che ho sperimentato con soddisfacente successo.
Nessuno al cerchio mi saluta con un saluto di luce o corbellerie simili, e dalle persone meno espansive sono arrivati gesti di amicizia vera e autentica come non avrei mai pensato... per non parlare dell'amore enorme che l'uwishin mette in ogni piccolo dettaglio, compreso quando ci accoglie col machete in mano, e lo fa nonostante la nostra becera ignoranza, nonostante il fatto che noi non sapendo cogliere appieno i suoi gesti sia assolutamente disarmante e chiunque altro si sarebbe arreso da tempo oppure ci avrebbe già fatto a fettine per davvero e non sarebbero rimaste solo minacce come poi alla fine è stato.
Quindi ....
Io da quando frequento i cerchi sono cambiato tantissimo e nonostante credessi di avere fatto tanto lavoro in positivo mi sono reso conto che buona parte di quello che avevo fatto era basato su principi buonisti neocristiani diversamente bigotti, tratti dalla newage. Il resto era inutile ed aggirabilissima psicologia, non posso dire che fosse completamente inutile, ma sicuramente era aggirabile con metodi più efficaci che ho sperimentato con soddisfacente successo.
Nessuno al cerchio mi saluta con un saluto di luce o corbellerie simili, e dalle persone meno espansive sono arrivati gesti di amicizia vera e autentica come non avrei mai pensato... per non parlare dell'amore enorme che l'uwishin mette in ogni piccolo dettaglio, compreso quando ci accoglie col machete in mano, e lo fa nonostante la nostra becera ignoranza, nonostante il fatto che noi non sapendo cogliere appieno i suoi gesti sia assolutamente disarmante e chiunque altro si sarebbe arreso da tempo oppure ci avrebbe già fatto a fettine per davvero e non sarebbero rimaste solo minacce come poi alla fine è stato.
Quindi ....
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Quindi cosa...Chair?
Il Topic è rimasto sorprendentemente sospeso e la cosa mi turba parecchio . Non so a voi...
Come mai? Eppure l'argomento aperto da Il Filo d'oro non è da sottovalutare, da scansare o da interrompere così bruscamente.
Scrivo la mia ma prima capto una definizione su web:
http://dizionari.corriere.it/dizionario ... etta.shtml
Non comprendo perchè una persona debba frenarsi a vendicarsi, specie se il torto o il danno è grave. La vedo come una buona compensazione, anche perchè sempre esistita nelle culture tradizionali. O no? Nella nostra, che è convenzionale, il significato e il fine è ben diverso se non volutamente distorto o assoggettato a credenze o pseudo-dogmi simil-religiosi, che poi sarebbe valido solo per crimini contro le leggi divine (la vendetta divina...).
Chi si vendica commette, anche lui/lei un reato perseguibile per legge, qui da noi.
Fino a non molto tempo fa si contemplava legalmente in tribunale il "Delitto d'onore" con attenuazione della pena...cos'è cambiato da allora? Cogitiamo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Delitto_d'onore
E l'Anima della vendetta Shuar/Jivaro? ricordate?
Cito sito web Tsunki:
[omissis...] solo in determinati momenti della vita:
- Una è detta muísak wakán (wakán o wakáni significa "anima, ombra, immagine") ed è un'anima di vendetta. Si genera pochi giorni dopo la morte, se la persona è stata uccisa. Ha sete di sangue e va in cerca di compensazione e di uccidere a sua volta l'omicida.
Questo tipo di spirito vendicatore è noto in tutte le culture sciamaniche e muísak sono le anime senza pace che allignano ad es. nei luoghi dove sono avvenuti crimini o massacri. Non si tratta di anime "complete", non hanno ricordi oltre quello della morte, sono gravide di sofferenza e di odio, con quasi nulla in comune con l'indole e l'anima "vera" del morto.
link: http://www.sciamanesimo.com/shuar/arutam.html
Gli Jivaro (e anche altre etnie) addirittura le racchiudevano/chiudono nelle tsantsa dei nemici uccisi o nemici da uccidere.
link: http://it.wikipedia.org/wiki/Tsantsa
un mio caro amico ce n'ha una comprata a un'asta giudiziaria e la tiene sotto una teca di vetro. Come fa!?! boh...
Piuttosto sul Perdono ci sarebbe da discutere più a lungo dato che presuppone una totale compensazione del torto subito (').
link: http://dizionari.corriere.it/dizionario ... nare.shtml
Più di perdono, Tsunki docet, si dovrebbe parlare di oblio: ossia quel velo invisibile che copre tutto e tutti e fa dimenticare per non proseguire una alquanto improbabile rincorsa troppo affannosa e inconcludente compensazione totale.
Vedere anche faida o rappresaglia.
Anche se qualcuno, addirittura, ne fece un business con la vendita delle indulgenze. Fu un vero affare!
"Dio perdona, io no". chi l'ha detto? Nessuno! E' solo un titolo di un film spaghetti-western con la coppia Hill-Spencer. Ricordate?
link: http://it.wikipedia.org/wiki/Dio_perdona..._io_no!
Bè, grazie Il Filo d'oro, per il Topic.
Sarebbe bello continuare, però. Che ne dite?
Posso anche sbagliare, vero Pinchu?
A rileggervi presto.
Maldito
PS: scusate per la lunghezza del post.
Il Topic è rimasto sorprendentemente sospeso e la cosa mi turba parecchio . Non so a voi...
Come mai? Eppure l'argomento aperto da Il Filo d'oro non è da sottovalutare, da scansare o da interrompere così bruscamente.
Scrivo la mia ma prima capto una definizione su web:
http://dizionari.corriere.it/dizionario ... etta.shtml
Non comprendo perchè una persona debba frenarsi a vendicarsi, specie se il torto o il danno è grave. La vedo come una buona compensazione, anche perchè sempre esistita nelle culture tradizionali. O no? Nella nostra, che è convenzionale, il significato e il fine è ben diverso se non volutamente distorto o assoggettato a credenze o pseudo-dogmi simil-religiosi, che poi sarebbe valido solo per crimini contro le leggi divine (la vendetta divina...).
Chi si vendica commette, anche lui/lei un reato perseguibile per legge, qui da noi.
Fino a non molto tempo fa si contemplava legalmente in tribunale il "Delitto d'onore" con attenuazione della pena...cos'è cambiato da allora? Cogitiamo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Delitto_d'onore
E l'Anima della vendetta Shuar/Jivaro? ricordate?
Cito sito web Tsunki:
[omissis...] solo in determinati momenti della vita:
- Una è detta muísak wakán (wakán o wakáni significa "anima, ombra, immagine") ed è un'anima di vendetta. Si genera pochi giorni dopo la morte, se la persona è stata uccisa. Ha sete di sangue e va in cerca di compensazione e di uccidere a sua volta l'omicida.
Questo tipo di spirito vendicatore è noto in tutte le culture sciamaniche e muísak sono le anime senza pace che allignano ad es. nei luoghi dove sono avvenuti crimini o massacri. Non si tratta di anime "complete", non hanno ricordi oltre quello della morte, sono gravide di sofferenza e di odio, con quasi nulla in comune con l'indole e l'anima "vera" del morto.
link: http://www.sciamanesimo.com/shuar/arutam.html
Gli Jivaro (e anche altre etnie) addirittura le racchiudevano/chiudono nelle tsantsa dei nemici uccisi o nemici da uccidere.
link: http://it.wikipedia.org/wiki/Tsantsa
un mio caro amico ce n'ha una comprata a un'asta giudiziaria e la tiene sotto una teca di vetro. Come fa!?! boh...
Piuttosto sul Perdono ci sarebbe da discutere più a lungo dato che presuppone una totale compensazione del torto subito (').
link: http://dizionari.corriere.it/dizionario ... nare.shtml
Più di perdono, Tsunki docet, si dovrebbe parlare di oblio: ossia quel velo invisibile che copre tutto e tutti e fa dimenticare per non proseguire una alquanto improbabile rincorsa troppo affannosa e inconcludente compensazione totale.
Vedere anche faida o rappresaglia.
Anche se qualcuno, addirittura, ne fece un business con la vendita delle indulgenze. Fu un vero affare!
"Dio perdona, io no". chi l'ha detto? Nessuno! E' solo un titolo di un film spaghetti-western con la coppia Hill-Spencer. Ricordate?
link: http://it.wikipedia.org/wiki/Dio_perdona..._io_no!
Bè, grazie Il Filo d'oro, per il Topic.
Sarebbe bello continuare, però. Che ne dite?
Posso anche sbagliare, vero Pinchu?
A rileggervi presto.
Maldito
PS: scusate per la lunghezza del post.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Haha, mi sa che andiamo d'accordo, misteriosamente la penso ESATTAMENTE come te!Maldito ha scritto:Quindi cosa...Chair?
[...]
Non comprendo perchè una persona debba frenarsi a vendicarsi, specie se il torto o il danno è grave. La vedo come una buona compensazione, anche perchè sempre esistita nelle culture tradizionali. O no?
Avevo lasciato sospeso perché anche molti cerchioti sono più propensi al "volemmose bbene" che non al "facciamoli fuori tutti".
Del resto anche io che sono di indole incazzereccia poi al lato pratico tendo ad essere buono come un agnellino. Ma è una frustrazione che pago cara, credimi.
Del resto la guerra è la danza eterna con la quale nonna terra ci fa esistere, compensare con la vendetta forse non è la soluzione più elegante ma almeno dimostri rispetto verso i tuoi alleati nonché di meritarne da parte loro.
Se mi lascio "abusare" dagli altri vengo meno al dovere di difendere me stesso e con me tutti i miei alleati che sono così relegati obtorto collo a vivere con te una vita grama.
Più la tua reazione è di rabbia e più sei vivo.
Chi non reagisce è morto.
E' cambiato che la nostra civiltà, già alla frutta, si è anche rincoglionita. La minor qualità al prezzo più caroMaldito ha scritto: Fino a non molto tempo fa si contemplava legalmente in tribunale il "Delitto d'onore" con attenuazione della pena...cos'è cambiato da allora? Cogitiamo.
Io subisco quotidianamente la vita in mezzo a sto branco di zombie rincoglioniti, incapaci di guardarsi in faccia e suonarsi un paio di sberle (un paio? Ma anche 10, 20 mila miliardi), col risultato che sto marcendo pure io, ma non vedo grandi alternative purtroppo.
Perdonare o non perdonare, faida o non faida, diciamo che il perdono si può concedere benissimo a chi se lo merita in qualche modo. Ma nella nostra cultura l'onore è qualcosa che non ha più valore e infatti è stato tolto dal codice penale come attenuante perché le persone nella nostra civiltà ne sono mediamente prive, qualcuno ne ha un po', nessuno ne ha tanto. Se ci fosse il delitto d'onore, con i tempi che corrono, si potrebbe tranquillamente giustificare una serie di stragi con tanto di prove schiaccianti alla mano per lo stragista.Maldito ha scritto: E l'Anima della vendetta Shuar/Jivaro? ricordate?
......
Piuttosto sul Perdono ci sarebbe da discutere più a lungo dato che presuppone una totale compensazione del torto subito
Più di perdono, Tsunki docet, si dovrebbe parlare di oblio: ossia quel velo invisibile che copre tutto e tutti e fa dimenticare per non proseguire una alquanto improbabile rincorsa troppo affannosa e inconcludente compensazione totale.
Persone senza onore come possono meritare il perdono? Cosa fa tipicamente una persona priva di onore dopo che ti ha offeso?
Niente.
Persone senza onore sono come bestie d'allevamento, a costo di risultare impopolare dirò la mia opinione a riguardo: per me si possono trattare anche peggio di come si trattano le bestie d'allevamento, usarle finché è comodo e poi levargli la vita all'abbisogna.
Se non fosse che fare una Tsantsa è leggerissimamente vistoso avrei tanti di quei trofei di guerra a casa che non lo immagini, potrei regalarvene per natale....
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
@Chaìr @ Maldito
Eh.... Sono tentato di scrivere che avete proprio ragione....
E' facile arrabbiarsi, specie quando ne abbiamo una buona ragione. Devo dire però che le cose (dovrebbero) sono un po' diverse.
Vero è che ci sono spiriti che chiedono vendetta se abbiamo subito dei torti, ma sconfiggere un nemico debole ci toglie potere!!
Vendicarsi per ogni cosa che ci ferisce, visto che il nostro ego di occidentali si ferisce molto spesso non mi pare una buona medicina, presto ci troveremo in un deserto....
Se il territorio dove viviamo non è adatto a noi è normale che ci troviamo nel mezzo di persone che non ci piacciono e alle quali non piaciamo noi,bisognerebbe piuttosto trovare un nuovo territorio dove vivere, con persone simili a noi,non mi è mai capitato di vedere un coccodrillo che vive con le zebre o viceversa, non funzionerebbe mai.
Gli spiriti fanno compensazioni che a noi sembrano non proporzionali perchè siamo nell'inganno di questa realtà, noi dobbiamo decidere se vendicarci o dimenticare, ma il potere va usato in un modo corretto, (inteso senza implicazioni morali) altrimenti mentre pensiamo di punire i nostri "nemici " stiamo solo perdendo potere.
Eh.... Sono tentato di scrivere che avete proprio ragione....
E' facile arrabbiarsi, specie quando ne abbiamo una buona ragione. Devo dire però che le cose (dovrebbero) sono un po' diverse.
Vero è che ci sono spiriti che chiedono vendetta se abbiamo subito dei torti, ma sconfiggere un nemico debole ci toglie potere!!
Vendicarsi per ogni cosa che ci ferisce, visto che il nostro ego di occidentali si ferisce molto spesso non mi pare una buona medicina, presto ci troveremo in un deserto....
Se il territorio dove viviamo non è adatto a noi è normale che ci troviamo nel mezzo di persone che non ci piacciono e alle quali non piaciamo noi,bisognerebbe piuttosto trovare un nuovo territorio dove vivere, con persone simili a noi,non mi è mai capitato di vedere un coccodrillo che vive con le zebre o viceversa, non funzionerebbe mai.
Gli spiriti fanno compensazioni che a noi sembrano non proporzionali perchè siamo nell'inganno di questa realtà, noi dobbiamo decidere se vendicarci o dimenticare, ma il potere va usato in un modo corretto, (inteso senza implicazioni morali) altrimenti mentre pensiamo di punire i nostri "nemici " stiamo solo perdendo potere.
- Tuna
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Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Mi trovo molto in linea con te Kaniats! Parlo anche per esperienza personale.
Lavorando e studiando a Milano sono costretto a stare in mezzo a persone con cui non vorrei condividere nulla, devo tenere comportamenti che non sopporto e invece che spaccare delle teste devo fare il finto gentile. Questo mi stimolerebbe molto l'istinto di attaccare e incazzarsi con la gente, ma sarebbe solo inutile, Potere perso per niente. Poi non cambierei nulla nella mia vita.
Quindi bisogna lavorare e impiegare il Potere nella direzione adatta, per un territorio adatto.
Lavorando e studiando a Milano sono costretto a stare in mezzo a persone con cui non vorrei condividere nulla, devo tenere comportamenti che non sopporto e invece che spaccare delle teste devo fare il finto gentile. Questo mi stimolerebbe molto l'istinto di attaccare e incazzarsi con la gente, ma sarebbe solo inutile, Potere perso per niente. Poi non cambierei nulla nella mia vita.
Quindi bisogna lavorare e impiegare il Potere nella direzione adatta, per un territorio adatto.
Kakáram ajastá
Tuna
Tuna
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
... anche se qualche volta sarebbe proprio bello vivere come in un film di Bruce Lee...
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Concordo, ma il mio commento l'ho scritto partendo dal presupposto che prima di arrabbiarmi devi avermela fatta talmente grossa che ho subito un danno reale.Kaniats ha scritto: E' facile arrabbiarsi, specie quando ne abbiamo una buona ragione. Devo dire però che le cose (dovrebbero) sono un po' diverse.
Vero è che ci sono spiriti che chiedono vendetta se abbiamo subito dei torti, ma sconfiggere un nemico debole ci toglie potere!!
Sconfiggere un nemico debole ... è debole uno che ti fa un danno grave?