I cacciatori contemporanei
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
-
- Autore
- Messaggio
I cacciatori contemporanei
Salve a tutti,
Sono rimasta molto colpita dalla questione sulle differenze tra l'uomo cacciatore tribale e l'uomo agricoltore civile. Premesso che trovo assolutamente inconfutabile ciò come afferma Tsunki che lo stile di vita più adatto all'uomo per far scorrere il potere è quello basato sulla caccia. Ossia vita più attiva, possibilità di più tempo libero, meno malattie, continui spostamenti e rispetto dei cicli biologici e naturali. Leggendo e riflettendo su alcuni aspetti antropologici di carattere economico da una parte e religioso/rituale dall'altro avrei alcune domande più o meno formulate in testa. La storia ci dice (mi baso principalmente sul libro armi, acciaio e malattie di J.Dimond)che nel corso dei millenni chi ha avuto la meglio, tra i gruppi umani, sono stati quelli che grazie alla geografia del loro territorio, sono riusciti prima di altri a scoprire l'agricoltura. Che poi dall'agricoltura è discesa a cascata una linea evolutiva che ha permesso uno sviluppo di tecniche e tecnologie che ha permesso ad una parte del mondo di assoggettare l'altra. Più sintetico di così si muore . Tsunki dice che il comportamento del l'uomo nella attuale società capitalistica ha una dinamica simile a quella del cacciatore tribale, in quanto è molto più basata sul potere delle doti individuali. Quindi il potere ha dovuto scorrere lungo questa particolare direzione per arrivare di nuovo ad una situazione preesistente. Ora si ha la possibilità di avere più tempo libero, ammalarsi di meno, vivere più attivamente, spostarsi continuamente e cambiare i nostri stili di vita appena qualcosa non funziona. E tutto questo senza nemmeno avere la paura di essere divorati dagli animali feroci. Troppo ottimismo?
Sono rimasta molto colpita dalla questione sulle differenze tra l'uomo cacciatore tribale e l'uomo agricoltore civile. Premesso che trovo assolutamente inconfutabile ciò come afferma Tsunki che lo stile di vita più adatto all'uomo per far scorrere il potere è quello basato sulla caccia. Ossia vita più attiva, possibilità di più tempo libero, meno malattie, continui spostamenti e rispetto dei cicli biologici e naturali. Leggendo e riflettendo su alcuni aspetti antropologici di carattere economico da una parte e religioso/rituale dall'altro avrei alcune domande più o meno formulate in testa. La storia ci dice (mi baso principalmente sul libro armi, acciaio e malattie di J.Dimond)che nel corso dei millenni chi ha avuto la meglio, tra i gruppi umani, sono stati quelli che grazie alla geografia del loro territorio, sono riusciti prima di altri a scoprire l'agricoltura. Che poi dall'agricoltura è discesa a cascata una linea evolutiva che ha permesso uno sviluppo di tecniche e tecnologie che ha permesso ad una parte del mondo di assoggettare l'altra. Più sintetico di così si muore . Tsunki dice che il comportamento del l'uomo nella attuale società capitalistica ha una dinamica simile a quella del cacciatore tribale, in quanto è molto più basata sul potere delle doti individuali. Quindi il potere ha dovuto scorrere lungo questa particolare direzione per arrivare di nuovo ad una situazione preesistente. Ora si ha la possibilità di avere più tempo libero, ammalarsi di meno, vivere più attivamente, spostarsi continuamente e cambiare i nostri stili di vita appena qualcosa non funziona. E tutto questo senza nemmeno avere la paura di essere divorati dagli animali feroci. Troppo ottimismo?
Re: I cacciatori contemporanei
Ciao, sinceramente non mi pare che oggi ci si ammali di meno; il fiorente mercato delle industrie farmaceutiche - e relative speculazioni - è lí a indicare il contrario; anzi, molti studî mostrano che gran parte delle malattie sono proprio di origine "iatrogena", vale a dire provocate dai medici, quelli che ti dovrebbero "curare" (in uno studio intitolato "Death by Medicine" viene stimato in quasi 800'000 il numero delle morti di questo tipo nei soli Stati Uniti); non so neanche se sia vero che "la vita si è allungata" come luogocomunisticamente si sente sempre ripetere e come del resto si premurano di dire gli stessi medici - che notoriamente sono "super partes"... - ma sicuramente la qualità della vita non è affatto migliore di quella che si poteva avere in società antiche che vivevano maggiormente - e in confronto a come viviamo noi, non ci vuole neanche molto... - in armonia con i ritmi naturali. Del resto come ci si potrebbe ammalare di meno quando per la maggior parte di noi il contatto con il Potere della Natura, da cui il nostro benessere dipende, è limitato a qualche saltuario pic-nic domenicale di primavera (sempre che non si preferisca andarsi a rinchiudere in qualche centro commerciale plastificato, alternativa per la quale in molti d'altronde optano...) mentre per il resto ci confiniamo in ambienti malsani, circondati da emissioni e radiazioni nocive nutrendoci di cibi industriali addizionati e semi-sintetici? Quanto al cambiare i nostri stili di vita, pur essendovene forse la possibilità teorica, mi pare che invece ci si "incisti" nelle proprie abitudini - nel recente post sul blog uno degli indubbî punti di forza della franca argomentazione critica di Tsunki alla "forma mentis" occidentale è proprio questo... - opponendo una strenua resistenza a qualunque cambiamento anche e soprattutto quando le cose non vanno, trovando mille giustificazioni fittizie per non doversi costringere a ciò che si teme di piú: il cambiamento stesso. Inoltre, lo Sciamanesimo insegna che ciò di cui si ha maggior paura può anche essere rivoltato a proprio vantaggio: per esempio, gli "animali feroci" possono diventare tuoi Animali di Potere. Se invece vivi in un mondo asettico, sterilizzato, senza rischî (apparenti...) né paure, avrai anche bassissimo Potere... e infatti cosí è per Occidentali moderni.Milulla ha scritto:Ora si ha la possibilità di avere più tempo libero, ammalarsi di meno, vivere più attivamente, spostarsi continuamente e cambiare i nostri stili di vita appena qualcosa non funziona. E tutto questo senza nemmeno avere la paura di essere divorati dagli animali feroci. Troppo ottimismo?
Troppo pessimismo?
Re: I cacciatori contemporanei
Ciao Andrea. Si anche io la penso come te e sono una fervente critica della monnezza capitalistica e industriale. Ma ogni tanto mi do tempo e immaginazione per provare a pensarla in modo diverso. Non so se vi capita ma quando sto in un gruppo di vegetariani estremisti mi viene da prendere le parti di chi mangia la carne e viceversa. Sempre un po' per esplorare le ragioni di una e dell altra parte per cercare di trovare la medietà. Non so se è buona medicina. Infatti nel post ho scritto c'è la possibilità di..sarà che io vivo nei boschi, cerco di mangiar sano, non assumo farmaci e non vado mai dal medico. Nella mia vita qualsiasi cosa non andava ho cercato di cambiare la situazione che creava il malessere. Cambiando le premesse cambiavo le conseguenze. Forse mi viene da essere ottimista perché mi sembra che questo pessimismo stia prendendo un po' troppo spazio
Garanzie Andrea per la tua risposta!
Garanzie Andrea per la tua risposta!
Re: I cacciatori contemporanei
Ciao Milulla, benissimo, anch'io da anni ho cambiato le stesse cose che hai detto: alimentazione, rinuncia a qualsiasi farmaco, e disconoscimento di qualsiasi camice bianco o diversamente colorato! Purtroppo non vivo nei boschi ma in città, quindi qui stai sicuramente meglio tu. Anche a me capita un po' quel che dici tu, di cercar di vedere sempre l'altra faccia della medaglia, e naturalmente il modo piú facile per farlo è soffermarsi su quella meno esplorata per coglierne le differenze con quella che si conosce meglio. Però a proposito di "medietà", nella dicotomia pessimismo-ottimismo il punto di equilibrio mi pare essere il "realismo", ovviamente mediato, e se vuoi deformato, dal personale vaglio di ciascuno. Dire che l'industria farmaceutica ha un giro d'affari globale miliardario, e che inevitabilmente lo ha sulla salute - o la sua assenza... - della gente, non mi pare né pessimista, né ottimista: è una semplice constatazione.
Detto questo "garanzie" per la risposta non te ne posso proprio dare, ti ho dato quella che mi sembrava piú corrispondente al tuo post..! (Scherzo, ho capito il refuso, ma l'occasione per una battutina era troppo ghiotta..! ).
Ciao e g(a)ra(n)zie a te!
Detto questo "garanzie" per la risposta non te ne posso proprio dare, ti ho dato quella che mi sembrava piú corrispondente al tuo post..! (Scherzo, ho capito il refuso, ma l'occasione per una battutina era troppo ghiotta..! ).
Ciao e g(a)ra(n)zie a te!
Re: I cacciatori contemporanei
garanzie a tutti!
Monsanto docet! Prima ti intossico (roundup) e poi ti curo.
Sulla longevità non sono così sicura però. Sicuramente la grande differenza che si riscontra oggi è il progressivo allontanamento dell'idea della morte. Nelle società tribali e non solo la morte era sempre presente, vita e morte andavano a braccetto quotidianamente. Come ancora succede in molte parti del mondo. La morte simbolizzata o ritualizzata ricordava la caducità con cui si deve costantemente fare i conti. Noi occidentali abbiamo perso quello sguardo, oggi la morte sembra diventata quasi un tabù, malati e anziani ghettizzati entro ospedali e ricoveri, come a nasconderne la presenza inquietante. Più che di medici che ti tengono in vita a tutti i costi ( più per soldi che per sincero buon cuore) si avrebbe bisogno di qualcuno che ti accompagni alla morte.
Monsanto docet! Prima ti intossico (roundup) e poi ti curo.
Sulla longevità non sono così sicura però. Sicuramente la grande differenza che si riscontra oggi è il progressivo allontanamento dell'idea della morte. Nelle società tribali e non solo la morte era sempre presente, vita e morte andavano a braccetto quotidianamente. Come ancora succede in molte parti del mondo. La morte simbolizzata o ritualizzata ricordava la caducità con cui si deve costantemente fare i conti. Noi occidentali abbiamo perso quello sguardo, oggi la morte sembra diventata quasi un tabù, malati e anziani ghettizzati entro ospedali e ricoveri, come a nasconderne la presenza inquietante. Più che di medici che ti tengono in vita a tutti i costi ( più per soldi che per sincero buon cuore) si avrebbe bisogno di qualcuno che ti accompagni alla morte.
Re: I cacciatori contemporanei
Sí, appunto...Milulla ha scritto: Monsanto docet! Prima ti intossico (roundup) e poi ti curo.
Sulla longevità, non sono sicuro neppure io, la mia è un'impressione suffragata da qualche elemento, non comprovabile "positivisticamente", però, almeno al momento. L'argomento merita approfondimento, però. Poiché la qualità della vita dovrebbe tradursi anche in maggior longevità - ciò che funziona bene, di solito, dura di piú di ciò che funziona male e a stento, e un organismo imbottito di medicine perché "duri di piú" non è il massimo della funzionalità... - serî dubbî in proposito li nutro.
Sul resto, condivido in toto; mi hai fatto ricordare una frase ascoltata da un cerchiota molto tempo fa, che mi è rimasta sempre impressa, il quale la ricevette dagli Spiriti durante un rituale: "la Vita e la Morte cantano insieme, come fanno l'Acqua e la Pietra". Eravamo lungo il corso di un torrente impetuoso e il fragore dell'acqua che si frangeva sulle numerose pietre disseminate lungo di esso era a tratti cosí forte da sovrastare ogni altro suono.
Un saluto
Re: I cacciatori contemporanei
In questi giorni mi stavo proprio interrogando sulla caccia...
Voglio dire, Tsunki dice che gli sciamani possono essere solo cacciatori, quindi noi che seguiamo una via sciamanica, dovremmo sforzarci di essere cacciatori. Ma, lasciando arco e faretra nell'armadio, come si fa in pratica?
Io sto cercando in questi giorni di immedesimarmi in un cacciatore, cosa non semplice visto che non sono mai andato a caccia. Ovviamente le prede non sono animali, ma le cose che cerco di realizzare nella mia vita. Cosa fa un cacciatore? Studia il territorio e la sua preda, i suoi itinerari consueti (dove va a dormire, ad abbeverarsi, ecc.), ne studia i punti di forza (se è veloce a scappare, forte nel combattere...), i suoi sensi (ha vista acuta? o magari l'olfatto?), come può avvicinarsi senza essere notato e dove colpire per ucciderla. O magari gli prepara una trappola proprio sulla strada in cui va di solito ad abbeverarsi... quali sono i rischi che corre? ci sono altri cacciatori che possono aiutarlo? ecc. ecc.
ora, ammettendo ma non concedendo che queste domande siano sensate, come si applica, per esempio, rispetto alla ricerca di un lavoro? O all'obiettivo di attirare persone potenzialmente interessate allo sciamanesimo qui? (cosa di cui si discute proprio in questi giorni...).
Una cosa simile la fa chi studia arti marziali, cercando di applicare la strategia della guerra alla vita quotidiana intendo...
Vi sembra che sto delirando?
Voglio dire, Tsunki dice che gli sciamani possono essere solo cacciatori, quindi noi che seguiamo una via sciamanica, dovremmo sforzarci di essere cacciatori. Ma, lasciando arco e faretra nell'armadio, come si fa in pratica?
Io sto cercando in questi giorni di immedesimarmi in un cacciatore, cosa non semplice visto che non sono mai andato a caccia. Ovviamente le prede non sono animali, ma le cose che cerco di realizzare nella mia vita. Cosa fa un cacciatore? Studia il territorio e la sua preda, i suoi itinerari consueti (dove va a dormire, ad abbeverarsi, ecc.), ne studia i punti di forza (se è veloce a scappare, forte nel combattere...), i suoi sensi (ha vista acuta? o magari l'olfatto?), come può avvicinarsi senza essere notato e dove colpire per ucciderla. O magari gli prepara una trappola proprio sulla strada in cui va di solito ad abbeverarsi... quali sono i rischi che corre? ci sono altri cacciatori che possono aiutarlo? ecc. ecc.
ora, ammettendo ma non concedendo che queste domande siano sensate, come si applica, per esempio, rispetto alla ricerca di un lavoro? O all'obiettivo di attirare persone potenzialmente interessate allo sciamanesimo qui? (cosa di cui si discute proprio in questi giorni...).
Una cosa simile la fa chi studia arti marziali, cercando di applicare la strategia della guerra alla vita quotidiana intendo...
Vi sembra che sto delirando?
Re: I cacciatori contemporanei
Ciao Marco, non stai affatto delirando, anzi Le tue sono domande che ci si deve porre, la difficoltà è proprio nel portare in pratica quello che apprendi, e per farlo devi avere una visione chiara della tua vita, cosa fai, dove sei, cosa vuoi. Puoi cominciare con questo, che già non è facile, poi devi capire cos'hai, quali sono le tue armi, i tuoi mezzi e vedere se sono adatte a cacciare la preda che hai scelto, se non sono adatte vanno lasciate indietro e sostituite con qualcosa di migliore. Sciamanesimo è un cammino di cambiamento continuo di se stessi, non ci si porta fardelli inutili all'interno di una foresta....
Questa almeno è la mia esperienza, per ognuno di noi può essere diversa, ma credo che la cosa fondamentale sia di non rimanere immobili ad aspettare gli eventi
Animo y Fuerza
Jeff
Questa almeno è la mia esperienza, per ognuno di noi può essere diversa, ma credo che la cosa fondamentale sia di non rimanere immobili ad aspettare gli eventi
Animo y Fuerza
Jeff
- Tuna
- Moderatore
- Messaggi: 695
- Iscritto il: lun 29 ago 2011, 19:37
- Località: Germania, Australia, Svizzera
- Contatta:
Re: I cacciatori contemporanei
Vero, belle domande! Condivido quello che dice Jeff. Non è facile trovare una soluzione , soprattutto in Italia. Infatti se chiedi a Tsunki "Come posso vivere da cacciatore?" ti risponde "Comincia ad andartene dall'Italia". Infatti viviamo in un Paese con una mentalità prettamente contadina, in cui ambizione maggiore è spesso quella del posto fisso e di una casa di proprietà. Ecco, queste sono due cose totalmente in contrasto con la vita da cacciatore. Insomma, un lavoro in pubblica amministrazione è quanto di più lontano mi viene in mente.
Il capitalismo ha spinto al ritorno ad una vita più "mobile", più simile a quella di un cacciatore. Anglosassoni sono più bravi in questo, infatti sono stati conquistatori, navigatori... Nel loro mercato c'è molto più scambio, si cambia lavoro più facilmente ed il trasloco non è una tragedia. Curioso vedere che quando trattano traslochi nei loro film, il problema è spostato ai bambini che lo subiscono, ma non un problema per l'adulto che ha fatto la scelta. Case di proprietà sono superflue, limitano il movimento, ma il Potere è Movimento!
Il capitalismo ha spinto al ritorno ad una vita più "mobile", più simile a quella di un cacciatore. Anglosassoni sono più bravi in questo, infatti sono stati conquistatori, navigatori... Nel loro mercato c'è molto più scambio, si cambia lavoro più facilmente ed il trasloco non è una tragedia. Curioso vedere che quando trattano traslochi nei loro film, il problema è spostato ai bambini che lo subiscono, ma non un problema per l'adulto che ha fatto la scelta. Case di proprietà sono superflue, limitano il movimento, ma il Potere è Movimento!
Kakáram ajastá
Tuna
Tuna
Re: I cacciatori contemporanei
Concordo in pieno.
Come dice Tsunki, siamo molto legati alla tradizione della famiglia patriarcale.
Per cambiare veramente dobbiamo abbandonare tutto, cogliere dei rischi e non pensare mai che non ce la possiamo fare.
Io ho molto da perdere lasciando il mio territorio attuale, ma se lo facessi il Potere che ne potrei guadagnare sarebbe tanto.
Chi vivrà, vedrà.
Animo y fuerza.
Yuma
Come dice Tsunki, siamo molto legati alla tradizione della famiglia patriarcale.
Per cambiare veramente dobbiamo abbandonare tutto, cogliere dei rischi e non pensare mai che non ce la possiamo fare.
Io ho molto da perdere lasciando il mio territorio attuale, ma se lo facessi il Potere che ne potrei guadagnare sarebbe tanto.
Chi vivrà, vedrà.
Animo y fuerza.
Yuma
Re: I cacciatori contemporanei
Personalmente sento di aggiungere qualcosa a questa discussione: credo che gli estremi, in qualche modo, siano sempre fuorvianti.
Tutta questa storia dell'essere cacciatori è utile e positiva solo se messa abilmente in pratica, dalle enormi alle piccole rivoluzioni della vita... se rimane "eh si, dovrei fare questo ma chissà, vedremo" allora credo serva a poco-
Non sento che si deve sempre e comunque cambiare territori in qua e in là, e dopo qualche anno ricambiare ancora e non fermarsi mai rischiando ogni volta il tutto e per tutto ecc. ecc. Ora, magari ad alcuni va benissimo così, ma non tutti siamo fatti per questo genere di ritmi.
Ci sono i lupi di mare, forieri di mille avventure, e ci sono i padri di famiglia che hanno creato e conquistato un loro territorio, e pur magari esplorando il mondo, dopo un po' non vedono l'ora di tornare a casa.
E per Tuna che dici "Case di proprietà sono superflue, limitano il movimento, ma il Potere è Movimento"
ti devo proprio rispondere col cuore che se io avessi una decina di case di proprietà affittate che mi rendono 5000€ al mese non sarei per niente triste... e che movimento ogni mese!
In questo esempio secondo voi avrei molto potere ?
Avrei più potere di chi lavora sodo (si muove molto) e fa fatica finanziariamente ad arrivare a fine mese, oppure no ?
Parlare di potere è spesso rischioso e fraintendibile...
Tutta questa storia dell'essere cacciatori è utile e positiva solo se messa abilmente in pratica, dalle enormi alle piccole rivoluzioni della vita... se rimane "eh si, dovrei fare questo ma chissà, vedremo" allora credo serva a poco-
Non sento che si deve sempre e comunque cambiare territori in qua e in là, e dopo qualche anno ricambiare ancora e non fermarsi mai rischiando ogni volta il tutto e per tutto ecc. ecc. Ora, magari ad alcuni va benissimo così, ma non tutti siamo fatti per questo genere di ritmi.
Ci sono i lupi di mare, forieri di mille avventure, e ci sono i padri di famiglia che hanno creato e conquistato un loro territorio, e pur magari esplorando il mondo, dopo un po' non vedono l'ora di tornare a casa.
E per Tuna che dici "Case di proprietà sono superflue, limitano il movimento, ma il Potere è Movimento"
ti devo proprio rispondere col cuore che se io avessi una decina di case di proprietà affittate che mi rendono 5000€ al mese non sarei per niente triste... e che movimento ogni mese!
In questo esempio secondo voi avrei molto potere ?
Avrei più potere di chi lavora sodo (si muove molto) e fa fatica finanziariamente ad arrivare a fine mese, oppure no ?
Parlare di potere è spesso rischioso e fraintendibile...
Re: I cacciatori contemporanei
@Nic
Quello che ho capito è che però non si deve rimanere troppo legati al territorio conquistato. Perché poi quando si presenta la necessità di migrare si rischia di non coglierla.
Per quanto riguarda l'esempio delle multiproprietà mi sembra fuorviante perché Tuna probabilmente si riferiva ad avere come obiettivo la casa di proprietà. Cioè come capita a molti italiani, legati particolarmente all'idea di casa di proprietà, impiegare tutte le energie, potere e denaro per arrivare alla tanto agognata casa di proprietà. Così è capitato anche a mia madre. Ci ha messo vent'anni per costruirne una, sacrificando molto anzi moltissimo e troppo dal mio punto di vista.
Per Chi ha le multiproprietà poi è un discorso diverso. Sicuramente non ha buttato via energie per possederle ma già le aveva o comunque aveva dei soldi non molto sudati per potersele permettere.
Quello che ho capito è che però non si deve rimanere troppo legati al territorio conquistato. Perché poi quando si presenta la necessità di migrare si rischia di non coglierla.
Per quanto riguarda l'esempio delle multiproprietà mi sembra fuorviante perché Tuna probabilmente si riferiva ad avere come obiettivo la casa di proprietà. Cioè come capita a molti italiani, legati particolarmente all'idea di casa di proprietà, impiegare tutte le energie, potere e denaro per arrivare alla tanto agognata casa di proprietà. Così è capitato anche a mia madre. Ci ha messo vent'anni per costruirne una, sacrificando molto anzi moltissimo e troppo dal mio punto di vista.
Per Chi ha le multiproprietà poi è un discorso diverso. Sicuramente non ha buttato via energie per possederle ma già le aveva o comunque aveva dei soldi non molto sudati per potersele permettere.
- Tuna
- Moderatore
- Messaggi: 695
- Iscritto il: lun 29 ago 2011, 19:37
- Località: Germania, Australia, Svizzera
- Contatta:
Re: I cacciatori contemporanei
ovviamente dipende da che vita cerchi. Certo che se hai 10 case di proprietà, passa qualche Potere. Dipende poi se sei un "Lapo" che eredita o se te le sei fatte da solo. Puoi anche averle le case di proprietà...ma se vuoi essere cacciatore, probabilmente non sono il tuo scopo. Il mio discorso non era generale, ma una risposta al voler essere cacciatori.
Ovviamente ci sono contadini potentissimi, ma l'impostazione di vita è diversa.
Ovviamente ci sono contadini potentissimi, ma l'impostazione di vita è diversa.
Kakáram ajastá
Tuna
Tuna
- Tsunki
- Administrator
- Messaggi: 4289
- Iscritto il: gio 7 dic 2006, 20:26
- Località: Amazzonia, Australia, Svizzera
- Contatta:
Re: I cacciatori contemporanei
Se le case le avessi ereditate o te le avessero... regalate sì, ma se tu ti fossi sacrificato 20 anni per comprartele, rinunciando quasi a tutto, ora vedresti che si sono deprezzate del 20%, che la loro quotazione continua a scendere, che se volessi venderle non te le compra nessuno se non forse a metà del loro valore, mentre magari alcuni degli inquilini non ti pagano piu l'affitto perché non hanno soldi... Non credo che saresti molto felice!Nic ha scritto: ti devo proprio rispondere col cuore che se io avessi una decina di case di proprietà affittate che mi rendono 5000€ al mese non sarei per niente triste...
Senza contare che i 5000 euro sono teorici, gli affitti non salgono perché tanto nessuno ti pagherebbe di piu, mentre le tasse sì e le case... ne hanno sempre una: danni e riparazioni che spettano al padrone di casa, o su cui litigare con l'inquilino... e alla fine da pagare sull'unghia!
Nella mia avventurosa vita sono stato anche "proprietario" di case... Non erano mie, erano della mia fidanzata-convivente, ma le gestivo io perché lei non era capace... E siamo arrivati a maledirle. Rendevano un po' di danaro (molto meno di quanto sembrava), ma non ero io il padrone delle case, erano loro le mie padrone: padrone esigenti che richiedevano buona parte del mio tempo e del mio impegno.
Credo - sia detto affettuosamente - che tu sia ancora molto molto ingenuo...
Ad ogni modo per quanto riguarda il Potere, no. I possessi materiali non ti dànno Potere. È un'illusione di chi non ne ha.
Questo uwishin è stato per alcuni anni non ricco, ma decisamente benestante come pure, in altri tempi, poverissimo e infine... così così.
Accumulare beni per te stesso - o la tua famiglia - non ti dà Potere, ti rende solo schiavo dei beni stessi, che diventano i tuoi padroni. Padroni esigenti e soprattutto... noiosi. Perché il danaro è un Potere che scorre, come acqua di un Fiume, se vuoi trattenerlo ti rende suo schiavo e ti fa diventare noioso come lui: solo numeri, quantità senza qualità. Ti costringe a pensare a cose noiose e a ragionare in modo prevedibile: se io volessi fare un'offerta sciamanica che rendesse sicuramente un sacco di soldi, dovrei dire e fare in continuazione cose banali, ad es. nello stile delle stupidate new age. Perché solo la banalità ha successo sicuro su vasta scala (ma attenzione: non dura a lungo e alla fine ti si ritorce contro!).
Se invece voglio fare qualcosa di buono, nuovo e autentico, devo rischiare... di perdere tutto.
Quel che dà Potere - quanto a beni materiali - è creare ricchezza che dia da mangiare e cose belle e utili a molta gente.
Se creo un'azienda che dà lavoro a tanta gente e, assai meglio, produce qualcosa di bello o utile per ancor piu persone, allora sì avrò Potere.
Se ho solo della case o delle azioni che mi rendono soldi, no.
Ma non è facile gestire molto danaro, soprattutto per italiani contadini, senza volerlo trattenere e diventare noiosi e banali. Serve molto Potere per mantenersi liberi e non farsi rubare l'anima.
Il Potere del cacciatore non è mollare un territorio per cercarne un altro... o meglio puoi farlo, dipende, non... per forza.
È mettere a rischio il territorio che hai per ingrandirlo o per fare nuove conquiste.
Nel mondo del business, sanno farlo benissimo gli anglosassoni, italiani no. Un italiano che ha una grande azienda, i soldi che guadagna li mette in Svizzera e, se vuole ingrandirsi... cerca sovvenzioni dallo Stato o altri intrallazzi. Non rischia piu un soldo suo. Forse li ha rischiati all'inizio, ma poi la mentalità contadina lo spinge a non correre rischi e a trattenere quel che ha.
Un americano reinveste spesso fino all'ultimo centesimo i guadagni per ingrandire l'azienda o lanciare un nuovo business. Se gli va male rimane senza un soldo (!), ma spesso pochi anni dopo lo vedi ritornare ricco con una nuova impresa, perché non si scoraggia e cerca nuove avventure.
Questa è la mentalità del cacciatore/conquistatore ed è quella che permette di creare cose buone e innovazioni per tanta gente. E ti dà un grande Potere, perché fai circolare un grande Potere. Che crea cose nuove.
La sintesi, secondo la mia esperienza di sciamano e anche la mia esperienza di vita, è questa:
- Se mi procuro danaro o ricchezze materiali per me stesso e la mia famiglia e basta, non ho Potere: perdo Potere e divento schiavo dei beni che m'illudo di possedere.
- Se creo un'impresa, un'idea (ad es. un libro) o altro che produca cose buone e/o ricchezza per molta gente, avrò Potere perché faccio circolare Potere. E avrò ricchezza materiale "di ritorno".
- Ma se, in questa impresa, cerco di trattenere la ricchezza di ritorno per essere sicuro di non perderla e non la faccio circolare rischiando di nuovo, immediatamente perdo Potere e ridivento schiavo dei beni materiali.
Hai Potere solo se fai circolare Potere per altri. E piu sono questi "altri", piu grande è il Potere che avrai.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Re: I cacciatori contemporanei
Grazie Tsunki perché con la tua risposta hai chiarito diversi punti.
Son contento che non ti sei fossilizzato sulle case, delle quali avevo parlato da inesperto e si, ingenuo, come avrete intuito.
Però appunto il discorso era valido anche per le azioni e gli altri tipi di investimenti che non hanno le noie fisiche e burocratiche degli immobili.
Pensandoci bene le persone straricche corrispondono a ciò che scrivi Tsunki, in breve offrono tanti posti lavoro, magari grandi emozioni alle persone, e per concludere anche molta beneficienza.
Ciò che io mi chiedevo però, un pochino più a fondo, è: il potere è sempre legato ai soldi?
(Per soldi intendo quanti ne fai circolare...)
Hai detto Tsunki che c'è stato un periodo in cui eri poverissimo... In quel periodo avevi molto potere?
Mi sto accorgendo che la mia mentalità collega moltissimo il potere a ciò che puoi permetterti, tuttavia sento che non è così.
Un saluto e un abbraccio a tutti i partecipanti del forum!
Son contento che non ti sei fossilizzato sulle case, delle quali avevo parlato da inesperto e si, ingenuo, come avrete intuito.
Però appunto il discorso era valido anche per le azioni e gli altri tipi di investimenti che non hanno le noie fisiche e burocratiche degli immobili.
Pensandoci bene le persone straricche corrispondono a ciò che scrivi Tsunki, in breve offrono tanti posti lavoro, magari grandi emozioni alle persone, e per concludere anche molta beneficienza.
Ciò che io mi chiedevo però, un pochino più a fondo, è: il potere è sempre legato ai soldi?
(Per soldi intendo quanti ne fai circolare...)
Hai detto Tsunki che c'è stato un periodo in cui eri poverissimo... In quel periodo avevi molto potere?
Mi sto accorgendo che la mia mentalità collega moltissimo il potere a ciò che puoi permetterti, tuttavia sento che non è così.
Un saluto e un abbraccio a tutti i partecipanti del forum!