La vendetta, il perdono o che cosa
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
-
- Autore
- Messaggio
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Concordo in linea di massima.Tuna ha scritto:Trovo che la vendetta permetta di riequilibrare un torto subito, ma se possibile equilibrare in altro modo, meglio.
Dipende dal danno.Tuna ha scritto:Ad esempio, se chi ti fa danno, in qualche modo ti ripaga, a cosa serve vendicarsi?
Certo se mi danneggiano un bene materiale il riequilibrio avviene tramite sostituzione diretta della cosa danneggiata o tramite un congruo indennizzo monetario che mi permetta di riacquistare il bene perduto.
Se invece chi mi ha danneggiato non mi ripaga, allora vendetta sia.
Ma per chi dovesse ritrovarsi privato di un essere che amava (animale o persona non fa differenza) o lo vedesse costretto su una sedia a rotelle, o variamente disabile, o in coma irreversibile, in quale modo potrebbe esserci riequilibrio, se non con la vendetta?
I soldi di tutto il mondo non riequilibrerebbero nulla, perché il morto continuerebbe ad essere morto e il disabile resterebbe tale.
Pienamente d'accordo.Tuna ha scritto:Inoltre, come ho scritto a riguardo della violenza, perdonare è buona medicina quando si tratta di un membro della propria comunità. Gli altri sono nemici, se il danno subito è troppo grave si va in guerra, sempre se si hanno i mezzi. Quindi per me il vero perdono, ovvero rinuncio ad essere ripagato, esiste solo fra individui che vivono attorno allo stesso focolare, perché c'è una grande circolazione di Potere che permette di riequilibrare.
Se invece rinuncio a vendicarmi di un torto subito da un estraneo e non ripagato è perché non ho la forza per farlo, o il coraggio. In ogni caso, si tradurrà in una perdita di potere e molto probabilmente coverò rancore finché la ferita rimarrà aperta.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Una domanda: che intendi per "membro della propria comunità"? Perchè se parliamo di società tribali il concetto è chiaro ma per l'uomo occidentale contemporaneo e metropolitano, la situazione non è altrettanto semplice.Tuna ha scritto: Inoltre, come ho scritto a riguardo della violenza, perdonare è buona medicina quando si tratta di un membro della propria comunità. Gli altri sono nemici, se il danno subito è troppo grave si va in guerra, sempre se si hanno i mezzi. Quindi per me il vero perdono, ovvero rinuncio ad essere ripagato, esiste solo fra individui che vivono attorno allo stesso focolare, perché c'è una grande circolazione di Potere che permette di riequilibrare.
Per quanto riguarda poi gli individui che vivono attorno allo stesso focolare, in genere questa espressione sottintende legami di tipo familiare, ma proprio nell'ambito di queste relazioni il perdono, per atti di una certa gravità, è assai complicato. Se a ferirti è un estraneo o un conoscente decisamente ci resti meno male che se a farlo è tuo padre, tua madre, tuo fratello, ecc.
"Each person is his own world"
Pablo Amaringo
Pablo Amaringo
- Tuna
- Moderatore
- Messaggi: 695
- Iscritto il: lun 29 ago 2011, 19:37
- Località: Germania, Australia, Svizzera
- Contatta:
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Infatti volevo scriverlo e me ne sono scordato. In effetti in questa società le cose si complicano, perché l'individualismo dilaga e stando a quello che dicevo sopra, tutti dovrebbero vendicarsi verso tutti, infatti non c'è nessun membro della stessa comunità.
Però la gente è debole e quindi spesso non si vendica, a volte spera lo faccia la giustizia, a volte ci prova con metodi vili come la calunnia , ecc.
Credo comunque che sia molto più semplice perdonare un familiare, vive nel tuo Cuore. Magari la ferita resterà aperta, ma certo non ti vendicherai.
Qua rivolgo una domanda a Tsunki. Tra gli Shuar, quando un individuo di una comunità commette un reato troppo grave, come intervengono? Lo scacciano, lo ammazzano?
Però la gente è debole e quindi spesso non si vendica, a volte spera lo faccia la giustizia, a volte ci prova con metodi vili come la calunnia , ecc.
Credo comunque che sia molto più semplice perdonare un familiare, vive nel tuo Cuore. Magari la ferita resterà aperta, ma certo non ti vendicherai.
Qua rivolgo una domanda a Tsunki. Tra gli Shuar, quando un individuo di una comunità commette un reato troppo grave, come intervengono? Lo scacciano, lo ammazzano?
Kakáram ajastá
Tuna
Tuna
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Non so se in ambito familiare le persone siano meno motivate a vendicarsi. Da qualche esempio concreto che ho davanti agli occhi mi verrebbe da risponderti che tra familiari ci si vendica, eccome!Tuna ha scritto: Credo comunque che sia molto più semplice perdonare un familiare, vive nel tuo Cuore. Magari la ferita resterà aperta, ma certo non ti vendicherai.
Comunque io mi riferivo più che altro al perdonare sinceramente.
Se la ferita resta aperta, vuol dire che non siamo riusciti a perdonare del tutto quello che ci è stato fatto.
"Each person is his own world"
Pablo Amaringo
Pablo Amaringo
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Perdono in famiglia: dipende da come viene intesa la famiglia.
Una famiglia autentica è quella nella quale i componenti sono legati da reciproci sentimenti di amore e quando si viene feriti, si perdona.
In molte famiglie però non passa vero e reciproco amore tra i componenti e ciò che le fa identificare come famiglie sono solo i registri dell'anagrafe comunale, o quel che appare ad un osservatore esterno, quindi è molto più probabile che possano esserci sentimenti di non-perdono o addirittura di vendetta.
E' vero che quando c'è amore si perdona; il che però non significa che si dimentichi l'accaduto; non ritengo possibile fare tabula rasa; qualora tornasse alla mente l'accaduto, l'aver perdonato permetterà di ricordare senza astio, con distacco, senza più sentir male.
Il perdono in famiglia dipende anche dal tipo e dal grado di offesa che si riceve.
Penso a certi casi estremi, come al genitore che uccide un figlio o al genitore che, uccidendo il proprio partner, priva di un genitore il figlio; e che dire del figlio che uccide uno dei genitori, o un fratello?
Però quando succedono questi fatti viene fuori che in quelle famiglie non c'era vero amore, ma solo quello di facciata e che i sentimenti che univano il nucleo familiare erano di altro tipo.
C'è anche il genitore che perdona il figlio che ha ucciso l'altro genitore o il fratello; sovente in questi casi il superstite si sente moralmente corresponsabile dell'accaduto.
Una famiglia autentica è quella nella quale i componenti sono legati da reciproci sentimenti di amore e quando si viene feriti, si perdona.
In molte famiglie però non passa vero e reciproco amore tra i componenti e ciò che le fa identificare come famiglie sono solo i registri dell'anagrafe comunale, o quel che appare ad un osservatore esterno, quindi è molto più probabile che possano esserci sentimenti di non-perdono o addirittura di vendetta.
E' vero che quando c'è amore si perdona; il che però non significa che si dimentichi l'accaduto; non ritengo possibile fare tabula rasa; qualora tornasse alla mente l'accaduto, l'aver perdonato permetterà di ricordare senza astio, con distacco, senza più sentir male.
Il perdono in famiglia dipende anche dal tipo e dal grado di offesa che si riceve.
Penso a certi casi estremi, come al genitore che uccide un figlio o al genitore che, uccidendo il proprio partner, priva di un genitore il figlio; e che dire del figlio che uccide uno dei genitori, o un fratello?
Però quando succedono questi fatti viene fuori che in quelle famiglie non c'era vero amore, ma solo quello di facciata e che i sentimenti che univano il nucleo familiare erano di altro tipo.
C'è anche il genitore che perdona il figlio che ha ucciso l'altro genitore o il fratello; sovente in questi casi il superstite si sente moralmente corresponsabile dell'accaduto.