Aeroporto, volo, auto in autostrada
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Aeroporto, volo, auto in autostrada
In questi giorni, oltre ai preparativi per l'Australia, sto lavorando a quello che penso sia il mio Imiarma. Per cui ieri sera, prima di andare a dormire, ho focalizzato il mio intento sull'Imiarma.
Questo ha prodotto il seguente sogno, anche se non è del tutto lineare il ricordo che ne ho. Partiamo dal sogno a notte inoltrata:
ci sono io che viaggio, mi sposto di frequente per lavoro e mi trovo a dovermi muovere sempre in compagnia di qualche amico. Non sono mai solo, ma non è sempre la stessa persona, sono però amici che conosco da vecchia data e con cui sono molto in confidenza.
E quindi le giornate passano tra spostamenti da stazioni ferroviare ad aeroporti. Tipicamente la stazione è un paesaggio notturno, in particolare il sogno inizia che scendo da un treno ultra moderno tipo l'Italo o il Frecciarossa. So che devo viaggiare e ci sono tanti disguidi dovunque nel mondo ... quindi mi armo di pazienza e so che devo andare in aeroporto ma che prima devo incontrare un amico che verrà con me.
Mi sveglio dopo questo episodio, saranno circa le 4, ma mi riaddormento in qualche minuto, forse mezzora, per poi andare in stato di dormiveglia abbastanza lungo e infine fare un sogno che è il seguito del precedente:
Con un amico, che peraltro ha il brevetto di volo nella vita reale, ci rechiamo all'aeroporto di Comacchio (che non esiste e infatti nel sogno mi faccio grasse risate su sta cosa) che però so che è un aeroporto sfigato.
Infatti arriviamo e non c'è modo di farsi il checkin da soli, è tutto nuovo e pulito ma il c'è un gran caos, bancali di documenti cartacei sparsi, scrivanie e uffici messi nei corridoi che rendono disagevole il passaggio. La macchinetta che sono solito usare (e che ho usato in altri sogni fatti nelle notti precedenti) è guasta, ed io ovviamente non è che mi accontento di vederla guasta ma da tecnico quale sono la prendo e leggo l'errore. Sono rammaricato perché l'errore è dato dall'assenza di connettività per cui mi arrendo, non si può aggiustare in quanto non è veramente guasta.
Il personale è nel pallone, però il mio amico dice "lascia stare il coso automatico, allo sportello manuale non c'è neanche la fila". E infatti ci fanno passare e finiamo in questa sala d'attesa piena zeppa di gente, tutti un po' trafelati perché non si capisce se il volo ci sarà o meno. La giornata è uggiosa, grigia anche mentre ci rechiamo all'aeroporto che sembra isolato in mezzo al nulla.
Una donna molto robusta in divisa arancione (tutto il personale aeroportuale è vestito così) ci offre da mangiare qualche spuntino ed anche lei è trafelata, non sa se partiremo o no.
In men che non si dica l'aereo è pronto e come per incanto siamo tutti seduti a bordo, la giornata è improvvisamente assolata, il cielo è azzurro e l'aereo percorre una via di rullaggio in mezzo a case e alberi e mi dico "certo che qua l'aeroporto è proprio alla buona". Vedo che attinente alla via di rullaggio c'è una strada da cui si accede alle case, una bicicletta viene in senso opposto e mi chiedo "ma le ali dell'aereo?". Però non le vedo, ed è tutto tranquillo.
L'aereo ovviamente è un modello sfigato, sembra parecchio usurato, la cosa mi preoccupa solo marginalmente però.
Per raggiungere la pista si arriva ad una curva secca, con tanto di cartello bianco e nero con la freccia neanche fosse una provinciale priva di manutenzione, ma ci accorgiamo che si deve attraversare un'area pedonale prossima al mare dove turisti a piedi tranquilli e distratti rallentano la rullata.
A quel punto il pilota, stanco di attendere, preme un pulsante ed è come se cambiasse l'esterno, come se fosse stato un film proiettato, e dalla rullata siamo già a metà decollo. Sento la spinta dell'aereo che sale e sorvoliamo un paesaggio alpino, con cime innevate e la giornata è nuovamente uggiosa e grigia.
Poi il pilota cambia nuovamente paesaggio e stiamo sorvolando il mare, che è calmo al tramonto. Infine ci ritroviamo che l'aereo è già atterrato in un altro aeroporto sfigato, però accade tutto talmente in fretta che il sogno finisce e mi sveglio nuovamente senza cogliere dettagli di quest ultimo luogo.
Non ho idea di che ore siano, è ancora buio e rimango un bel po' in dormiveglia.
Mi riaddormento e sono nuovamente in auto, stavolta è mia madre che viaggia con me, io guido l'auto ma anziché essere al posto di guida sono sdraiato a pancia in giu sul cofano con la faccia rivolta verso l'interno dell'auto. "Guido" la stessa auto con cui l'amico mi aveva condotto in aeroporto che è una station wagon grigia non identificata (non è la mia auto reale).
L'auto corre forte in autostrada, mi sento a disagio per la pericolosità della situazione e cerco di stare composto sul cofano. Sfreccio a forte velocità e così finisce il sogno. Direi che questo è stato fatto stamattina presto verso le 5.
Questo ha prodotto il seguente sogno, anche se non è del tutto lineare il ricordo che ne ho. Partiamo dal sogno a notte inoltrata:
ci sono io che viaggio, mi sposto di frequente per lavoro e mi trovo a dovermi muovere sempre in compagnia di qualche amico. Non sono mai solo, ma non è sempre la stessa persona, sono però amici che conosco da vecchia data e con cui sono molto in confidenza.
E quindi le giornate passano tra spostamenti da stazioni ferroviare ad aeroporti. Tipicamente la stazione è un paesaggio notturno, in particolare il sogno inizia che scendo da un treno ultra moderno tipo l'Italo o il Frecciarossa. So che devo viaggiare e ci sono tanti disguidi dovunque nel mondo ... quindi mi armo di pazienza e so che devo andare in aeroporto ma che prima devo incontrare un amico che verrà con me.
Mi sveglio dopo questo episodio, saranno circa le 4, ma mi riaddormento in qualche minuto, forse mezzora, per poi andare in stato di dormiveglia abbastanza lungo e infine fare un sogno che è il seguito del precedente:
Con un amico, che peraltro ha il brevetto di volo nella vita reale, ci rechiamo all'aeroporto di Comacchio (che non esiste e infatti nel sogno mi faccio grasse risate su sta cosa) che però so che è un aeroporto sfigato.
Infatti arriviamo e non c'è modo di farsi il checkin da soli, è tutto nuovo e pulito ma il c'è un gran caos, bancali di documenti cartacei sparsi, scrivanie e uffici messi nei corridoi che rendono disagevole il passaggio. La macchinetta che sono solito usare (e che ho usato in altri sogni fatti nelle notti precedenti) è guasta, ed io ovviamente non è che mi accontento di vederla guasta ma da tecnico quale sono la prendo e leggo l'errore. Sono rammaricato perché l'errore è dato dall'assenza di connettività per cui mi arrendo, non si può aggiustare in quanto non è veramente guasta.
Il personale è nel pallone, però il mio amico dice "lascia stare il coso automatico, allo sportello manuale non c'è neanche la fila". E infatti ci fanno passare e finiamo in questa sala d'attesa piena zeppa di gente, tutti un po' trafelati perché non si capisce se il volo ci sarà o meno. La giornata è uggiosa, grigia anche mentre ci rechiamo all'aeroporto che sembra isolato in mezzo al nulla.
Una donna molto robusta in divisa arancione (tutto il personale aeroportuale è vestito così) ci offre da mangiare qualche spuntino ed anche lei è trafelata, non sa se partiremo o no.
In men che non si dica l'aereo è pronto e come per incanto siamo tutti seduti a bordo, la giornata è improvvisamente assolata, il cielo è azzurro e l'aereo percorre una via di rullaggio in mezzo a case e alberi e mi dico "certo che qua l'aeroporto è proprio alla buona". Vedo che attinente alla via di rullaggio c'è una strada da cui si accede alle case, una bicicletta viene in senso opposto e mi chiedo "ma le ali dell'aereo?". Però non le vedo, ed è tutto tranquillo.
L'aereo ovviamente è un modello sfigato, sembra parecchio usurato, la cosa mi preoccupa solo marginalmente però.
Per raggiungere la pista si arriva ad una curva secca, con tanto di cartello bianco e nero con la freccia neanche fosse una provinciale priva di manutenzione, ma ci accorgiamo che si deve attraversare un'area pedonale prossima al mare dove turisti a piedi tranquilli e distratti rallentano la rullata.
A quel punto il pilota, stanco di attendere, preme un pulsante ed è come se cambiasse l'esterno, come se fosse stato un film proiettato, e dalla rullata siamo già a metà decollo. Sento la spinta dell'aereo che sale e sorvoliamo un paesaggio alpino, con cime innevate e la giornata è nuovamente uggiosa e grigia.
Poi il pilota cambia nuovamente paesaggio e stiamo sorvolando il mare, che è calmo al tramonto. Infine ci ritroviamo che l'aereo è già atterrato in un altro aeroporto sfigato, però accade tutto talmente in fretta che il sogno finisce e mi sveglio nuovamente senza cogliere dettagli di quest ultimo luogo.
Non ho idea di che ore siano, è ancora buio e rimango un bel po' in dormiveglia.
Mi riaddormento e sono nuovamente in auto, stavolta è mia madre che viaggia con me, io guido l'auto ma anziché essere al posto di guida sono sdraiato a pancia in giu sul cofano con la faccia rivolta verso l'interno dell'auto. "Guido" la stessa auto con cui l'amico mi aveva condotto in aeroporto che è una station wagon grigia non identificata (non è la mia auto reale).
L'auto corre forte in autostrada, mi sento a disagio per la pericolosità della situazione e cerco di stare composto sul cofano. Sfreccio a forte velocità e così finisce il sogno. Direi che questo è stato fatto stamattina presto verso le 5.