Ció che possiamo o non possiamo

[Yantàna]

Ciao a tutti,

È dal cerchio dello scorso weekend che mi frulla in testa una domanda per te, Tsunki, ma visto che la risposta, se ci sarà , secondo me potrebbe essere utile a tutti, te la faccio qui.

All'ultimo cerchio ci hai raccontato che da giovane avevi il sogno di fare lo scrittore, ma che ad un certo punto l'hai abbandonato perché ti sei accorto che non ne avevi il potere.
Però ti ho sentito spesso ripetere che quando cerchiamo di realizzare qualcosa di importante, sempre incontriamo difficoltà messe dagli spiriti per testarci e che più grandi sono le difficoltà, più è importante realizzare tale cosa...

Quindi, va ben che gli sciamani hanno diritto a contraddirsi ma come hai fatto a capire o a decidere che le difficoltà non erano prove degli spiriti e segnali che la strada era quella giusta, ma che quella cosa non era per te e andava abbandonata? E se non avevi il potere, non sarebbe stato possibile cercarlo?

Ovviamente non chiedo per farmi i cavoli tuoi, ma perché credo che capire come capire quando "una strada ha un cuore", come dice Castaneda, sia abbastanza fondamentale...

Kakaram ajasta,
Marco

[Filippo]

Io avevo capito che avesse rinunciato a fare lo scrittore per fare lo sciamano, del tipo o l'una o l'altra strada.

[nanna]

E comunque, senza piaggeria, è uno scrittore favoloso. Sia quando racconta una storia, sia quando argomenta o descrive, sia nel dare istruzioni. Io sono molto diffidente e non ho mai seguito (nemmeno iniziato a seguire) nessuna via spirituale, nessuno mi ha mai convinto. Tsunki quando scrive, ancora più di quando parla, mi dà la sensazione di avere tutto chiaro e lineare in testa, e di riuscire a riordinare anche la mia, da non poter pensare che le cose stiano diversamente da come lui dice. E questo è un grande dono!

[Anchùr]

mi associo a nanna