Domande che è giusto porsi ?
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Ciao Dhuma mi sono persa nella metafora. Se è come dici tu non ci sono indizi, non sai quale è la strada da percorrere sai solo quale è quella in cui tutti passano ma non è detto sia la più comoda o quella sbagliata.
Tsunki e Vittorio mi pare dicano la stessa cosa: "si, gli ostacoli segnano sempre la via. " Insomma è come voler vedere sempre cosa c'è dietro una porta sprangata. Un po' come rompere le scatole finchè non ti aprano.
E quindi anche un po' contro il rispetto che noi crediamo di aver imparato (e non sono l'unica visto che anche Elena e Hathor sentono lo stesso problema).
Quindi la via sciamanica prevede l'esatto opposto di quello che finora ci hanno insegnato? Questo perchè siamo stati cristiani (o anche borghesi o tutt'e due) a lungo?
E a questo punto fidarsi di quello che Dio (o Allah) mette sulla nostra strada e prevede per noi è sbagliato... bisogna andare contro a tutto? Ma non ci sono segnali anche in positivo? Devi aspettare di finire il cammino per capire che la strada era giusta (non basta il prato di Dhuma perchè anche quello è un premio illusorio!).
Tsunki e Vittorio mi pare dicano la stessa cosa: "si, gli ostacoli segnano sempre la via. " Insomma è come voler vedere sempre cosa c'è dietro una porta sprangata. Un po' come rompere le scatole finchè non ti aprano.
E quindi anche un po' contro il rispetto che noi crediamo di aver imparato (e non sono l'unica visto che anche Elena e Hathor sentono lo stesso problema).
Quindi la via sciamanica prevede l'esatto opposto di quello che finora ci hanno insegnato? Questo perchè siamo stati cristiani (o anche borghesi o tutt'e due) a lungo?
E a questo punto fidarsi di quello che Dio (o Allah) mette sulla nostra strada e prevede per noi è sbagliato... bisogna andare contro a tutto? Ma non ci sono segnali anche in positivo? Devi aspettare di finire il cammino per capire che la strada era giusta (non basta il prato di Dhuma perchè anche quello è un premio illusorio!).
- Tsunki
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Insegnato chi? Qualche volgarizzazione New age del cristianesimo?nanna ha scritto: Quindi la via sciamanica prevede l'esatto opposto di quello che finora ci hanno insegnato? Questo perchè siamo stati cristiani (o anche borghesi o tutt'e due) a lungo?
Perché il vangelo diceva di prendere la strada stretta, di essere insistenti (parabola della vedova), di essere impudenti e maleducati (parabola dell'amico che chiede il pane) e tutta la cristianità insegnava che il sacrificio (e perfino il martirio) portano alla salvezza etc.
Il cristianesimo, chiariamolo per evitare malintesi, non esiste più o almeno non in Europa, quello che c'è è un sincretismo fra residui cristiani e la visione borghese del mondo. E l'ideale della borghesia (al potere dall'800 e in modo incontrastato dal secondo dopoguerra) è, come ho detto in altre occasioni... il divano!
Ossia essere comodi, sani, belli, poi ancora più comodi, più sani più belli, poi non invecchiare e via così...
Ma questi "ideali" non hanno nulla di cristiano.
Non è certo un caso che nel tempo del trionfo finale della visione borghese, venga fuori la new age a insegnare che gli ostacoli sono segni che devi cambiare strada e che quindi la via giusta è quella... più facile e liscia.
Se l'ideale è il divano qualunque strada scomoda è il Male.
La verità però è che il Mondo di Mezzo dove viviamo è privo di Potere (ce n'è solo quanto basta per l'ordinaria sopravvivenza). Il Potere passa solo attraverso delle fratture nel Mondo di Mezzo, che ne fanno entrare dall'esterno.
Le fratture le percepiamo come cambiamenti bruschi, disturbi e spesso dolore.
Quindi in buona parte il potere passa attraverso il dolore. Ma il dolore può anche far perdere Potere - una frattura è una porta aperta: potere può entrare e uscire.
(Ma per far capire cosa significa e come vivere questo si son fatti dei Cerchi, non è possibile trasmetterlo davvero in un Forum! Non si imparano, non si sono mai imparate né mai si impareranno le cose a parole e in teoria!)
La strada facile, come ha detto Dhuma, non ha fratture e non fa entrare Potere. Il Potere, invece che pensarlo come qualcosa di astrale su cui fare ragionamenti vaporosi, immaginatelo come... danaro (il danaro è in effetti un potere).
Se tu sei comodamente in una spiaggia ai tropici o su una berlina di lusso vai per una strada liscia fiancheggiata da palme, non stai guadagnando soldi, li stai spendendo! Si chiama vacanza di lusso!
Per guadagnare soldi devi far fatica di solito in luoghi scomodi e polverosi, e per guadagnare tanti soldi devi correre dei rischi, avere ansie, guai e nemici che cercano di farti fuori.
Lo stesso il Potere, qualunque Potere: quando sei su una via facile, stai consumando Potere, quando sulla via difficile lo guadagni.
La vita proposta dalla borghesia e ora dalla new age è una via dove perdi progressivamente Potere.
Per questo tutti i popoli che, avendo ottenuto grande potere, si sono dati alla vita comoda, sono andati in declino e poi sono crollati (vedi la fine degli imperi): è come chi, essendo diventato ricco, smette di lavorare e inizia a spendere soli a man bassa: prima o poi finiscono.
Non è un caso che gli uomini e le donne di questa civiltà siano, rispetto ai loro padri, debolissimi. Vivere comodi fa perdere potere e quindi rende deboli.
Quando si è ridotti a questo punto, viene la New age a raccontarti una storia di coincidenze negative che ti avvisano di cambiar strada, una storia creata apposta per persone deboli, che una visione diversa non si sentirebbero mai di accettarla e quindi si illudono che questa, tanto tanto comoda, sia vera. E così il cerchio si chiude.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Purtroppo oggi ci sono al mondo anche persone che guadagnano soldi facilmente stando comodamente ai tropici (anche se ciò non toglie nulla alla metafora usata, la mia è solo una battuta).
Nel commentare il mito delle tre strade da prendere per attraversare il deserto penso che non dobbiamo dimenticarci di dire che la strada degli sciamani è anche estremamente pericolosa, non sempre si trova l'arrivo!
Specialmente per noi deboli borghesi!
Una domanda che ho sempre voluto fare a Tsunki:
-Castaneda dice che si dovrebbe tagliare i ponti sostanzialmente con la nostra storia per accumulare Potere in quanto la nostra vita personale, con le nostre preoccupazioni di componenti della società e di apparire al nostro prossimo, ci tolgono Potere; in molte società cosiddette primitive, invece, è la comunità che dà forza allo sciamano stesso che ne fa parte e la difende; nella nostra vita di scarso Potere procurato da una civiltà del benessere, come possiamo fare a far crescere il nostro Potere Personale pur vivendo costantemente dentro una società che tende a togliercelo o anon farcelo acquisire? Non sarebbe meglio isolarsi da essa per evitare influenze negative che non riusciamo a combattere a causa della nostra debolezza attuale?
Non so se sono stato chiaro, praticamente potrebbe essere un po' come un cane che si morde la coda.
Animo y fuerza.
Aladino
Nel commentare il mito delle tre strade da prendere per attraversare il deserto penso che non dobbiamo dimenticarci di dire che la strada degli sciamani è anche estremamente pericolosa, non sempre si trova l'arrivo!
Specialmente per noi deboli borghesi!
Una domanda che ho sempre voluto fare a Tsunki:
-Castaneda dice che si dovrebbe tagliare i ponti sostanzialmente con la nostra storia per accumulare Potere in quanto la nostra vita personale, con le nostre preoccupazioni di componenti della società e di apparire al nostro prossimo, ci tolgono Potere; in molte società cosiddette primitive, invece, è la comunità che dà forza allo sciamano stesso che ne fa parte e la difende; nella nostra vita di scarso Potere procurato da una civiltà del benessere, come possiamo fare a far crescere il nostro Potere Personale pur vivendo costantemente dentro una società che tende a togliercelo o anon farcelo acquisire? Non sarebbe meglio isolarsi da essa per evitare influenze negative che non riusciamo a combattere a causa della nostra debolezza attuale?
Non so se sono stato chiaro, praticamente potrebbe essere un po' come un cane che si morde la coda.
Animo y fuerza.
Aladino
Buenos dias Aladino y otros,
se tendi a isolarsi da questo tipo di civiltà sarebbe un pò come evitare gli ostacoli che la borghesia/new-age mira a scansare. Noi viviamo in questo "Mondo di mezzo", in questa realtà e astrarsi sarebbe un autogol in quanto non serviremmo nè a noi stessi nè a nessun altro.
Vivere con la consapevolezza che esiste questo stato di cose è già qualcosa e ti da l'opportunità di agire in maniera più coscienziosa e più potente dato che conosci il meccanismo con il quale si muove questo mondo, evitando di essere solo un automa alla costante ricerca di un "divano di benessere".
Vivere frequentando una comunità sciamanica, portare a termine guarigioni, aumentare e stimolare la consapevolezza di altri, avere uno spiccato senso della collettività, della famiglia con figli, della coppia è buona medicina e ti da l'energia e il potere per cambiare almeno ciò che ti sta intorno a te, senza strafare e voler cambiare in un botto tutto il Sistema.
Molti popoli nativi parlavano di se stessi usando la terza persona e non cominciando con "io". Es: Marco dice che.... . Questo per comprendere quanto fosse fondamentale e vitale la comunità.
Rifugiandoti in un anfratto di roccia sui monti non potresti preservare almeno ciò che unisce te alla comunità, in quanto saresti solo e diventeresti un singolo. A meno che tu non fossi tanto saggio e veggente da diventare una novella Sibilla o qualche altro oracolo della storia e della mitologia.
Quanto a tagliare i ponti con il passato (storia), come dice Castaneda, è un'operazione chirurgica necessaria se non si vuol rimanere legati alla nostra biografia a danno della nostra vita futura o presente. Il passato ci può servire da lezione perchè ce l'abbiamo davanti agli occhi mentre il futuro è alle nostre spalle perchè deve ancora arrivare. La storia è artefatta, è troppo umana e tende ad autocelebrarsi, mentre il Mito è collettivo, unisce il popolo, dà il senso del vivere. Il Mito è come una "storia di potere", è sempre attuale mentre la storia non lo è, anche perchè può essere modificata a nostro piacimento. L'uomo moderno si considera un "prodotto storico", mentre l'uomo arcaico trae origine dal mito e quindi è attuale. Il mito abolisce il tempo che non viene percepito in una condizione ordinaria come il "tempo che scorre", l'uomo rigenerato dal mito percepisce il tempo che arriva e gli consente di non esserne prigioniero. Per l'uomo arcaico non si tratta di conoscere ma di riconoscere, di ricordare non soltanto la sua "storia personale", ma il modo in cui si è prodotta (o si produce) per reintegrare, in senso inverso, lo stato originario. Trovarsi nel mito (e non nella storia) è come vivere il silenzio primordiale, lo stato antico. Il pensiero selvaggio è presente in ogni uomo, contemporaneo o antico, vicino o lontano. L'uomo mitico (e non l'uomo storico) è dietro l'uomo moderno che è storico e falso. Don Juan dice a Castaneda che è sufficiente eliminare uno strato superficiale per trovare l'uomo antico. Lo sciamano Lame Deer disse che se tutta la sovrastruttura di pietra e di cemento fosse lasciata all'abbandono, le erbe indiane avrebbero continuato a crescere tra le fessure, riprendendo il sopravvento. L'uomo moderno non è in grado di vivere nel e per il mito dato che è schiavo del tempo e della "parola" (verbo: dir si voglia), che ha santificato con la ridicola entità che chiama Storia che come ogni sovrano omnipotente condanna, decide e giudica!. Un artificio sciocco ma comunque potente perchè coinvolgente.
Scusate se mi sono dilungato sull'argomento.
Un saluto circolare.
Maldito (ex Scudosognante)
se tendi a isolarsi da questo tipo di civiltà sarebbe un pò come evitare gli ostacoli che la borghesia/new-age mira a scansare. Noi viviamo in questo "Mondo di mezzo", in questa realtà e astrarsi sarebbe un autogol in quanto non serviremmo nè a noi stessi nè a nessun altro.
Vivere con la consapevolezza che esiste questo stato di cose è già qualcosa e ti da l'opportunità di agire in maniera più coscienziosa e più potente dato che conosci il meccanismo con il quale si muove questo mondo, evitando di essere solo un automa alla costante ricerca di un "divano di benessere".
Vivere frequentando una comunità sciamanica, portare a termine guarigioni, aumentare e stimolare la consapevolezza di altri, avere uno spiccato senso della collettività, della famiglia con figli, della coppia è buona medicina e ti da l'energia e il potere per cambiare almeno ciò che ti sta intorno a te, senza strafare e voler cambiare in un botto tutto il Sistema.
Molti popoli nativi parlavano di se stessi usando la terza persona e non cominciando con "io". Es: Marco dice che.... . Questo per comprendere quanto fosse fondamentale e vitale la comunità.
Rifugiandoti in un anfratto di roccia sui monti non potresti preservare almeno ciò che unisce te alla comunità, in quanto saresti solo e diventeresti un singolo. A meno che tu non fossi tanto saggio e veggente da diventare una novella Sibilla o qualche altro oracolo della storia e della mitologia.
Quanto a tagliare i ponti con il passato (storia), come dice Castaneda, è un'operazione chirurgica necessaria se non si vuol rimanere legati alla nostra biografia a danno della nostra vita futura o presente. Il passato ci può servire da lezione perchè ce l'abbiamo davanti agli occhi mentre il futuro è alle nostre spalle perchè deve ancora arrivare. La storia è artefatta, è troppo umana e tende ad autocelebrarsi, mentre il Mito è collettivo, unisce il popolo, dà il senso del vivere. Il Mito è come una "storia di potere", è sempre attuale mentre la storia non lo è, anche perchè può essere modificata a nostro piacimento. L'uomo moderno si considera un "prodotto storico", mentre l'uomo arcaico trae origine dal mito e quindi è attuale. Il mito abolisce il tempo che non viene percepito in una condizione ordinaria come il "tempo che scorre", l'uomo rigenerato dal mito percepisce il tempo che arriva e gli consente di non esserne prigioniero. Per l'uomo arcaico non si tratta di conoscere ma di riconoscere, di ricordare non soltanto la sua "storia personale", ma il modo in cui si è prodotta (o si produce) per reintegrare, in senso inverso, lo stato originario. Trovarsi nel mito (e non nella storia) è come vivere il silenzio primordiale, lo stato antico. Il pensiero selvaggio è presente in ogni uomo, contemporaneo o antico, vicino o lontano. L'uomo mitico (e non l'uomo storico) è dietro l'uomo moderno che è storico e falso. Don Juan dice a Castaneda che è sufficiente eliminare uno strato superficiale per trovare l'uomo antico. Lo sciamano Lame Deer disse che se tutta la sovrastruttura di pietra e di cemento fosse lasciata all'abbandono, le erbe indiane avrebbero continuato a crescere tra le fessure, riprendendo il sopravvento. L'uomo moderno non è in grado di vivere nel e per il mito dato che è schiavo del tempo e della "parola" (verbo: dir si voglia), che ha santificato con la ridicola entità che chiama Storia che come ogni sovrano omnipotente condanna, decide e giudica!. Un artificio sciocco ma comunque potente perchè coinvolgente.
Scusate se mi sono dilungato sull'argomento.
Un saluto circolare.
Maldito (ex Scudosognante)
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Per rispondere a Tsunki che chiede chi ci avrebbe insegnato il contrario: le fonti sono varie ma non new age...
come dicevo prima ci sono varie cose scritte nel Vangelo. Oltre "bussate e vi sarà aperto", c'è anche "guardate gli uccelli nei campi..." e sempre come dicevo prima l'Inshallah arabo mi sembra che dica " se dio vuole sarà così se non vuole no." Quindi inutile incastrarsi in vie senza uscita. E questo me l'hanno insegnato da piccola (e quindi mi è restato un po') degli amici arabi.
E poi va bene che il Vangelo dice di essere rompiscatole ma i nostri genitori e i nostri nonni ci dicevano altro, la morale non era mai quella, come diceva Elena non ci hanno insegnato così: se una porta è chiusa si bussa una volta, e solo se hai bisogno.
Forse è perbenismo, ma non credo visto che veniamo da famiglie contadine, non sicuramente new age.
A meno che ne vada della vita, allora penso che metteremmo da parte tutto, e forse è quello che dovremmo imparare, che ne va della nostra vita sempre.
E non è il valore del sacrificio quello che mi lascia perplessa, per niente, quello è parte di noi è un dovere, è scontato. Cioè per come la vedo io è come nel racconto che Tsunki ha narrato, nessuno dei figli si sogna di non partire, è scontato che si parta ma non è scontato come si effettua una scelta.
Per farla breve semplicemente io non aprirei mai una porta chiusa, perchè se è chiusa c'è un motivo; e questo è quello che mi hanno insegnato proprio i miei nonni, nonostante fossero cristiani.
come dicevo prima ci sono varie cose scritte nel Vangelo. Oltre "bussate e vi sarà aperto", c'è anche "guardate gli uccelli nei campi..." e sempre come dicevo prima l'Inshallah arabo mi sembra che dica " se dio vuole sarà così se non vuole no." Quindi inutile incastrarsi in vie senza uscita. E questo me l'hanno insegnato da piccola (e quindi mi è restato un po') degli amici arabi.
E poi va bene che il Vangelo dice di essere rompiscatole ma i nostri genitori e i nostri nonni ci dicevano altro, la morale non era mai quella, come diceva Elena non ci hanno insegnato così: se una porta è chiusa si bussa una volta, e solo se hai bisogno.
Forse è perbenismo, ma non credo visto che veniamo da famiglie contadine, non sicuramente new age.
A meno che ne vada della vita, allora penso che metteremmo da parte tutto, e forse è quello che dovremmo imparare, che ne va della nostra vita sempre.
E non è il valore del sacrificio quello che mi lascia perplessa, per niente, quello è parte di noi è un dovere, è scontato. Cioè per come la vedo io è come nel racconto che Tsunki ha narrato, nessuno dei figli si sogna di non partire, è scontato che si parta ma non è scontato come si effettua una scelta.
Per farla breve semplicemente io non aprirei mai una porta chiusa, perchè se è chiusa c'è un motivo; e questo è quello che mi hanno insegnato proprio i miei nonni, nonostante fossero cristiani.
Premesso che non è possibile essere cristiani e al contempo seguire una Via sciamanica o anche solo ricevere cure sciamaniche.
Premesso che non è possibile essere musulmani e al contempo seguire la Via sciamanica.
Premesso che dubito di trovare al 100% insegnamenti validi per la via sciamanica nei Vangeli canonici (questo perchè, indipendentemente da chi era in realtà Gesù, i vangeli propongono insegnamenti che allontanano dalla via sciamanica).
L'insegnamento che citi, nanna ("guardate gli uccelli nel cielo...") si riferisce al dedicare la propria esistenza alla ricerca delle cose davvero importanti (Regno dei Cieli nel cristianesimo), trascurando il resto che verrà dato in aggiunta.
Nel cristianesimo esiste anche il concetto di Divina provvidenza "affidati totalmente e perdutamente a Dio.. e lui provvederà a ogni cosa".
Non è un invito a vivere passivamente, ma un invito alla fiducia, alla fede.
L'Inshallah è il postulato della tesi "Esiste un solo Dio onnipotente. Non si muove foglia se Dio non vuole". Se c'è un solo Dio ed ha questo aspetto, allora è inevitabile che le cose avvengano secondo il suo volere.
In realtà, non esiste un solo Dio onnipotente. L'inshallah -posto in questo modo- non ha ragione d'essere.
Essere insistenti e rompiscatole avviene spontaneamente quando non hai vie d'uscita.
Ci si rivolge allo sciamano quando nessun altro può far nulla.
Nelle società benedette dalla presenza di uno sciamano, si lasciavano a lui solo i problemi più gravosi che nessun altro poteva risolvere.
Credi che si andasse dallo sciamano per ogni spina nel piede?
E' ovvio che i pazienti siano insistenti!
Premesso che non è possibile essere musulmani e al contempo seguire la Via sciamanica.
Premesso che dubito di trovare al 100% insegnamenti validi per la via sciamanica nei Vangeli canonici (questo perchè, indipendentemente da chi era in realtà Gesù, i vangeli propongono insegnamenti che allontanano dalla via sciamanica).
L'insegnamento che citi, nanna ("guardate gli uccelli nel cielo...") si riferisce al dedicare la propria esistenza alla ricerca delle cose davvero importanti (Regno dei Cieli nel cristianesimo), trascurando il resto che verrà dato in aggiunta.
Nel cristianesimo esiste anche il concetto di Divina provvidenza "affidati totalmente e perdutamente a Dio.. e lui provvederà a ogni cosa".
Non è un invito a vivere passivamente, ma un invito alla fiducia, alla fede.
L'Inshallah è il postulato della tesi "Esiste un solo Dio onnipotente. Non si muove foglia se Dio non vuole". Se c'è un solo Dio ed ha questo aspetto, allora è inevitabile che le cose avvengano secondo il suo volere.
In realtà, non esiste un solo Dio onnipotente. L'inshallah -posto in questo modo- non ha ragione d'essere.
Essere insistenti e rompiscatole avviene spontaneamente quando non hai vie d'uscita.
Ci si rivolge allo sciamano quando nessun altro può far nulla.
Nelle società benedette dalla presenza di uno sciamano, si lasciavano a lui solo i problemi più gravosi che nessun altro poteva risolvere.
Credi che si andasse dallo sciamano per ogni spina nel piede?
E' ovvio che i pazienti siano insistenti!
Grazie caro vecchio Maldito per il tuo messaggio.
Purtroppo nasce tutto dalla mia impotenza di fronte all'amara constatazione che finito un Cerchio mi sento pieno di Potere e
torno a casa con una situazione di serenità e forza; dopo pochi giorni, a volte ore, in cui mi sono reimmerso nella mia vita quotidiana borghese ritorno alle tensioni ed ad una sensazione di spossatezza, di "stress", se posso usare questa parola di cui si abusa nella nostra società cui dare colpa a tutto, che vanifica il beneficio avuto nello stare con voi.
Sicuramente è colpa di un mio Potere molto basso, ma il vortice della mia vita ordinaria me ne assorbe molto; ci vuole già molto Potere per vivere nella nostra società secondo principi sciamanici senza esserne schiacciati perchè la stessa sostanzialmente li respinge come incompatibili.
Animo y fuerza.
Aladino.
Purtroppo nasce tutto dalla mia impotenza di fronte all'amara constatazione che finito un Cerchio mi sento pieno di Potere e
torno a casa con una situazione di serenità e forza; dopo pochi giorni, a volte ore, in cui mi sono reimmerso nella mia vita quotidiana borghese ritorno alle tensioni ed ad una sensazione di spossatezza, di "stress", se posso usare questa parola di cui si abusa nella nostra società cui dare colpa a tutto, che vanifica il beneficio avuto nello stare con voi.
Sicuramente è colpa di un mio Potere molto basso, ma il vortice della mia vita ordinaria me ne assorbe molto; ci vuole già molto Potere per vivere nella nostra società secondo principi sciamanici senza esserne schiacciati perchè la stessa sostanzialmente li respinge come incompatibili.
Animo y fuerza.
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C'è anche da dire però che tu vieni a un Cerchio ogni 6 mesi
Non credo che il problema che dici dipenda dalla tua (presunta) naturale debolezza. Sei come uno che va in palestra una volta al mese e si lamenta che, uscendo dalla palestra si sente più in forze per poche ore, ma non diventa più robusto né dimagrisce...
Beh, non mi pare tanto strano. Mi stupirei del contrario
Non credo che il problema che dici dipenda dalla tua (presunta) naturale debolezza. Sei come uno che va in palestra una volta al mese e si lamenta che, uscendo dalla palestra si sente più in forze per poche ore, ma non diventa più robusto né dimagrisce...
Beh, non mi pare tanto strano. Mi stupirei del contrario
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
E' giusto.
Infatto ho proprio avuto lo stesso problema per la palestra....
Rileggendo i post effettivamente mi sono trovato un po' frignone e autocommiserativo: è stato un momento di debolezza.
La realtà è che le 2 forze che mi osteggiano continuamente e costantemente, la famiglia (mia moglie che è l'unica al corrente) e il lavoro (dove potrei addirittura avere delle ripercussioni negative) sono
troppo ordinarie rispetto al mio partecipare ad un Cerchio ogni tanto (anche se più frequente di ogni sei mesi, ne faccio almeno da 4 a 6 l'anno di incontri) dove acquisto Potere e mi distacco da chi me ne assorbe.
La soluzione la devo trovare solo in me stesso ed è fatta di costanza e sacrificio; ma il cammino verso lo sciamanesimo può essere solo così.
Animo y fuerza.
Aladino
Infatto ho proprio avuto lo stesso problema per la palestra....
Rileggendo i post effettivamente mi sono trovato un po' frignone e autocommiserativo: è stato un momento di debolezza.
La realtà è che le 2 forze che mi osteggiano continuamente e costantemente, la famiglia (mia moglie che è l'unica al corrente) e il lavoro (dove potrei addirittura avere delle ripercussioni negative) sono
troppo ordinarie rispetto al mio partecipare ad un Cerchio ogni tanto (anche se più frequente di ogni sei mesi, ne faccio almeno da 4 a 6 l'anno di incontri) dove acquisto Potere e mi distacco da chi me ne assorbe.
La soluzione la devo trovare solo in me stesso ed è fatta di costanza e sacrificio; ma il cammino verso lo sciamanesimo può essere solo così.
Animo y fuerza.
Aladino
Hola Aladino (alias Falconero),
direi più fregnone (aggettivo al quale mi associo nei miei confronti).
Non nominare l'aggettivo bischero invano
Il significato dipende da tanti contesti e soprattutto dall'intonazione della voce.
Nel tuo caso parlerei più di "bischeraccio".
Hasta luego compañero.
Animo y Fuerza-
direi più fregnone (aggettivo al quale mi associo nei miei confronti).
Non nominare l'aggettivo bischero invano
Il significato dipende da tanti contesti e soprattutto dall'intonazione della voce.
Nel tuo caso parlerei più di "bischeraccio".
Hasta luego compañero.
Animo y Fuerza-
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Cara Nanna,
provo a scrivere qualche mio pensiero in merito, spero che possa darti qualche spunto di riflessione.
Anch’io tempo fa la pensavo come te: se una porta non si apre subito, se c’è un ostacolo, allora vuol dire che non è la mia strada.
Questi sono stati gli insegnamenti che mi ha dato la new age, devo ammetterlo.
Poi, però, visto che io seguo l'insegnamento del Buddha: “non credete alle mie parole ma sperimentate”, ad un certo punto guardo le mie esperienze e solo in base ad esse traggo le mie conclusioni.
Se guardo la mia vita vedo che tutte le cose piu’ belle e piu’ importanti le ho ottenute combattendo, non le ho ottenute facilmente. Ma che meraviglia, quante soddisfazioni ho avuto!
Quelle che non ho ottenuto, devo essere onesta con me stessa, era perché, dopotutto, non le volevo veramente.
Infine, quelle che ho ottenuto con facilità……mi sono annoiata di loro quasi subito perché non avevano potere.
Vuoi mettere la gioia che ti dà ottenere qualcosa per cui combatti, sfondi porte chiuse, superi ostacoli?
Dà un grande potere a te e a ciò che hai ottenuto.
Inoltre, questo percorso ti fa crescere, ti fa vedere cose dentro di te che non immagineresti mai, insomma quasi quasi è il percorso ciò che conta e non la meta
Per quanto riguarda l’Inshallah o comunque la semplice frase “sia fatta la volontà di Dio” credo sia stata male interpretata da molti. E se la sua volontà fosse vedermi combattere e superare ostacoli per crescere? Alla fine è vero che sarà fatta la volontà di Dio ma nella sua volontà c’è anche il mio agire (o il mio non agire, s’intende).
E quindi cosa fare? Secondo me, l’importante è provare. Chi mi dice che dietro quella porta chiusa non ci sia un tesoro destinato solo ai piu’ audaci?
provo a scrivere qualche mio pensiero in merito, spero che possa darti qualche spunto di riflessione.
Anch’io tempo fa la pensavo come te: se una porta non si apre subito, se c’è un ostacolo, allora vuol dire che non è la mia strada.
Questi sono stati gli insegnamenti che mi ha dato la new age, devo ammetterlo.
Poi, però, visto che io seguo l'insegnamento del Buddha: “non credete alle mie parole ma sperimentate”, ad un certo punto guardo le mie esperienze e solo in base ad esse traggo le mie conclusioni.
Se guardo la mia vita vedo che tutte le cose piu’ belle e piu’ importanti le ho ottenute combattendo, non le ho ottenute facilmente. Ma che meraviglia, quante soddisfazioni ho avuto!
Quelle che non ho ottenuto, devo essere onesta con me stessa, era perché, dopotutto, non le volevo veramente.
Infine, quelle che ho ottenuto con facilità……mi sono annoiata di loro quasi subito perché non avevano potere.
Vuoi mettere la gioia che ti dà ottenere qualcosa per cui combatti, sfondi porte chiuse, superi ostacoli?
Dà un grande potere a te e a ciò che hai ottenuto.
Inoltre, questo percorso ti fa crescere, ti fa vedere cose dentro di te che non immagineresti mai, insomma quasi quasi è il percorso ciò che conta e non la meta
Per quanto riguarda l’Inshallah o comunque la semplice frase “sia fatta la volontà di Dio” credo sia stata male interpretata da molti. E se la sua volontà fosse vedermi combattere e superare ostacoli per crescere? Alla fine è vero che sarà fatta la volontà di Dio ma nella sua volontà c’è anche il mio agire (o il mio non agire, s’intende).
E quindi cosa fare? Secondo me, l’importante è provare. Chi mi dice che dietro quella porta chiusa non ci sia un tesoro destinato solo ai piu’ audaci?
Hai ragione Hathor, sono fiera dei cammini ardui che ho portato a termine, ma non tanto delle cose che ho ottenuto. Riconosco che il potere aumenta nello sforzo, ma non sono convinta che non avrei potuto ottenere altro o meglio seguendo altre strade, e i dubbi mi resteranno sempre. Comunque, anche se per la meta non ne sono certa, il viaggio valeva sicuramente lo sforzo.
Questo discorso sugli ostacoli che stiamo portando avanti da un mese cambia molto le prospettive, cambia la visione di tutto e va ovviamente vissuto giorno per giorno e maturato. E comunque è molto difficile, sia per carattere (in genere sono molto mediatrice perchè soffro i litigi) sia da sempre per educazione, come dicevo prima.
Pensandoci a lungo e anche dopo questo tuo intervento ho capito almeno una cosa: il frutto di questa scelta, di questa strada, è essenzialmente il potere che viene dal viaggio, o mi sbaglio? Gli strappi si creano per far entrare potere. Quindi non importa tanto cosa stia dietro la porta ma lo sforzo che faccio ad aprirla?
Ah un' utlima cosa: io non so perchè, nè se questo abbia un senso, ma io ho sempre ottenuto le cose per cui ho lottato per anni, ma quando ormai avevo smesso di lottare e di volerle...
Questo discorso sugli ostacoli che stiamo portando avanti da un mese cambia molto le prospettive, cambia la visione di tutto e va ovviamente vissuto giorno per giorno e maturato. E comunque è molto difficile, sia per carattere (in genere sono molto mediatrice perchè soffro i litigi) sia da sempre per educazione, come dicevo prima.
Pensandoci a lungo e anche dopo questo tuo intervento ho capito almeno una cosa: il frutto di questa scelta, di questa strada, è essenzialmente il potere che viene dal viaggio, o mi sbaglio? Gli strappi si creano per far entrare potere. Quindi non importa tanto cosa stia dietro la porta ma lo sforzo che faccio ad aprirla?
Ah un' utlima cosa: io non so perchè, nè se questo abbia un senso, ma io ho sempre ottenuto le cose per cui ho lottato per anni, ma quando ormai avevo smesso di lottare e di volerle...