I miei "primi passi".

Tutto ciò che riguarda lo sciamanesimo

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IlGirasole
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I miei "primi passi".

Messaggio da IlGirasole »

Ciao a tutti..

Come ho accennato nel mio messaggio di ingresso, sono nuova del forum e muovo appunto i miei primi passi nello sciamanesimo. Piuttosto incerti a dirla tutta.

Qualche giorno fa, accompagnata dal suono del tamburo di un cd, ho provato a fare il mio primo viaggio.
Non ho fretta ma riconosco di aver impiegato del tempo prima di riuscire a 'vedere'. Quando questo accadeva però erano come dei flash. Visioni di un istante in cui non avevo il tempo per interagire poiché scivolavo subito in uno stato di coscienza più reale che mi "richiamava" all'ordine.


Adesso sono in vacanza.
Di solito il primo giorno in cui mi trovo in un luogo nuovo mi sento sempre un po' a disagio pertanto ho chiesto aiuto allo spirito del luogo per accogliermi. Sono stata subito meglio così ieri ho provato a mettermi in contatto con lui, per ringraziarlo.
Come nella precedente volta, ho avuto una visione rapidissima: un uomo molto piccolo di statura con la barba mi veniva incontro sorridente e saltellante ma non ho fatto in tempo a parlargli perché mi sono subito 'scossa', ritornando vigile.


È normale tutto questo..?
Cosa può aiutarmi a mantenere più a lungo il contatto?
Mi sento una 'pivella' nel mare di un mondo infinito, senza saper dove andare ma con un profondo desiderio di esserci e poter fare la mia parte in questa vita.


Un abbraccio.
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Mayu
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da Mayu »

Ciao Girasole,

non c'è una regola. Ci sono visioni "multicolor" (vi ricordate la pubblicità della Telefunken, degli anni 80? "Potevamo stupirvi con effetti speciali... Ma noi siamo scienza, non fantascienza." :D) che durano un'eternità, e altre che sono brevissime e blande. Questo non significa che le prime siano meglio delle seconde. Quello che conta è il Potere della visione, che si impara a "sentire".

Tsunki una volta scrisse questo: viewtopic.php?p=893#p893

La pratica, l'essere afiancati da buoni spiriti aiutanti e lo sblocco dei canali nel corpo migliora il potere delle visioni con il tempo.

Visioni possono essere non solo "visive", ma anche auditive, olfattive o "cinestesiche" (se usiamo un termine mutuato dalla PNL), o tutto insieme. Il fatto è che noi siamo focalizzati sulla vista, ma la realta' (e cosi' anche l' "altra realta'") non è soltanto "visiva". Basta guardare il regno animale: se per esempio fossimo cani, probabilmente baderemmo più al nostro naso che ai nostri occhi ;-)

P.S.: eccola qui! Mitica:

http://www.youtube.com/watch?v=S3RuTgdhk3A
Ultima modifica di Mayu il mer 12 ago 2015, 8:59, modificato 1 volta in totale.
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IlGirasole
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da IlGirasole »

Ciao Tuntiak,
ti ringrazio della tua risposta.

Sono certa che con la pratica io troverò la via e gli Spiriti riusciranno meglio a guidarmi.
La mia curiosità nasceva dal fatto che, leggendo, molti trovano consiglio e messaggi attraverso il dialogo con i loro aiutanti. Per me questo è adesso impossibile, poiché in quei pochi istanti in cui 'Vedo' o 'Sento', non sono in grado di interagire.
Nel momento in cui mi 'attivo' esco dalla visione e torno vigile, senza essere riuscita a comunicare.. è questa mi appare come una barriera.

Stanotte ho inoltre sognato un amico di famiglia che si è tolto la vita un anno fa.
Io lo conoscevo ma onestamente non rivolgo a lui il mio pensiero.
Potrebbe essersi aperto qualche 'via' mediante la quale lui cerca un contatto o era.. solo un sogno[/]?

Scusate per le domande che potrebbero risultarvi sciocche o banali.. Ma sono in una fase di sconvolgimento e davvero bisogno di qualcuno più consapevole di me.
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Mayu
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da Mayu »

IlGirasole ha scritto: La mia curiosità nasceva dal fatto che, leggendo, molti trovano consiglio e messaggi attraverso il dialogo con i loro aiutanti.
Si. E' una combinazione di fiducia e capacita' di "discernere" gli Spiriti (i burloni sono sempre in agguato ;-)). Il tema del "discernimento degli Spiriti" e' antico, se non sbaglio viene toccato anche nella Bibbia. Non nascondo che succede anche di prendere delle belle cantonate :doh: E poi quello che dicono Spiriti non e' mai chiarissimo, bianco/nero... Per fare un parallelo tecnologico: comunicare con spiriti e' un po' come navigare in Internet. Come fai a capire che tutto quello che leggi/trovi ha valore?

Ma soprattutto bisogna averli gli aiutanti! Alcuni li hanno in maniera naturale (eredita' famigliare o altro); nella tradizione sciamanica li si acquisisce con rituali specifici (tradizionali) nella natura. Non a casa ascoltando il battito del tamburo con le cuffie ;-)
IlGirasole ha scritto: Stanotte ho inoltre sognato un amico di famiglia che si è tolto la vita un anno fa.
Io lo conoscevo ma onestamente non rivolgo a lui il mio pensiero.
Potrebbe essersi aperto qualche 'via' mediante la quale lui cerca un contatto o era.. solo un sogno[/]?


Mmmm. Che faceva nel sogno?

Le anime dei suicidi rimangono intrappolate in questo mondo, cioe' dopo la morte non arrivano spiriti psicopompi a portarle giu' nella terra dei morti - cosa che succede quasi sempre dopo le morti "naturali". I suicidi non se la passano tanto bene, neanche dopo morti... e danno problemi ai vivi!

Puo' darsi che ti stia chiedendo aiuto o - meglio - che tramite te (che ti stai avvicinando allo sciamanesimo) cerchi di contattare qualcuno che possa scortarlo giu'. Per farlo ci vorrebbe uno sciamano o un curandero molto capace. Non e' roba per principianti ;-)
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da IlGirasole »

Scopro ogni cosa attraverso le tue parole e davvero ti sono riconoscente per l'esperienza che stai mettendo a mia disposizione.
Spero che il mio cammino conduca verso un approfondimento, così che -se è questo il mio compito in questa vita- io possa fare i miei passi.
Non conosco i rituali che portano Spiriti ad un'apertura (??non so se mi esprimo nel modo appropriato) nei miei confronti ma sono certa che se così dovrà essere, in qualche modo sarà.

Faccio fatica ad interpretare le brevissime visioni che mi vengono donate ma non smetterò di lasciarle fluire.




Il mio amico nel sogno lavorava in un negozio di abbigliamento (ma non era il suo mestiere nella realtà). Metteva degli abiti maschili in una busta e mi diceva di non preoccuparmi, poiché mancavano dei soldi dal conto. Mi dava anche il numero esatto di euro mancanti. (25)
Pareva quieto. . Onestamente io invece ora sono un po' spaventata.
Se è davvero lui, rimasto immobile a causa del suicidio, spero possa trovare aiuto in qualcuno che ha l'esperienza necessaria. :???:
Io non saprei davvero da che parte cominciare ma.. Voler cominciare è già qualcosa.
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Mayu
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da Mayu »

Sto solo scrivendo alcune cose che Tsunki ha insegnato e che ho sperimentato (direttamente ed indirettamente) nel corso degli anni, prendendo tante batoste ;-) Se non si sviluppano discernimento e Potere, ci si può rovinare con le proprie mani dando ascolto a quello che (alcuni) Spiriti consigliano di fare... Talvolta sono prove: anche se potenti, Spiriti possono dirti di fare qualcosa di "non buono" per vedere fino a che punto tu sei forte, quanta fiducia hai in loro e quanto sei degno di fiducia. Altre volte fanno dei regali "avvelenati", che bisogna saper riconoscere: possono darti quello che "vuoi", anche se è sbagliatissimo per te, per farti sbattere il muso e rendere conto che non va bene e/o per "levarti di mezzo"... ;-) Altre volte ancora sono semplicemente burloni o cattivi.

Tutto comunque si sviluppa con il tempo, pian piano. Se proprio lo vuoi, questa strada ti darà molto, e ti cambierà, anche in positivo. Se tu sei veramente disposta a cambiare e affidarti.

L'interpretazione delle visioni (e dei sogni) è un'arte, e richiede studio e molta esperienza. Noi le si studia da anni, e moltissime sono difficili da capire. Solo l'Uwishin le riesce a decifrare completamente. Non affidarti ad interpretazioni "fai da te" o psicologiche: non funzionano e possono essere fuorvianti.

Fino a poco tempo fa c'erano i cerchi aperti al pubblico, e per te sarebbero stati un buon punto di partenza. Adesso sinceramente non so come potresti avvicinarti concretamente allo sciamesimo che pratichiamo qui, ma sicuramente Tsunki ti saprà indicare come. Spiriti trovano sempre la via, anche se magari diversa da quella che noi ci aspettiamo ed in tempi che possono spiazzarci. La fiducia, la pazienza e la perseveranza sono la chiave.

Riguardo il tuo amico, dal sogno su due piedi non mi sembra stia chiedendo aiuto (è tranquillo). Devo pensarci su, magari qualcuno più bravo di me può prendere la parola per l'interpretazione.

Buon inizio :-)
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da IlGirasole »

Ancora grazie per il tuo intervento.
Leggo con piacere e attenzione.

Al momento, Spiriti non parlano con me.
Forse non sono pronta, forse non sono 'prescelta', forse non ho ancora stabilito il giusto contatto. Non so proprio. Ho solo qualche visione, che è solo frutto di una piccola esperienza casalinga di poco conto.
A volte scovo dei messaggi. (Sempre che siano tali).

Giorni fa ho detto a mio marito "sarebbe bello se abbracciassimo gli alberi, ogni tanto". Forse sembra folle ma ho avuto questo desiderio in questo posto immerso nella natura. La cosa è finita lì, finché casualmente (??) ho incrociato una bimba la cui maglietta diceva in inglese "abbraccia un albero".
Forse è una coincidenza ma io non avevo mai pensato di farlo ed è stata curiosa la sincronia dei due eventi.


Ho letto dei Cerchi ormai chiusi per gli esterni e ne sono dispiaciuta.
Certo è che se questa è la mia via, in qualche modo si aprirà.
Forse Tsunki mi dirà come.


Io sono fiduciosa (prenderò tante "batoste".. Ma la vita forma in modo strano, basta credere che sia sempre per il nostro bene. E non è facile..).

Buonanotte..
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Mayu
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da Mayu »

IlGirasole ha scritto: basta credere che sia sempre per il nostro bene.
Tsunki insegna che noi alla fine non siamo così importanti per Spiriti. E questo ho avuto modo di scoprirlo nel tempo, nel senso che a loro... interessa ben poco se io e te stiamo bene o male :D

La cosa migliore e più saggia a cui aspirare è quella di svuotarsi, fare passare attraverso di noi un buon Potere e diventare "utili", in una maniera che sceglieranno loro. Anche facendo la cosa più semplice ed umile. Quello che conta è il flusso di Potere, non la persona. Questo è difficilissimo da assimilare.

http://www.sciamanesimo.com/allievi.html
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da IlGirasole »

Comprendo che l'importante, per Spiriti, non è il singolo ma quanto ognuno può fare 'qualcosa di più grande'.
Non siamo che formichine, in un disegno che spesso non comprendiamo ed io non sono che un essere umano, cresciuto in una società che spesso ci inculca idee e pensieri prestampati che poi sono rognosi da estirpare.

Non so se, nel mio piccolo, sarò una 'formica operaia' in grado di compiere quel poco necessario al tutto.
Ma so imparare e, per fortuna, non ho smania di potere.
La mia ricerca è nata dopo grandi sofferenze legate alla perdita di persone care che mi hanno indotto in uno stato depressivo in cui, dopo la Morte, temevo la Fine. Il buio. Il nulla.

Non potevo crederlo. Non volevo crederlo.
Da lì ho sentito la necessità di 'rassicurarmi', per accertarmi che coloro che non sono più Vivi fossero comunque 'presenti' in qualche modo.

I miei primi passi sono nati dunque così.. Per poi evolversi.
Dalla mia cercavo forse conforto e un 'mio ruolo' per rendermi utile in questo mondo..ma ancora brancolo un po'.
Tempo al tempo. Spero.
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da Mayu »

Non offenderti, ma sto ridendo sotto i baffi per le coincidenze. Ormai ci sono abituato, E' una realta' delle cose che l'universo opera per risonanza.

Io sto uscendo da 2 lutti a distanza di pochi anni. L'ultimo e' di pochi mesi fa.

L'altro, quello di mio padre, lo accenno qui: viewtopic.php?p=21872#p21872

Per il dolore della perdita di qualcuno di importante, non c'e' molto da dire. Ripetero' l'unica cosa che che Alejandro Jodorowsky si senti' dire da Ejo Takata (maestro Zen) quando si rivolse a lui per cercare consolazione per la perdita del figlio: "Fa male".
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da IlGirasole »

Ho letto adesso di tuo padre e rido con te per la casualità con la quale ho 'trovato' proprio te con cui parlare.
Diciamocelo, questa storia della morte è proprio una rottura. :doh:
Fa male, è l'unica verità possibile.

Essendo qualcosa che sfugge totalmente al nostro controllo, diventa ancora più devastante il timore di incontrarla e di quello che può fare (o non fare) a chi abbiamo perso.

È a causa sua che in questi giorni vivo con l'ansia di quello che sarà quando arriverà il mio turno o dovrò sopportare di nuovo di vederlo nelle persone che amo.
Mi faccio pure un po' rabbia per questo, in quanto la mia è un'enorme perdita di tempo in quanto che io stia male o meno le cose non cambieranno.

Sto cercando di smettere di farmi del male inutile pensando e rimuginando ma, seppur riesca per brevi periodi, dopo un po' ci ricasco sprecando così la mia possibilità di vita e di felicità.

Sono un'umana un po' sciocca e pure consapevole.. Sciocca alla seconda insomma. :facepalm:
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da Mayu »

IlGirasole ha scritto:È a causa sua che in questi giorni vivo con l'ansia di quello che sarà quando arriverà il mio turno o dovrò sopportare di nuovo di vederlo nelle persone che amo.
Mi faccio pure un po' rabbia per questo, in quanto la mia è un'enorme perdita di tempo in quanto che io stia male o meno le cose non cambieranno.
:
Io invece non ho l'angoscia della morte, anzi. La vedo piu' come una liberazione da un mondo che ti impone vincoli assurdi e cretini e che fa di tutto per allontanarti da una vita piu' "vera".
Semmai quello che mi preme di piu', invece che vivere a lungo, e' di lasciare qualcosa di buono per chi rimane e di vivere con significato.
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Re: I miei "primi passi".

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È una bella concezione la tua, sicuramente data da un'esperienza e una consapevolezza più profonda della mia.
C'è però una discrepanza che non comprendo.
Se la Morte è una 'vita' più vera, priva di vincoli.. Perché, conscio di ciò, ti fa male?

Non dovremmo essere 'contenti' per coloro che trapassano, in quanto vanno incontro ad un Essere più libero e felice?
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da Mayu »

Perdonami, non capisco dove ho scritto che la morte e' una vita piu' vera :???:
Parlavo di "questa" vita. Noi - consapevoli o meno - siamo incatenati, lontano da una natura forte, con vincoli famigliari orrendi di cui neanche ci rendiamo conto...

E per chi se ne va... dipende da come trapassa. E come la vivi tu.

Oltre il "giusto vivere", io credo ci sia anche il "giusto morire".

Mio padre si e' suicidato. Non vado fiero di cosa ha fatto, delle sue motivazioni e di come ci ha lasciato. Non e' il gesto di un samurai che per difendere il suo onore o di quello della sua famiglia fa il "harakiri". In piu' i suicidi - tranne in casi particolari, quelli che lo fanno per una causa piu' importante di loro - non se la passano bene, come gia' detto. Non vanno "incontro ad un Essere più libero e felice" (ma dove le trovi queste parole?) :D

La morte di una persona cara fa male perche'... e' come se ti strappassero via qualcosa del tuo corpo. Perche' chi se ne va, volente o nolente, in vita e' legato a te. Non siamo a compartimenti stagni.
Tsunki una volta fece la metafora di due alberi che stanno vicini e hanno le radici che si sono intrecciate. Se sradichi uno, rischi di portare via anche l'altro. Questo vale anche con le relazioni.
Se tuo marito ti abbandona all'improvviso, inaspettatamente, soffri di un dolore lacerante. E' un lutto. Perdi qualcosa che faceva parte di te. Con l'albero che viene portato via, anche alcune delle tue radici vengono strappate.
Ultima modifica di Mayu il gio 13 ago 2015, 7:31, modificato 2 volte in totale.
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Re: I miei "primi passi".

Messaggio da IlGirasole »

Perdonami,
avevo letto erroneamente le tue parole.

Posso solo immaginare quale vuoto abbia deciso di lasciarvi tuo padre, e non comprendo quale oscura forza possa condurre una persona ad una scelta tanto estrema.

La vita ci induce ad avere potenti legami, i quali per forza di cose diventano dolori. Legarsi è inevitabile e il dolore è proporzionale all'amore che si prova per chi ci lascia.

Io spero di condurre una vita piena, che possa lasciare un ricordo positivo del suo passaggio ma non riesco a non pensare a cosa sarà, a dove sono finiti i nostri cari.. Se sono finiti.. A dove andremo a finire.


Scusami comunque per il fraintendimento.
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