Pazzia e Sciamanesimo
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Pazzia e Sciamanesimo
La Pazzia può far parte dello Sciamanesimo? E' una malattia o Dono?
Le domande possono sembrare banali, capziose o scontate ma non per me. Lo ammetto: l'Argomento appare sottilmente insidioso!
Cito Tsunki, tanto per cominciare, che nel Dizionario dei sogni asserisce:
“I pazzi sono agli occhi degli sciamani posseduti dagli Spiriti e quindi hanno un grande Potere”.
Credo che questo argomento sia stato soltanto sfiorato sia qui nel Forum che nei cerchi mentre ignoro lo sia stato nell'Appendistato avanzato.
Ho parlato un po' di questo argomento con Tsunki in privato ma, evidentemente, non abbastanza...
Auspico in un dibattito fertile su questo Topic, anche se ammetto che il periodo dell'anno è un po' sornione e pigro, come naturale che sia.
Prima di passare ai miei commenti personali cito integralmente un articolo pubblicato su http://www.eticamente.net il link è:http://www.eticamente.net/32046/malatti ... refresh_ce
Buona lettura.
Le domande possono sembrare banali, capziose o scontate ma non per me. Lo ammetto: l'Argomento appare sottilmente insidioso!
Cito Tsunki, tanto per cominciare, che nel Dizionario dei sogni asserisce:
“I pazzi sono agli occhi degli sciamani posseduti dagli Spiriti e quindi hanno un grande Potere”.
Credo che questo argomento sia stato soltanto sfiorato sia qui nel Forum che nei cerchi mentre ignoro lo sia stato nell'Appendistato avanzato.
Ho parlato un po' di questo argomento con Tsunki in privato ma, evidentemente, non abbastanza...
Auspico in un dibattito fertile su questo Topic, anche se ammetto che il periodo dell'anno è un po' sornione e pigro, come naturale che sia.
Prima di passare ai miei commenti personali cito integralmente un articolo pubblicato su http://www.eticamente.net il link è:http://www.eticamente.net/32046/malatti ... refresh_ce
Buona lettura.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Pazzia e Sciamanesimo
Con la stanchezza che porto non credo riuscirò a leggere questo tuo lungo post. A solo vederlo mi viene sonno.
Animo y fuerza
Nico
Nico
Re: Pazzia e Sciamanesimo
In effetti Nico non hai tutti i torti.
Però devo dire che quando si affrontano temi che esulano dagli standard di sciamanesimo tradizionale Shuar o del tipo "canonici", noto una certa difficoltà a trattarli.
Molto probabilmente mi sbaglio e la mia è solo una impressione ma non ritengo che questo argomento sia così sonnolento e stimoli ad abbandonarsi tra le braccia di Morfeo.
Non credo neppure che sia dovuto alla lunghezza del post, ma proprio a una sorta ignota di reticenza più o meno volontaria a snobbare delle discussioni che comunque sono inerenti allo sciamanesimo tout-court.
Infine resta il fatto che l'estate è sorniona e gli ormoni si assopiscono un po' e, credimi lo dico senza vena polemica, si è più propensi a frequentare social network dove si accarezzano soltanto le tematiche più profonde dell'Arte sciamanica, anche se ammetto sia più che lodevole l'impegno di molti di Voi a gestire le chat "mordi e fuggi" su temi anche molto seri ma che poi prendono un po' la piega dell'autocelebrazione e niente più. Non so quanti tuoi followers hanno poi fatto il passo della quaglia e si sono iscritti a un Cerchio sciamanico tradizionale. Lo ignoro.
Bisogna essere solo dei pazzi ad aprire dei Topic come questo e poi trovare terreno fertile solo per prendere sonno...un sonno propedeutico al disimpegno con una bella dose di sarcasmo gratuito.
Grazie Nico e buon ...almeno tu sei intervenuto.
Hasta luego !
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
- Pinchuruwia
- Moderatore
- Messaggi: 791
- Iscritto il: lun 1 giu 2009, 16:00
- Località: Milano
Re: Pazzia e Sciamanesimo
Maldito, ho modificato il tuo post.
Se riporti il link, non c'è bisogno poi di riportare l'articolo per intero nel post, altrimenti, come dice Nico, è troppo lungo e nessuno lo legge.
Tra l'altro è scritto anche nelle regole di convivenza del forum.
Va benissimo solo il link.
Gracias.
Se riporti il link, non c'è bisogno poi di riportare l'articolo per intero nel post, altrimenti, come dice Nico, è troppo lungo e nessuno lo legge.
Tra l'altro è scritto anche nelle regole di convivenza del forum.
Va benissimo solo il link.
Gracias.
Religion is for people afraid of going to hell, Spirituality is for those who have already been there.
Re: Pazzia e Sciamanesimo
In effetti, adesso il Post è più snello. Pertinente e giustamente perentorio il tuo intervento Pinchu...Pinchuruwia ha scritto:Se riporti il link, non c'è bisogno poi di riportare l'articolo per intero nel post, altrimenti, come dice Nico, è troppo lungo e nessuno lo legge.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Pazzia e Sciamanesimo
L'intervento del buon Nico mi ha stimolato a continuare questo Topic, a costo anche di fare un monologo: non sarebbe la prima volta.
La Follia è il portale del Guaritore e in tutte le tradizioni sciamaniche native viene "protetta" e gestita in maniera particolarmente accurata, mentre nel mondo convenzionale/occidentalizzato è considerata una tara mentale da trattare con sedute psicoanalitiche e con dosi più o meno massicce di psicofarmaci...per non dire di peggio.
A un certo livello sciamanico, l’aspirante sciamano per aprire le porte della visione spesso deve sopravvivere e superare la pazzia sacra, che produce una sorta di morte iniziatica con conseguente rinascita. E’ da qui che nasce la credenza, diffusa in tutte le civiltà pagane tradizionali, che la pazzia sia un dono degli Dèi. Esistono inoltre degli sciamani e uomini medicina detti heyoka (vengono chiamati così tra i Lakota, ma si trovano comunque in tutte le tradizioni sciamaniche) che si manifestano in modo estremamente anticonvenzionale, pazzoide, buffo.
Infatti, lo sciamano costituisce il legame tra la natura selvaggia, da cui trae Potere individuale, e la collettività umana per la quale opera. Sciamano o non sciamano può diventare un uomo-uccello-tuono, il buffone sacro, il cui comportamento ribaltato dimostra che il contatto con il trascendente comporta regole non lineari, non razionali. La follia sacra di cui è investito gli permette di stabilire il contatto con le forze dello spirito, dell'anima e della luce al suo livello più alto. Lo sciamano libera allora la collettività dai suoi squilibri e dalle sue nevrosi....lo psciamanista del villaggio...chiamiamolo così.
Tanto per fare un esempio “nativo”: Tȟašúŋke Witkó, tanto per non fare nomi illustri, era soprannominato sommariamente dai Visi Pallidi come Cavallo Pazzo. Migliore o giusta definizione è: Grande Cane Posseduto in quanto la Follia per i Dakota era una condizione alterata per il contatto con il sacro, con il Grande Spirito. Witko era un heyoka, un Grande heyoka.
La Saggezza (Sabiduria) vera, ultima e genuina, non può che essere pazza. Pazza in quanto – all’occorrenza – può manifestare il proprio Potere di Essere in modo anti-convenzionale, anti-moralistico, anti-borghese, contraddittorio, dissacrante, provocatorio, eccessivo, destabilizzante, teatrale, grottesco...
Il Sacro si manifesta attraverso la Follia in quello che viene denominata Pazza saggezza. De facto la Follia è divisa da un velo sottile dal Genio.
Non essere “Schiavi del mondo” è un modo di vivere nel mondo senza essere imprigionati dalle cose del mondo (gli oggetti di attaccamento, la collera, le emozioni perturbatrici, passioni…). E' uno stato alterato che si lega a doppio filo con Sciamanesimo e tutte le sue espressioni nel Reale.
“La Pazza Saggezza vive in una zona di confine, in una 'ambivalenza' che non è né 'purezza spirituale' e né coinvolgimento nelle cose mondane. Ed è proprio questo che la rende così potente, così libera da compromessi e pregiudizi moralistici, così libera dal bigottismo e dalle opinioni altrui, e così difficile da comprendere per chi la guarda dall’esterno. (Citaz: Italo Choni Dorje ).
Una canzone di Grazia De Michele recita: solo i pazzi sanno amare. Sarà vero?
Che si voglia ammetterlo o no, la Pazzia è la Virtù più recondita e arcana dello sciamanesimo.
Bisogna...essere dei Pazzi per non rendersene conto !
La Follia è il portale del Guaritore e in tutte le tradizioni sciamaniche native viene "protetta" e gestita in maniera particolarmente accurata, mentre nel mondo convenzionale/occidentalizzato è considerata una tara mentale da trattare con sedute psicoanalitiche e con dosi più o meno massicce di psicofarmaci...per non dire di peggio.
A un certo livello sciamanico, l’aspirante sciamano per aprire le porte della visione spesso deve sopravvivere e superare la pazzia sacra, che produce una sorta di morte iniziatica con conseguente rinascita. E’ da qui che nasce la credenza, diffusa in tutte le civiltà pagane tradizionali, che la pazzia sia un dono degli Dèi. Esistono inoltre degli sciamani e uomini medicina detti heyoka (vengono chiamati così tra i Lakota, ma si trovano comunque in tutte le tradizioni sciamaniche) che si manifestano in modo estremamente anticonvenzionale, pazzoide, buffo.
Infatti, lo sciamano costituisce il legame tra la natura selvaggia, da cui trae Potere individuale, e la collettività umana per la quale opera. Sciamano o non sciamano può diventare un uomo-uccello-tuono, il buffone sacro, il cui comportamento ribaltato dimostra che il contatto con il trascendente comporta regole non lineari, non razionali. La follia sacra di cui è investito gli permette di stabilire il contatto con le forze dello spirito, dell'anima e della luce al suo livello più alto. Lo sciamano libera allora la collettività dai suoi squilibri e dalle sue nevrosi....lo psciamanista del villaggio...chiamiamolo così.
Tanto per fare un esempio “nativo”: Tȟašúŋke Witkó, tanto per non fare nomi illustri, era soprannominato sommariamente dai Visi Pallidi come Cavallo Pazzo. Migliore o giusta definizione è: Grande Cane Posseduto in quanto la Follia per i Dakota era una condizione alterata per il contatto con il sacro, con il Grande Spirito. Witko era un heyoka, un Grande heyoka.
La Saggezza (Sabiduria) vera, ultima e genuina, non può che essere pazza. Pazza in quanto – all’occorrenza – può manifestare il proprio Potere di Essere in modo anti-convenzionale, anti-moralistico, anti-borghese, contraddittorio, dissacrante, provocatorio, eccessivo, destabilizzante, teatrale, grottesco...
Il Sacro si manifesta attraverso la Follia in quello che viene denominata Pazza saggezza. De facto la Follia è divisa da un velo sottile dal Genio.
Non essere “Schiavi del mondo” è un modo di vivere nel mondo senza essere imprigionati dalle cose del mondo (gli oggetti di attaccamento, la collera, le emozioni perturbatrici, passioni…). E' uno stato alterato che si lega a doppio filo con Sciamanesimo e tutte le sue espressioni nel Reale.
“La Pazza Saggezza vive in una zona di confine, in una 'ambivalenza' che non è né 'purezza spirituale' e né coinvolgimento nelle cose mondane. Ed è proprio questo che la rende così potente, così libera da compromessi e pregiudizi moralistici, così libera dal bigottismo e dalle opinioni altrui, e così difficile da comprendere per chi la guarda dall’esterno. (Citaz: Italo Choni Dorje ).
Una canzone di Grazia De Michele recita: solo i pazzi sanno amare. Sarà vero?
Che si voglia ammetterlo o no, la Pazzia è la Virtù più recondita e arcana dello sciamanesimo.
Bisogna...essere dei Pazzi per non rendersene conto !
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Pazzia e Sciamanesimo
In cartomanzia " il pazzo" The fool, appare come l'essere trresponsabile, incoscente e passivo che sembra trascinarsi attraverso l'esistenza assecondando impulsi irrazionali. Il Matto ci fa comprendere quanto buon senso sia necessario per non uscire dal campo della ragione, da cui troppo facilmente si sconfina ogni volta che si tenta di abbordare ciò che è troppo grande: l'infinito. Ma in questa noncuranza del pericolo e del dolore, in questa ricerca dell'infinito è racchiusa la grande lezione del Matto che ha rinunciato alla materia e all'ambizione in vista di un'evoluzione esclusivamente interiore. Si tratta infatti dello stesso uomo che ha aperto il ciclo degli arcani maggiori, il Bagatto (o il Mago) che attraverso i successivi passaggi lungo la via iniziatica, ha conseguito la vera saggezza. (cit, L. Tuan)
Si, spesso si fanno monologhi, con gli altri. Con sè stessi è meglio non farli e provare ogni tanto a fermare la mente. (che fatica)
Si, spesso si fanno monologhi, con gli altri. Con sè stessi è meglio non farli e provare ogni tanto a fermare la mente. (che fatica)
Re: Pazzia e Sciamanesimo
Grazie Shad per la tua risposta e scusami se rispondo solo adesso.Shad ha scritto:Si, spesso si fanno monologhi, con gli altri. Con sè stessi è meglio non farli e provare ogni tanto a fermare la mente. (che fatica)
Davvero molto interessante il collegamento con le carte dei Tarocchi.
Una volta una cartomante mi paragonò al Bagatto...
Visto che l'argomento non suscitava interesse, mi sono fermato per evitare un inutile monologo.
Buona Fortuna !
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.