Atmosfera senza tempo, uccelli morti e animali mutanti
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Atmosfera senza tempo, uccelli morti e animali mutanti
Ciao a tutti, posto questo sogno perché mi è sembrato particolare.
Sono in un'atmosfera senza tempo, per intenderci l'ambiente circostante può ricordare un film di Indiana Jones, devo varcare un confine e sono con mia figlia che ha l'età di 19 anni, cammino su una strada lastricata di pietre e leggermente in salita ma non faticosa, abbassando lo sguardo una moltitudine di uccelli morti sulla mia strada, sono tanti e aumentano, hanno la dimensione di colombe e sono chiare tra il beige e il grigio non vedo la testa ma solo il retro con le ali aperte e la testa verso la direzione in cui sto procedendo. Nonostante il massiccio numero non ostacolano la mia missione, arrivo in una galleria molto lunga e larga, bella, antica, luminosa, potrebbe essere Inca per uscire da questa galleria dobbiamo oltrepassare degli animali ai quali per un attimo attribuisco la morte degli uccelli, sono molti, all'inizio mi sembrano avvoltoi (sono beige) e credo siano lì per cibarsi degli uccelli morti ma poi avvicinandomi mi sembrano dei grandi conigli bipedi di colore beige, sono schierati come i giocatori di una squadra durante un calcio di rigore, riusciamo a passare fingendo indifferenza e in quel momento ho la certezza di aver varcato un confine. Prendo il telefono e vorrei fare una foto da mandare a Vincenzo (il mio compagno) per fargli capire che sono riuscita a passare ma non riesco. Vedo al mio fianco il mio ex vicino di casa , un bel ragazzone alto e robusto che prova invano a fare la foto, a quel punto l'atmosfera cambia, la magia non c'è più ed io sono là per accompagnare un uomo fragile appena uscito dall'ospedale dai suoi familiari e sono nelle scale di un palazzo moderno.
Sono in un'atmosfera senza tempo, per intenderci l'ambiente circostante può ricordare un film di Indiana Jones, devo varcare un confine e sono con mia figlia che ha l'età di 19 anni, cammino su una strada lastricata di pietre e leggermente in salita ma non faticosa, abbassando lo sguardo una moltitudine di uccelli morti sulla mia strada, sono tanti e aumentano, hanno la dimensione di colombe e sono chiare tra il beige e il grigio non vedo la testa ma solo il retro con le ali aperte e la testa verso la direzione in cui sto procedendo. Nonostante il massiccio numero non ostacolano la mia missione, arrivo in una galleria molto lunga e larga, bella, antica, luminosa, potrebbe essere Inca per uscire da questa galleria dobbiamo oltrepassare degli animali ai quali per un attimo attribuisco la morte degli uccelli, sono molti, all'inizio mi sembrano avvoltoi (sono beige) e credo siano lì per cibarsi degli uccelli morti ma poi avvicinandomi mi sembrano dei grandi conigli bipedi di colore beige, sono schierati come i giocatori di una squadra durante un calcio di rigore, riusciamo a passare fingendo indifferenza e in quel momento ho la certezza di aver varcato un confine. Prendo il telefono e vorrei fare una foto da mandare a Vincenzo (il mio compagno) per fargli capire che sono riuscita a passare ma non riesco. Vedo al mio fianco il mio ex vicino di casa , un bel ragazzone alto e robusto che prova invano a fare la foto, a quel punto l'atmosfera cambia, la magia non c'è più ed io sono là per accompagnare un uomo fragile appena uscito dall'ospedale dai suoi familiari e sono nelle scale di un palazzo moderno.