Amore

Tutto ciò che riguarda lo sciamanesimo

Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu

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Maldito
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Messaggio da Maldito »

Hola Uwishin,

(...)

Per la paraetimologia della parola amore, infatti, non mi ero posto il problema che la traduzione fosse giusta o meno... mi piaceva, m'ispirava e l'avevo fatta mia... che maldito sarei! Adesso però i Fedeli d'Amore sono miei complici... ah ah...

Sicuramente è stato davvero un bel messaggio istruttivo degli Spiriti....
:wink:

Animo y Fuerza
Ultima modifica di Maldito il gio 27 ago 2009, 19:37, modificato 1 volta in totale.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
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Maldito
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Messaggio da Maldito »

De acuerdo Hathor...

infatti, ingenuamente, credevo che con questo topic avrei provocato una discussione un po' più coinvolgente e appassionata. Forse è un po' presto per tirare le somme ed è meglio attendere che i cuori tornino dalle vacanze assolate. Intanto mi sono fatto una discreta cultura linguistica...
Certo che il topic di cugino Oscar Vittorio “La morte e il morire” incontrò, a suo tempo, un'ottima partecipazione di “forumeros” (scusa il neologismo, questo l'ho inventato io di sana pianta!). Forse si preferisce parlar di morte che d'amore. Chissà? E' più facile?...tanto ancora non siamo morti! La morte è là (anche se l'abbiamo accanto), l'amore è qui...non si vede?
Eppure mi ero soffermato - come hai riportato - sull'approccio alla guarigione sciamanica e, soprattutto, sulla “molla” per cui si impara a guarire.
La strada sarà impervia e piena di pericoli (me ne sono accorto...) ma vale la pena percorrerla.

Hasta luego Entsa-nua.

Animo y Fuerza
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Hathor

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Credo che ci voglia molto piu' coraggio a parlare dell'amore che non della morte ma, ti prego, continua..... 8)
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Maldito
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Messaggio da Maldito »

Coraggio Hathor...dammi però una mano a continuare. Io continuo, ma non vorrei fare un soliloquio. :shock:

A y F
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
nanna
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Messaggio da nanna »

MALDITO ha scritto: La morte è là (anche se l'abbiamo accanto), l'amore è qui...non si vede?
E credo che tu abbia espresso così il motivo per cui, almeno per me, è più facile parlare di morte che di amore.
La morte è un'esperienza definitiva, l'amore non lo so. Forse. Quanti tipi di amore esistono? La morte, e l'esperienza di un lutto, ci accomuna, ma l'eperienza dell'amore è così varia che è difficile secondo me parlarne. Io nella mia poca esperienza posso contare almeno una decina di sentimenti diversi che vanno sotto questo nome e non saprei nemmeno descriverli. Forse è come la neve, che per gli eschimesi non esiste ma ci sono decine di nevi diverse che per noi, per cui non ha importanza, si accomunano in un solo nome.
Hathor

Messaggio da Hathor »

Non so perchè Maldito ma mi viene da scrivere un pezzo di un brano tratto dal libro "Il Profeta" di Kahlil Gibran:

"Quando l’amore vi chiama, seguitelo, benché le sue vie siano faticose e ripide.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a esso, quantunque la spada nascosta tra le sue piume vi possa ferire.
E quand’esso vi parla, credetegli, sebbene la sua voce possa frantumare i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.

Poiché proprio come l’amore vi incorona, così vi crocifiggerà.
Come è per la vostra crescita, così favorisce la vostra potatura.
Proprio come sale fino alla vostra altezza per accarezzare i vostri più teneri rami che tremano nel sole, così esso scenderà alle vostre radici per scuoterle dov’esse sono più fortemente attaccate alla terra.

Come covoni di grano vi raccoglie a sé.
Vi trebbia per mettervi a nudo.
Vi setaccia per liberarvi dalle vostre pellicole.
Vi macina sino a rendervi candidi
Vi impasta sino a quando non sarete flessibili, e poi vi cede al suo sacro fuoco, affinché voi possiate diventare pane sacro per la santa mensa di Dio.

Tutte queste cose farà a voi l’amore affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore, e in quella conoscenza diventare così un frammento del cuore della Vita.

Ma se per paura cercherete dell’amore soltanto la pace e il piacere, meglio sarebbe allora per voi coprire la vostra nudità, uscire dall’aia dell’amore, ed entrare nel mondo senza stagioni dove voi riderete, però non tutto il vostro riso, e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime."

Questo un po' si ricollega anche al discorso degli ostacoli sul cammino di cui parlavamo nell'altro topic....
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Tsunki
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Messaggio da Tsunki »

MALDITO ha scritto: L'amore è una cura: una medicina che non si trova in farmacia.
Le guarigioni sciamaniche si fanno innanzitutto grazie all'amore che si prova per chi soffre, per coloro che chiedono di guarire. Altrimenti quale sarebbe la molla principale? ... Ripeto: principale.
Mettere alla prova i poteri donati dagli spiriti? Accontentare gli spiriti? Accrescere il nostro potere? Ricevere doni o denaro? Bruciare salvia bianca o agitare il sonaglio? O altro ancora?
Uhmm... Magari l'Ego? 8)
Che amore si può provare per uno sconosciuto mai visto prima che viene a casa tua per una guarigione?
Certo, ci sono persone che "amano l'umanità", ne ho conosciute molte e quasi tutte vorrebbero accoltellare il vicino di casa oppure puganalano nella schiena i loro migliori amici. :roll:
E allora?
ánimo y fuerza

Tsunki
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Maldito
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Messaggio da Maldito »

Intendo che per guarire ci debba essere un forte sentimento che il “paziente” possa star bene mediante la cura... che possa guarire grazie ai poteri donati degli Spiriti. Questo “forte sentimento” l'ho chiamato amore: non mi veniva un'altra parola per esprimermi.
Non è che debba amare gli sconosciuti che vengono a casa mia per farsi guarire. Non è che li debba amare come persone a prescindere. Cerco di spiegarmi. Nel momento in cui faccio la guarigione provo amore per colui/colei che soffre perchè confido che poi stia bene. Guarire una persona, un animale o una pianta non è un intervento meccanico. Se fosse solo tecnico o meccanico sarebbe snaturato della matrice sentimentale e non credo che ci possa essere un vero e proprio successo nella cura. Non a caso tu, Tsunki, hai dimostrato che si tratta di Arte sciamanica e non di tecnica sciamanica. L'arte è ben diversa dalla semplice tecnica. Così come ci sono bravi medici che curano grazie alla tecnica e altri, più bravi, che curano con qualcos'altro in più.
Ho collegato in maniera istintiva il sentimento di amore in ambito sciamanico-rituale, appunto nelle guarigioni, per esprimere quale sia la molla che da la carica per fare una cura.

Animo y Fuerza
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
nanna
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Messaggio da nanna »

Certo l'ego è sempre in agguato; c'è sicuramente una specie di veleno dietro al bene che facciamo agli altri: se ne ricava una soddisfazione che non è frutto dell'amore per l'altro ma per se stessi. Anche quando lo si fa in modo disinteressato, anche quando l'altro non lo sa. Io non so quanti gesti 'altruistici' siano dettati dall'amore per il prossimo piuttosto che dall'amore per se stessi. Forse, come dice anche Gibran, l'amore si può riconoscere quando è associato al dolore. Io probabilmente sto amando quando soffro personalmente se una persona sta male, o se sono sinceramente felice di una gioia esclusivamente di altri. O anche quando mi privo di qualcosa di grande importanza per me perchè un altro ce l'abbia. Ma non lo so, sono solo tentativi. Certo è difficile spogliarsi dell'autocompiacimento, perchè è nascosto, subdolo.
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Kaya
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Messaggio da Kaya »

nanna ha scritto:o se sono sinceramente felice di una gioia esclusivamente di altri. O anche quando mi privo di qualcosa di grande importanza per me perchè un altro ce l'abbia.
Quindi la gelosia non ti appartiene ....!?

Animo y fuerza
Vittorio
Corvoblu

Messaggio da Corvoblu »

"(...) si tratta di Arte sciamanica e non di tecnica sciamanica. L'arte è ben diversa dalla semplice tecnica."

questa frase mi intriga. :roll: :shock: 8) :D
cos'è che rende arte una tecnica, cos'è che canalizza l'arte, che apre i canali per gli Interventi degli Spiriti?...
l'amore?
embé.. non a caso l'amore è il contrario dell'Ego! ...e rende l'OSSO CAVO.
amore è aprirsi, o al bene o alla bellezza.
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Maldito
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Messaggio da Maldito »

Non nascondo che ci sia una sorta di autocompiacimento quando si fanno azioni di amore o si fa del bene. Magari oltre al nostro Sé nutriamo anche il nostro Ego. L'ego in giusta dose non è poi così malvagio. E' perverso che l'ego sia perennemente la bilancia della nostra vita.
Se lo sciamanesimo non esclude niente perchè dovrebbe escludere l'ego?
Certo è che non si ama veramente con la testa (anche se c'è chi crede sia così). Infatti, quando ci si innamora si dice: “Ho perso la testa per...”.
Quando ci si prepara a un rituale si porta la nostra consapevolezza al petto, escludendo la testa. La respirazione, il sonaglio, la danza, il tamburo ci portano a uno stato alterato di coscienza dove la mente (ego) non trova spazio d'azione. La mente ha agito molto prima incamerando e imparando le nozioni tecniche del rituale. Quando la consapevolezza è nel petto e quindi nel cuore (sede dell'amore e della saggezza) allora il rituale di guarigione ha inizio.
Se, invece, si conducesse un rituale con il solo ausilio della mente (c'è chi lo fa apprendendo solo la tecnica sciamanica: vedi il “Core shamanism” della F.S.S.), allora si userebbero gli spiriti come alambicchi di laboratorio e dove il cuore è escluso dall'azione, finalizzata solo al compiacimento di se stessi (ego), del nostro potere e del risultato ottenuto.

Animo y Fuerza
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nanna
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Messaggio da nanna »

vittorio ha scritto:
Quindi la gelosia non ti appartiene ....!?
Scusa Vittorio, non sono stata chiara, era un "io" impersonale...
Hathor

Messaggio da Hathor »

Quando faccio una curanderia o un trattamento di reiki, il mio cuore si connette a qualcosa di grande. Sento amore per ciò che sto facendo, per gli Spiriti che mi aiutano e per i miei Alleati e questo amore include anche la persona che sta ricevendo la cura.
Certo, non si tratta dell’amore che provo per un fidanzato, genitori o figli, questo è un altro tipo di amore ma lo provo e, a volte, i miei pazienti dicono che lo sentono.

Speriamo che non sia ego, ci rimarrei molto male :(
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Tsunki
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Messaggio da Tsunki »

Quel che dice el Maldito è - direi - la compassione come la chiamano gli orientali, non solo i buddisti, ma anche ad es. i taoisti.
Hathor invece si riferisce a qualcos'altro.

Amore mi pare sia un pericoloso termine-contenitore dove dentro si mette di tutto e spesso ricavandone e provocando cocenti delusioni, perché ciascuno intende una cosa diversa.
Noi occidentali abbiamo una malsana passione per i contenitori che non significano nulla di preciso (vedi gli show-contenitore in tivù) e... provate ad osservare: più sono vaghi più ne parliamo con trasporto...
ánimo y fuerza

Tsunki
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