Oche decapitate e sangue di bambino
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Oche decapitate e sangue di bambino
Questo è il racconto un intervento che feci un anno fa, decisamente peculiare.
Un giorno d'estate Yampáim mi chiamò in lacrime perché da un pò di tempo trovava morte (decapitate) le oche della sua fattoria, ed era sicura che fosse opera di una volpe. Vista la natura inusuale della cosa, sospettava che fosse dovuta agli attacchi di un qualche spirito ostile, e aveva contattato Tsunki, il quale le aveva consigliato di rivolgersi a me. Io ho un forte legame con le oche, miei animali di potere (assieme ad altri).
Una sera, in stati alterati, andai con i miei aiutanti nei pressi della fattoria. Lì ci venne incontro uno spirito femminile molto ostile, che aveva preso le sembianze di una volpe. Aveva cercato di attaccare i bambini (nipotini) di Paola, ma le oche li avevano protetti, sacrificando la loro vita. Questo si era materializzato nella loro morte fisica causata da una volpe.
Partii quindi all’attacco, scagliando contro i miei Pasuk e facendo in modo che se ne andasse. Poi lanciai uno tsentsak di filo spinato attorno alla fattoria di modo che non potesse ritornare.
Non era finita lì. Quando credevo di averla allontanata, me la trovai di fronte, minacciosa. Impugnai il coltello consacrato per difendermi; lo spirito si fermò e mi parlò. Disse di essere stato in vita una donna che non aveva potuto avere figli, e per vendetta voleva impedire ad altre di averne, o li uccideva se erano già nati. E che non avrebbe esitato a colpire anche me o - meglio - i “miei" bambini. Io allora frequentavo la madre di tre bambini, che adoravo. Anche loro erano in pericolo.
“Cosa possiamo fare per placare la tua ira?” Cercai di negoziare.
La volpe rispose, in rima:
“Voglio il sangue di un bambino
in un piattino
alle sei del mattino
di fronte ad un acquitrino."
Dopo aver esitato per un attimo, chiesi: “Va bene anche il sangue di un animale della fattoria?”
“Sí, il sangue di un pulcino”.
Poi se ne andò.
Quando ne parlai a Yampáim, cercai assieme a lei di capire come mai quello spirito le era così ostile. Al che si ricordò di aver fatto una cura con le pietre ad una donna che non poteva avere figli. Era impossessata da quello spirito e l'intervento lo aveva fatto adirare, causando la sua ostilità anche nei confronti di Paola (Yampáim).
Qualche giorno dopo, verso le sei del mattino, Yampáim andò in un laghetto nelle vicinanze di casa sua e portò con sé un pulcino di gallina (che era stato cresciuto dalle oche) e, con un piccolo taglio, versò un pò del suo sangue in un piattino e lo diede in offerta allo spirito della volpe.
Da allora nessuna oca venne più uccisa.
Un giorno d'estate Yampáim mi chiamò in lacrime perché da un pò di tempo trovava morte (decapitate) le oche della sua fattoria, ed era sicura che fosse opera di una volpe. Vista la natura inusuale della cosa, sospettava che fosse dovuta agli attacchi di un qualche spirito ostile, e aveva contattato Tsunki, il quale le aveva consigliato di rivolgersi a me. Io ho un forte legame con le oche, miei animali di potere (assieme ad altri).
Una sera, in stati alterati, andai con i miei aiutanti nei pressi della fattoria. Lì ci venne incontro uno spirito femminile molto ostile, che aveva preso le sembianze di una volpe. Aveva cercato di attaccare i bambini (nipotini) di Paola, ma le oche li avevano protetti, sacrificando la loro vita. Questo si era materializzato nella loro morte fisica causata da una volpe.
Partii quindi all’attacco, scagliando contro i miei Pasuk e facendo in modo che se ne andasse. Poi lanciai uno tsentsak di filo spinato attorno alla fattoria di modo che non potesse ritornare.
Non era finita lì. Quando credevo di averla allontanata, me la trovai di fronte, minacciosa. Impugnai il coltello consacrato per difendermi; lo spirito si fermò e mi parlò. Disse di essere stato in vita una donna che non aveva potuto avere figli, e per vendetta voleva impedire ad altre di averne, o li uccideva se erano già nati. E che non avrebbe esitato a colpire anche me o - meglio - i “miei" bambini. Io allora frequentavo la madre di tre bambini, che adoravo. Anche loro erano in pericolo.
“Cosa possiamo fare per placare la tua ira?” Cercai di negoziare.
La volpe rispose, in rima:
“Voglio il sangue di un bambino
in un piattino
alle sei del mattino
di fronte ad un acquitrino."
Dopo aver esitato per un attimo, chiesi: “Va bene anche il sangue di un animale della fattoria?”
“Sí, il sangue di un pulcino”.
Poi se ne andò.
Quando ne parlai a Yampáim, cercai assieme a lei di capire come mai quello spirito le era così ostile. Al che si ricordò di aver fatto una cura con le pietre ad una donna che non poteva avere figli. Era impossessata da quello spirito e l'intervento lo aveva fatto adirare, causando la sua ostilità anche nei confronti di Paola (Yampáim).
Qualche giorno dopo, verso le sei del mattino, Yampáim andò in un laghetto nelle vicinanze di casa sua e portò con sé un pulcino di gallina (che era stato cresciuto dalle oche) e, con un piccolo taglio, versò un pò del suo sangue in un piattino e lo diede in offerta allo spirito della volpe.
Da allora nessuna oca venne più uccisa.
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
Re: Oche decapitate e sangue di bambino
Una nota su questo intervento (che non è una vera curanderia, nel senso che non era la cura di una malattia).
Un lettore ha trovato il racconto sconvolgente e mi ha rimproverato perché non ho fatto nulla per redimere/aiutare lo spirito vendicativo ed infelice
La mia responsabilità era verso Yampáim, non verso la donna/volpe. Questa stava ammazzando le oche e rischiava di colpire i nipotini di Yampáim e forse anche me. E dava problemi ad altre donne.
Nel mio piccolo sono sceso a patti. So che Tsunki ha poi fatto un altro intervento, non so cosa. Ma non credo per redimere lo spirito.
Per finire, vorrei ricordare il potere della volpe, che è ben descritto da Tsunki in questo post: viewtopic.php?f=1&t=3&p=16591#p16591
Non il massimo...
Un lettore ha trovato il racconto sconvolgente e mi ha rimproverato perché non ho fatto nulla per redimere/aiutare lo spirito vendicativo ed infelice
La mia responsabilità era verso Yampáim, non verso la donna/volpe. Questa stava ammazzando le oche e rischiava di colpire i nipotini di Yampáim e forse anche me. E dava problemi ad altre donne.
Nel mio piccolo sono sceso a patti. So che Tsunki ha poi fatto un altro intervento, non so cosa. Ma non credo per redimere lo spirito.
Per finire, vorrei ricordare il potere della volpe, che è ben descritto da Tsunki in questo post: viewtopic.php?f=1&t=3&p=16591#p16591
Non il massimo...
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- Tsunki
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Re: Oche decapitate e sangue di bambino
Anzitutto, congratulazioni a Mayu per la brillante curanderia!
Al lettore che lo rimproverava di non aver tentato di redimere la Donna-volpe vorrei dire:
si pensa spesso che il Mondo degli Spiriti (o Altra Realtà) sia del tutto diverso da questo, ossia un luogo favolistico dove cose qui impossibili si fanno senza problemi. Quella non è l'autentica Altra realtà, è la fantasia di un bimbo.
Entonces, le chances che hai di redimere uno Spirito assetato di sangue, sono le stesse delle chances che hai qui di redimere un serial killer.
Se mai un pluriomicida si redime, succede per esperienze di vita, ben difficilmente per le chiacchiere di qualcuno, per quanto saggio egli sia (io per altro non mi ritengo molto saggio, Mayu non so )
Ciò non toglie che uno possa tentare, ma soltanto dopo che la curanderia è finita, dopo cioè aver condotto una trattativa di successo e guarito il paziente o risolto il suo problema, liberandolo dall'ostilità dello Spirito. Perché non si gioca coi pazienti per la propria vanità di fare il Redentore!
Dopo, si può tentare, ma certo non solo a parole. Bisognerà a parole (e con offerte!!) cercare di convincerlo a venire in luoghi dell'Altra Realtà dove possa vedere e sperimentare cose che possano aiutarlo. A volte occorre fare offerte per lungo tempo prima di convincerlo a seguirci.
Al lettore che lo rimproverava di non aver tentato di redimere la Donna-volpe vorrei dire:
si pensa spesso che il Mondo degli Spiriti (o Altra Realtà) sia del tutto diverso da questo, ossia un luogo favolistico dove cose qui impossibili si fanno senza problemi. Quella non è l'autentica Altra realtà, è la fantasia di un bimbo.
Entonces, le chances che hai di redimere uno Spirito assetato di sangue, sono le stesse delle chances che hai qui di redimere un serial killer.
Se mai un pluriomicida si redime, succede per esperienze di vita, ben difficilmente per le chiacchiere di qualcuno, per quanto saggio egli sia (io per altro non mi ritengo molto saggio, Mayu non so )
Ciò non toglie che uno possa tentare, ma soltanto dopo che la curanderia è finita, dopo cioè aver condotto una trattativa di successo e guarito il paziente o risolto il suo problema, liberandolo dall'ostilità dello Spirito. Perché non si gioca coi pazienti per la propria vanità di fare il Redentore!
Dopo, si può tentare, ma certo non solo a parole. Bisognerà a parole (e con offerte!!) cercare di convincerlo a venire in luoghi dell'Altra Realtà dove possa vedere e sperimentare cose che possano aiutarlo. A volte occorre fare offerte per lungo tempo prima di convincerlo a seguirci.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Re: Oche decapitate e sangue di bambino
Grazie Tsunki per il chiarimento.
In aggiunta a tutto ciò va detto che alcune volte spiriti chiedono aiuto. A me non è mai capitato, a Tsunki sicuramente, ed è una cosa che sciamani di ogni tradizione spesso raccontano. Per esempio (ma non solo) possono essere spiriti di morti che sono rimasti intrappolati in questa realtà e soffrono. È buona medicina aiutarli, per quanto possibile. Ma va valutato caso per caso.
L'aiuto devono comunque chiederlo. Perché, come per le persone, aiutare chi non vuole essere aiutato (premesso che si sappia cosa è bene, che non è scontato) è inefficace e controproducente.
Io non sono saggio. Forse faccio meno sbagli di un tempo, ma quelli che faccio sono decisamente più grossi
In aggiunta a tutto ciò va detto che alcune volte spiriti chiedono aiuto. A me non è mai capitato, a Tsunki sicuramente, ed è una cosa che sciamani di ogni tradizione spesso raccontano. Per esempio (ma non solo) possono essere spiriti di morti che sono rimasti intrappolati in questa realtà e soffrono. È buona medicina aiutarli, per quanto possibile. Ma va valutato caso per caso.
L'aiuto devono comunque chiederlo. Perché, come per le persone, aiutare chi non vuole essere aiutato (premesso che si sappia cosa è bene, che non è scontato) è inefficace e controproducente.
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