Spiriti e Oggetti di Potere: la tecnologia può essere wakan?
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Re: Spiriti e Oggetti di Potere: la tecnologia può essere wa
Ho sentito addirittura che ci sono sciamani Shipibo in grado, ascoltando un icaro, di tradurlo in forma visiva disegnandolo. Bella cosa!Tuntiak ha scritto:Riguardo i canti di potere ("anent" in Shuar, gli sciamani nepalesi usano i mantra, etc.) credo - ma qui ho bisogno di una conferma - che non siano altro che una maniera di richiamare per risonanza uno spirito/potere con un suono/canto che gli è proprio. Come dire: simile attira simile.
Comunque, i mantra che usano gli sciamani nepalesi non possono equipararsi del tutto ai canti di potere (anent, icaro). Loro usano sia i canti, sia i mantra, che considerano come cose diverse. I canti vengono ricevuti dagli Spiriti e non ci sono due sciamani che hanno lo stesso canto (tranne, credo, quando fanno inni a Spiriti o Divinità varie tramandati nelle tradizioni locali), i mantra invece vengono per lo più ricevuti dai propri maestri. Poi: i mantra generalmente non si cantano e non hanno una melodia. La melodia non costituisce la natura del mantra, cosa vera invece per il canto. Inoltre i mantra possono essere legati a Spiriti specifici come i canti, ma possono anche avere la semplice funzione di "formule magiche". Insomma possono servire semplicemente a compiere attività specifiche nell'altra realtà (per esempio trasformare l'alcol in amrita, per attivare uno strumento magico, oppure per guarire malattie specifiche... ogni malattia può avere un suo mantra). So che anche i canti di potere possono servire a compiere attività specifiche (ad es. ci sono canti per il recupero dell'anima), ma i mantra sembrano essere più indirizzati a questo ruolo.
Credo che siano due modi un pò diversi di esprimere il potere per mezzo della parola.
Re: Spiriti e Oggetti di Potere: la tecnologia può essere wa
Molto interessante. Thanks a lot Destiny.Destiny ha scritto:Ho sentito addirittura che ci sono sciamani Shipibo in grado, ascoltando un icaro, di tradurlo in forma visiva disegnandolo. Bella cosa!
Comunque, i mantra che usano gli sciamani nepalesi non possono equipararsi del tutto ai canti di potere (anent, icaro). Loro usano sia i canti, sia i mantra, che considerano come cose diverse. I canti vengono ricevuti dagli Spiriti e non ci sono due sciamani che hanno lo stesso canto (tranne, credo, quando fanno inni a Spiriti o Divinità varie tramandati nelle tradizioni locali), i mantra invece vengono per lo più ricevuti dai propri maestri. Poi: i mantra generalmente non si cantano e non hanno una melodia. La melodia non costituisce la natura del mantra, cosa vera invece per il canto. Inoltre i mantra possono essere legati a Spiriti specifici come i canti, ma possono anche avere la semplice funzione di "formule magiche". Insomma possono servire semplicemente a compiere attività specifiche nell'altra realtà (per esempio trasformare l'alcol in amrita, per attivare uno strumento magico, oppure per guarire malattie specifiche... ogni malattia può avere un suo mantra).
Claro. Sciamani cantano filastrocche magiche per lanciare Tsentsak...per esempio. Per non citare altri infniti casi.Destiny ha scritto: So che anche i canti di potere possono servire a compiere attività specifiche (ad es. ci sono canti per il recupero dell'anima), ma i mantra sembrano essere più indirizzati a questo ruolo.
Mi vengono in mente le nenie del Gongyo e Daimoku nel buddhismo del Sokagakkai tanto caro agli occidentali che lo usano per trasformare il veleno in medicina, o i Sutra del Loto...ad libitum
Mi spiace contraddirti, querido Destiny ma ce n'è un terzo ed è stato coniato, nientepopòdimeno, dal Core Shamanist Transcultural Guide Nello Checcon della F.S.S., che credo Tsunki abbia conosciuto anche personalmente.Destiny ha scritto:Credo che siano due modi un pò diversi di esprimere il potere per mezzo della parola.
"Il potere delle parole": da leggere e rileggere.
Link:
http://www.studisciamanici.it/nello/parole.htm
Fà molta chiarezza in alcuni punti e un pochino di confusione in altri. Peccato però che il testo sia molto emetico e quindi di non facile comprensione
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Spiriti e Oggetti di Potere: la tecnologia può essere wa
Ciao Maldito!Maldito ha scritto: Mi vengono in mente le nenie del Gongyo e Daimoku nel buddhismo del Sokagakkai tanto caro agli occidentali che lo usano per trasformare il veleno in medicina, o i Sutra del Loto...ad libitum
Io non equiparerei i mantra o i canti sciamanici al Daimoku della Soka Gakkai.
Anzitutto, la Soka Gakkai è una creazione del mondo moderno che ha perso praticamente del tutto le proprie radici tradizionali (sia in generale che buddhiste in particolare). Studiandola in maniera approfondita ci si renderà anche conto che è molto difficile persino considerarla una forma di spiritualità. Comunque, loro il Daimoku lo recitano per realizzare i propri desideri. Non hanno, da che mi risulta, alcun concetto di evoluzione spirituale.
Poi, personalmente stento anche a riconoscere il Daimoku come un mantra dato che, nel contesto delle tradizioni di provenienza indiana, i mantra sono o in sanscrito oppure in lingue sconosciute (sarà un equivalente di ciò che chiamate "lingua degli Spiriti"?): spesso un miscuglio delle due. Il Daimoku invece è in giapponese, e nasce semplicemente come preghiera, non come mantra: vuol dire, semplicemente, "Omaggio al Sutra del Loto".
Inoltre, il Sutra del Loto - come anche la stragrande maggioranza degli altri Sutra buddhisti - di per sé non possiede niente di apprezzabile in chiave sciamanica.
Personalmente credo che nella tradizione buddhista mantra simili a quelli sciamanici si possano trovare quasi esclusivamente nella tradizione tantrica (che è molto influenzata dallo Sciamanesimo). Per esempio nella Medicina Tibetana si tramanda l'uso di vari mantra per potenziare medicine o per curare malattie specifiche.
Re: Spiriti e Oggetti di Potere: la tecnologia può essere wa
Chiedo venia, sono stato impreciso e sono d'accordo con quello hai postato riguardo al Soka Gakkai .Destiny ha scritto:Io non equiparerei i mantra o i canti sciamanici al Daimoku della Soka Gakkai.
Le loro sono cantilene acchiappacitrulli x occidentali in vena di fare gli alchimisti della spiritualità. Ma quale??? Semplice opportunismo new millenium style.
Sorry
Yes!Destiny ha scritto:Personalmente credo che nella tradizione buddhista mantra simili a quelli sciamanici si possano trovare quasi esclusivamente nella tradizione tantrica (che è molto influenzata dallo Sciamanesimo). Per esempio nella Medicina Tibetana si tramanda l'uso di vari mantra per potenziare medicine o per curare malattie specifiche.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Spiriti e Oggetti di Potere: la tecnologia può essere wa
Se qualcuno ha letto Carlos Castaneda: ad un certo punto Don Juan gli fa costruire un oggetto che emette un suono e lo chiama "acchiappaspiriti". Ogni suono, canto, o in generale qualunque cose sia una vibrazione regolare, come un canto ostinato (un mantra) oppure un suono che ripete delle vibrazioni in maniera periodica, attira qualcosa. Ci sono vibrazioni armoniche e vibrazioni dissonanti, per prendere in prestito il lessico dalla pratica musicale.Maldito ha scritto: Le loro sono cantilene acchiappacitrulli x occidentali
Attrazione e repulsione, armonico e dissonante, vi dice niente?
Quante volte avete sentito dire/detto "qui ci sono delle buone/cattive vibrazioni" ?
Secondo voi è sbagliato concludere che ogni canto attiri/respinga qualcosa o qualcuno? Qualcosa o qualcuno potremmo dire più genericamente potere?
Ad esempio i miei vicini di casa che fanno il raduno dove cantano il nam myoho renge kyo talmente male che in coro sembrano una levigatrice che tortura una qualche superficie resinosa ... quello forse è il canto che attira degli pseudo buddisti in uno squallido appartamento
(e spesso attira anche la mia voglia di utilizzare il suddetto locale come target di un'esercitazione balistica)
I suoni ripetitivi e penetranti alterano la percezione, si pensi ad esempio al tamburo, oppure al profondo suono del Didjeridoo. Sono ipnotici, inducono il "sonno" o forse più precisamente uno stato di trance dove è possibile percepire altre realtà che di solito ignoriamo perché siamo troppo impegnati a considerare gli oggetti come materia inanimata.
Per rispondere a KinoLau:
E' tutto questione di quanta importanza diamo alle cose, se parti dal presupposto che "tu sei solo una caffettiera, non puoi parlare" poi però se anche lei parla tu non ti accorgi nemmeno che ti ha rivolto la parola. Non è colpa sua, lei parla da caffettiera, sei tu che non capisci il caffettierese!
Oppure se senti che la caffettiera ti si rivolge in caffettierese vieni sul forum e celi, penso inconsciamente, lo stupore sotto la tua domanda possibilista.
Non so come mai ma ti immagino che tu la mattina ti svegli, assonnato, inizi a mettere il caffè dentro e lei "ohhh fa piano, che modi" e la tua faccia diventa pressapoco questa