Domande che è giusto porsi ?
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
- Tsunki
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La corvaccia è un po' brusca, ma non ha torto...
Capisco le differenze culturali di cui parla Elena, ma
quelle che adotto io sono le modalità degli sciamani e, a quanto ho notato, sembrano essere transculturali.
Gesù raccontava parabole sulla necessità di insistere a oltranza (la parabola della vedova ad es.) e perfino di essere impudenti (parabola dell'amico che viene a chiedere il pane in piena notte). Inoltre in diversi episodi rifiuta di fare una guarigione (o perfino ignora e finge di non sentire) e cede solo di fronte alla reiterata insistenza.
Sciamani (veri) amazzonici o mongoli li ho visti agire nello stesso modo oppure in modo simile: alcune volte ad es. anziché rifiutare si usa trattare male il paziente in modo da spingerlo ad andarsene.
Sono comportamenti che hanno una profonda ragione spirituale e senza i quali la guarigione - specie per casi gravi - non avviene. E i motivi di ciò non sono molto lontani dal corteggiamento di cui parla albor.
Capisco le differenze culturali di cui parla Elena, ma
quelle che adotto io sono le modalità degli sciamani e, a quanto ho notato, sembrano essere transculturali.
Gesù raccontava parabole sulla necessità di insistere a oltranza (la parabola della vedova ad es.) e perfino di essere impudenti (parabola dell'amico che viene a chiedere il pane in piena notte). Inoltre in diversi episodi rifiuta di fare una guarigione (o perfino ignora e finge di non sentire) e cede solo di fronte alla reiterata insistenza.
Sciamani (veri) amazzonici o mongoli li ho visti agire nello stesso modo oppure in modo simile: alcune volte ad es. anziché rifiutare si usa trattare male il paziente in modo da spingerlo ad andarsene.
Sono comportamenti che hanno una profonda ragione spirituale e senza i quali la guarigione - specie per casi gravi - non avviene. E i motivi di ciò non sono molto lontani dal corteggiamento di cui parla albor.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Dall'ottobre dello scorso anno a gennaio del corrente, ho inviato oltre una decina di email a Tsunki perchè mi aiutasse in un problema, ho anche provato tante volte a telefonargli. Dopo quattro mesi di tentativi finalmente mi dice di spedirgli un oggetto per cominciare, yuppieeee che bello finalmenteee esistoooo .
Ma mi ero sbagliato, Tsunki decide che ancora non basta e da quel momento in poi punto e a capo fino alla mia resa totale . Ma questo mio arrendermi non è stato per il fatto che bisognava insistere con Tsunki, sapevo a cosa andavo incontro, anche se a dire la verità mi sembrava un po esagerato allora , ma era perchè nel frattempo il problema si era risolto da solo. La mia domanda adesso è per Tsunki: "questo modo di fare, anche senza un intervento da parte dello sciamano, cioè il semplice cercare e insistere nel volere una mano può portare alla guarigione o almeno iniziare una guarigione?"
p.s. che ne hai fatto di quell'oggetto? lo hai ancora o lo hai usato in realtà e io non ho capito nulla facendo così la figura del gonzo ?
Ma mi ero sbagliato, Tsunki decide che ancora non basta e da quel momento in poi punto e a capo fino alla mia resa totale . Ma questo mio arrendermi non è stato per il fatto che bisognava insistere con Tsunki, sapevo a cosa andavo incontro, anche se a dire la verità mi sembrava un po esagerato allora , ma era perchè nel frattempo il problema si era risolto da solo. La mia domanda adesso è per Tsunki: "questo modo di fare, anche senza un intervento da parte dello sciamano, cioè il semplice cercare e insistere nel volere una mano può portare alla guarigione o almeno iniziare una guarigione?"
p.s. che ne hai fatto di quell'oggetto? lo hai ancora o lo hai usato in realtà e io non ho capito nulla facendo così la figura del gonzo ?
Tsunki ha detto:
"Sciamani (veri) amazzonici o mongoli li ho visti agire nello stesso modo oppure in modo simile: alcune volte ad es. anziché rifiutare si usa trattare male il paziente in modo da spingerlo ad andarsene."
E se sono talmente motivati che non se ne vanno? Non rischiano l'"ira sciamanica"?
Aladino
"Sciamani (veri) amazzonici o mongoli li ho visti agire nello stesso modo oppure in modo simile: alcune volte ad es. anziché rifiutare si usa trattare male il paziente in modo da spingerlo ad andarsene."
E se sono talmente motivati che non se ne vanno? Non rischiano l'"ira sciamanica"?
Aladino
Albor ha scritto: "Contattare lo sciamano e' come sedurre una donna. La regola e': No, No, No, No, No, No, No No, No, No, Ho detto di NO! ... Beh, forse... SI! SIIIII! Adesso!!"
Da ciò deduco che sono davvero una donna anomala...
Se un uomo mi corteggia e io gli dico di NO, per me è NO. Se insiste, passo alle maniere forti... Se non capisce al volo con le buone, non resta che colpire duro in aree sensibili (talvolta in senso metaforico, talvolta no)... e a quel punto in genere capiscono anche gli uomini più duri di comprendonio..
Se sono io a corteggiare un uomo, mi fermo al primo no... come dicevo nell'altro mio post, non sono culturalmente abituata ad insistere e non amo chi insiste..
Da ciò deduco che sono davvero una donna anomala...
Se un uomo mi corteggia e io gli dico di NO, per me è NO. Se insiste, passo alle maniere forti... Se non capisce al volo con le buone, non resta che colpire duro in aree sensibili (talvolta in senso metaforico, talvolta no)... e a quel punto in genere capiscono anche gli uomini più duri di comprendonio..
Se sono io a corteggiare un uomo, mi fermo al primo no... come dicevo nell'altro mio post, non sono culturalmente abituata ad insistere e non amo chi insiste..
Elena
Ringraziamento
Ringrazio tutti delle risposte e della nutrita partecipazione, e per primo Francesco anche se non è stato il primo a entrare nel Forum , a cui chiedo venia per l'incidentale errore comunicativo che lo ha trattenuto magari dal farlo . Mi riaggancio al dibattito e al mio primo intervento dopo alcuni giorni di assenza per espatrio in terre slovene e croate , per dire che sicuramente lo Sciamano avra i suoi motivi personali e-o sciamanici per rispondere generalmente non prima di alcune richieste ai pazienti,ma mi fa piacere ricordare che il nostro incontro è stato(almeno per me) fortunatamente collegato a una antica amicizia ,in un momento in cui forse" ero alla frutta piu che mai" , grazie ad un amica senza la cui determinazione e amore , avrei probabilmente continuato a viaggiare e a vivere in un limbo di confusione alla ricerca della forza e dell'obiettivita necessaria per prendere una decisione, anche solamente . Questo solo per dire che senza sapere di Francesco da qualcuno ,e senza una persona che ha insistito con me,ma solo a fin di bene, per aiutarmi a prendere una decisione , NON avrei mai avuto la forza necessaria per chiamarlo e conoscerlo, e avrei perso una delle piu grandi opportunita della mia vita ... aiutarmi a essere migliore . .. e magari poter essere capace di aiutare qualcuno allo stesso modo .. Grazie a tutti Voi Cervo Zorz
sono d'accordo con Elena completamente, infatti mi hanno sempre lasciato perplessa quei brani del vangelo che cita Tsunki. Ed è vero che gli uomini saggi, gli educatori anche, anche alcuni dei migliori professori, e perfino i guru di cui si parla in molti aneddoti si comportano così. Quindi immagino che il dover insistere abbia un valore non solo educativo ma anche teraputico, e forse, se così si può dire, anche magico, dato che porta ai risultati sperati. Ma io credo che certi atteggiamenti non si possano cambiare. Ci si sforza, ci si forza proprio ad assumere un atteggiamento da rompiscatole quando per carattere ed educazione non si può essere così. Forse anche questo porta potere...
Legato a questo discorso c'è un dubbio che mi tormenta da sempre e che si è ripresentato quando ho iniziato a frequentare i cerchi: Si dice, lo dite tutti, di perseverare. Io ho sempre pensato che, siccome le coincidenze non esistono, quando uno o molti ostacoli si presentano su una strada, forse qualcuno vuole dirci che non è quella che dovremmo intraprendere. Invece voi dite che sono gli ostacoli che segnano la via? (la strada stretta...)
Legato a questo discorso c'è un dubbio che mi tormenta da sempre e che si è ripresentato quando ho iniziato a frequentare i cerchi: Si dice, lo dite tutti, di perseverare. Io ho sempre pensato che, siccome le coincidenze non esistono, quando uno o molti ostacoli si presentano su una strada, forse qualcuno vuole dirci che non è quella che dovremmo intraprendere. Invece voi dite che sono gli ostacoli che segnano la via? (la strada stretta...)
Ciao Nanna, che piacere che ogni tanto compari all'improvviso ..... con i tuoi dubbi (come un folletto da sotto un fungo!).
Comunque assolutissimamente si!
Gli Spiriti ti mettono alla prova, soprattutto all'inizio, per saggiare la tua convinzione e la tua determinazione.
Se dovessi agire "come se ne andasse della tua vita" per fare quello che davvero ritieni importante, anche se difficile o pieno di contrattempi, non lotteresti "fino all'ultimo respiro"?
Al contrario le cose ottenute facilmente, o portano poco potere o, peggio, possono essere un inganno.
Un abrazo
Animo y fuerza
Vittorio
Comunque assolutissimamente si!
Gli Spiriti ti mettono alla prova, soprattutto all'inizio, per saggiare la tua convinzione e la tua determinazione.
Se dovessi agire "come se ne andasse della tua vita" per fare quello che davvero ritieni importante, anche se difficile o pieno di contrattempi, non lotteresti "fino all'ultimo respiro"?
Al contrario le cose ottenute facilmente, o portano poco potere o, peggio, possono essere un inganno.
Un abrazo
Animo y fuerza
Vittorio
ciao Vittorio, ne ho tanti di dubbi ma aspetto un po' prima di fare domande perchè a volte le risposte maturano da sole. La prima cosa che ho imparato da Tsunki è che non bisogna ragionare con la testa, e invece le domande si formano lì e le riposte vengono recepite prima con la testa. Quindi aspetto di vedere se, come semi, maturino anche nel cuore e si interiorizzino, ma ci vuole tanto tempo...
Tornando al discorso...
Quindi è tutto l'opposto di come ho sempre vissuto. Pensavo che Qualcuno o qualcosa ci desse dei segnali per capire che cosa è giusto e che chiudesse una via aprendone un'altra. Sarà difficile capire (e intendo sempre con il cuore, perchè con la testa la tua risposta è chiara) che è sempre il contrario e tutto il mio essere questo non lo accetta. E' stato difficile anche accettare l'ottica dell'Inshallah, ma una volta capito questo, che sarà come Dio vuole, che è inutile preoccuparsi, io non mi sarei mai messa a remare contro... Non so, ci devo riflettere parecchio perchè, non so come, ma queste due visioni DEVONO andare d'accordo, visto che sono entrambe praticate da Maestri. Anche nel vangelo stesso ci sono tutt'e due, e questo non mi è mai sembrato chiaro. Siamo sempre nel campo dell'etica e nessuno ci dà mai le istruzioni per l'uso...
Tornando al discorso...
Quindi è tutto l'opposto di come ho sempre vissuto. Pensavo che Qualcuno o qualcosa ci desse dei segnali per capire che cosa è giusto e che chiudesse una via aprendone un'altra. Sarà difficile capire (e intendo sempre con il cuore, perchè con la testa la tua risposta è chiara) che è sempre il contrario e tutto il mio essere questo non lo accetta. E' stato difficile anche accettare l'ottica dell'Inshallah, ma una volta capito questo, che sarà come Dio vuole, che è inutile preoccuparsi, io non mi sarei mai messa a remare contro... Non so, ci devo riflettere parecchio perchè, non so come, ma queste due visioni DEVONO andare d'accordo, visto che sono entrambe praticate da Maestri. Anche nel vangelo stesso ci sono tutt'e due, e questo non mi è mai sembrato chiaro. Siamo sempre nel campo dell'etica e nessuno ci dà mai le istruzioni per l'uso...
nanna ha scritto:(...) c'è un dubbio che mi tormenta da sempre e che si è ripresentato quando ho iniziato a frequentare i cerchi: Si dice, lo dite tutti, di perseverare. Io ho sempre pensato che, siccome le coincidenze non esistono, quando uno o molti ostacoli si presentano su una strada, forse qualcuno vuole dirci che non è quella che dovremmo intraprendere. Invece voi dite che sono gli ostacoli che segnano la via? (la strada stretta...)
Ciao Nanna,
condivido perfettamente Vittorio ma credo anche che dipenda, comunque, dalla singola situazione...
Siamo noi a dover cercare di comprendere quando le difficoltà ci indicano che stiamo "sbagliando strada" e quando, invece, sono "semplicemente" ( ) ostacoli da superare, perchè la via che stiamo percorrendo è quella giusta...
A parole è un pò difficile spiegarlo... ci provo, comunque... Sono convinta, ad esempio (...e correggimi, se sbaglio! ) che anche tu in realtà, magari guardando agli eventi del tuo passato, sei capacissima di valutare quando un ostacolo indicava la strada errata e quando, invece, era solo una prova...
...e credo che, piano piano, con l'esperienza, si può riuscire ad imparare e valutare tutto più rapidamente...
Yanàs
- Tsunki
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Non concordo con yanas, il problema così è mal posto e prende una piega sbagliata.
C'erano 3 figli che furono inviati uno dopo l'altro dal padre in cerca di un tesoro prezioso. Ciascuno partì al galoppo e si trovò a un trivio prima dell'inizio di un terribile deserto. Sulle rispettive strade stava scritto:
- Chi prende questa via troverà cibo per sé, ma non per il suo cavallo
- Chi prende questa via troverà cibo per il suo cavallo, ma non per sé
- Chi prende questa via non troverà cibo né per sé né per il suo cavallo
Il figlio primogenito disse fra sé: "L'importante è che io sopravviva, se anche il cavallo muore proseguirò a piedi" e scelse la prima via.
Il cavallo morì, lui sopravvisse, ma la strada rimasta era troppo lunga e il calore del deserto lo uccise prima dell'arrivo.
Il figlio mediano disse fra sé: "L'importante è che viva il cavallo e mi porti. Io anche se non trovo cibo resisterò." E scelse la seconda via.
Il cavallo visse, lui cercò di resistere al digiuno accasciato in sella, ma infine morì.
Il figlio minore, quello che non aveva chances di riuscita e il padre aveva cercato in ogni modo di dissuadere dal partire, disse fra sé: "Giochiamo il tutto per tutto: o si vive o si muore!" E scelse la terza via.
Né lui né il cavallo trovarono cibo, ma la disperata determinazione di entrambi e la comune solidarietà permisero loro di resistere, sicché, per quanto allo stremo, superarono il deserto.
La prima scelta è quella dei cristiani.
La seconda è quella dei borghesi.
La terza è la scelta degli sciamani.
Nukete (¡Esto solo es!)
C'erano 3 figli che furono inviati uno dopo l'altro dal padre in cerca di un tesoro prezioso. Ciascuno partì al galoppo e si trovò a un trivio prima dell'inizio di un terribile deserto. Sulle rispettive strade stava scritto:
- Chi prende questa via troverà cibo per sé, ma non per il suo cavallo
- Chi prende questa via troverà cibo per il suo cavallo, ma non per sé
- Chi prende questa via non troverà cibo né per sé né per il suo cavallo
Il figlio primogenito disse fra sé: "L'importante è che io sopravviva, se anche il cavallo muore proseguirò a piedi" e scelse la prima via.
Il cavallo morì, lui sopravvisse, ma la strada rimasta era troppo lunga e il calore del deserto lo uccise prima dell'arrivo.
Il figlio mediano disse fra sé: "L'importante è che viva il cavallo e mi porti. Io anche se non trovo cibo resisterò." E scelse la seconda via.
Il cavallo visse, lui cercò di resistere al digiuno accasciato in sella, ma infine morì.
Il figlio minore, quello che non aveva chances di riuscita e il padre aveva cercato in ogni modo di dissuadere dal partire, disse fra sé: "Giochiamo il tutto per tutto: o si vive o si muore!" E scelse la terza via.
Né lui né il cavallo trovarono cibo, ma la disperata determinazione di entrambi e la comune solidarietà permisero loro di resistere, sicché, per quanto allo stremo, superarono il deserto.
La prima scelta è quella dei cristiani.
La seconda è quella dei borghesi.
La terza è la scelta degli sciamani.
Nukete (¡Esto solo es!)
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Tsunki
Tsunki
Il Mito è il catino che ci permettere di attingere dal pozzo della saggezza.
E' l'assetato che deve fare attenzione a non far traboccare il secchio e portare a casa l'acqua di cui ha bisogno.
Quindi... ognuno provi a recuperare Saggezza secondo la propria sete.
Grazie Tsunki!
Io aggiungo una mia piccola considerazione in merito agli ostacoli della Vita.
Vivere è esattamente come passeggiare in un bosco: abbiamo una direzione, un intrigo di sentieri, e ostacoli che spesso sono condivisi da strade diverse.
La strada è dritta solo nel primo tratto, poi comincia il labirinto, i sentieri poco battuti, le ragnatele sulla Via.
Non è possibile stabilire se siamo sulla buona strada nè dagli ostacoli che ci si presentano (perchè spesso i sentieri si incrociano), nè tornando indietro poichè non possiamo percorrere tutti i sentieri.
Una salita spossante può condurre a un magnifico prato da attraversare senza scarpe... oppure a un burrone.
Se il nostro sentiero è percorso da molte persone ogni giorno, la strada sarà più comoda, non ci saranno ragnatele, nè felci a ingombrare il passaggio, nè tronchi... ma non troveremo more e frutti selvatici: sarà un cammino povero di Potere, facile, usurato... tra qualche anno passeranno a buttare il catrame.
Certo: talvolta si verifica una frana, un albero ci crolla alle spalle e non possiamo più tornare indietro. In altre parole: siamo cresciuti!
E' importante tenere a mente un piccolo accorgimento: se c'è un ostacolo sul sentiero, ci sono diversi modi di superarlo... uno dei tanti è lasciare il sentiero per qualche metro
---
animo y Fuerza
E' l'assetato che deve fare attenzione a non far traboccare il secchio e portare a casa l'acqua di cui ha bisogno.
Quindi... ognuno provi a recuperare Saggezza secondo la propria sete.
Grazie Tsunki!
Io aggiungo una mia piccola considerazione in merito agli ostacoli della Vita.
Vivere è esattamente come passeggiare in un bosco: abbiamo una direzione, un intrigo di sentieri, e ostacoli che spesso sono condivisi da strade diverse.
La strada è dritta solo nel primo tratto, poi comincia il labirinto, i sentieri poco battuti, le ragnatele sulla Via.
Non è possibile stabilire se siamo sulla buona strada nè dagli ostacoli che ci si presentano (perchè spesso i sentieri si incrociano), nè tornando indietro poichè non possiamo percorrere tutti i sentieri.
Una salita spossante può condurre a un magnifico prato da attraversare senza scarpe... oppure a un burrone.
Se il nostro sentiero è percorso da molte persone ogni giorno, la strada sarà più comoda, non ci saranno ragnatele, nè felci a ingombrare il passaggio, nè tronchi... ma non troveremo more e frutti selvatici: sarà un cammino povero di Potere, facile, usurato... tra qualche anno passeranno a buttare il catrame.
Certo: talvolta si verifica una frana, un albero ci crolla alle spalle e non possiamo più tornare indietro. In altre parole: siamo cresciuti!
E' importante tenere a mente un piccolo accorgimento: se c'è un ostacolo sul sentiero, ci sono diversi modi di superarlo... uno dei tanti è lasciare il sentiero per qualche metro
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animo y Fuerza