Scambio culturale
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Confermo, effettivamente anch'io, vecchio castanediano, ho sempre cercato "l'immortalità", di non diventare "cibo per l'Aquila", la libertà dai sentimenti e dalle debolezze dell'uomo che può venire raggiunta da un comportamento impeccabile.Tsunki ha scritto: Personalmente, ad es., credo che la ricerca della libertà sia un'illusione egoica piuttosto infantile. È molto amata dai castanediani, ma appunto... tutti i castanediani che ho potuto conoscere sono vittime del loro Ego, e proprio questo impedisce loro di andare oltre. Imho.
Salvo poi rendermi conto che pare che anche Carlito abbia avuto diverse difficoltà.
Un'altra domanda: cosa si intende per libertà?
Filosoficamente e romanticamente parlando potremmo dire che forse la vera libertà la possiamo raggiungere quando ci dissolveremo come rugiada al sole e di noi non resterà più nulla o quando diventeremo cibo per l'Aquila.
Anch'io da buon castanediano sono stato un forte egoista; nei Cerchi ho inizialmente partecipato solo per accrescere il mio Potere; ci ha pensato il buon Tsunki a darmi una bella ridimensionata!!
Animo y fuerza.
Yuma
io ho letto tutti i libri di Castaneda almeno due volte nel corso della mia vita, e altrettanto quelli delle sue colleghe "streghe".
(e con mucho gusto)
la libertà in termini ultimi sciamanici ...non esiste: sei OSSO CAVO al servizio degli Spiriti. più hai potere meno sei libero.
più hai potere e sei vuoto più servi all'universo, "tu" sei irrilevante.
(e con mucho gusto)
la libertà in termini ultimi sciamanici ...non esiste: sei OSSO CAVO al servizio degli Spiriti. più hai potere meno sei libero.
più hai potere e sei vuoto più servi all'universo, "tu" sei irrilevante.
ma libertà da che cosa?Lateralus ha scritto:Cos'e' Gattanera che abbiamo gia'?
me lo sai forse dire?
o piuttosto PER che cosa? in nome di che cosa?
per realizzare il tuo Sogno? certo...
libertà dal ciclo delle "rinascite"?
non credo dipenda dai tuoi desideri.
l'unica libertà è agire in sintonia con una realtà più vasta di quella materiale.
ed è anche l'unica possibilità di senso (di verità e di gioia).
Bisognerebbe capire di che cosa sta parlando, poi in che contesto.
Se Lateralus sta parlando della Libertà in termini castanediani (in quel caso sostanzialmente male) lo dicesse altrimenti
dovrebbe avere la compiacenza di spiegarsi meglio senza tante frasi a effetto che non servono e non interessano.
E siamo 2!
Un saluto.
Se Lateralus sta parlando della Libertà in termini castanediani (in quel caso sostanzialmente male) lo dicesse altrimenti
dovrebbe avere la compiacenza di spiegarsi meglio senza tante frasi a effetto che non servono e non interessano.
Caro Dhuma seppur in netto ritardo mi associo a te.Dhuma ha scritto: Fai un pò come vuoi. Io continuo a non capire cosa dici...
E siamo 2!
Vero. Andrebbero superate tutte le rigidità, non solo le sue.Corvoblu ha scritto: va superato tutto... anche Castaneda e le sue rigidità...
Un saluto.
Ci sono pessimi interpreti in ogni nobile arte messer Tsunki... e non pongo me stesso fra i buoni interpreti, TUTT'ALTRO!Tsunki ha scritto: È molto amata dai castanediani, ma appunto... tutti i castanediani che ho potuto conoscere sono vittime del loro Ego, e proprio questo impedisce loro di andare oltre. Imho.
Un saluto.
Chiariamo un punto
A questo punto vorrei definire una cosa se non vi spiace.
Il mentore di CC (don Juan), i membri del suo gruppo come lo stesso CC nei suoi libri
non si sono mai definiti sciamani (elenco a seguito: "uomini di conoscenza", "toltechi", "veggenti", “guerrieri che vedono” ma mai
“sciamani”, “stregoni” o altro) e ciò definisce la base del discorso: non si tratta di sciamanesimo ma di qualcosa di diverso nei fini e
negli strumenti utilizzati (per quanto ne so).
A seguito le differenze più grandi:
limitarono ai casi di estremo bisogno l’utilizzo delle “piante di potere” in quanto ne videro l’effetto sul corpo energetico, stabilirono
in base al loro “vedere” 3 metodi per spostare “il punto di unione” e inoltre l’uso degli “spiriti alleati” divenne non centrale per la loro
pratica in quanto non necessario.
Chi vuole/ce li ha può rileggere l’inizio di “L’Arte di Sognare” o del "Fuoco dal profondo", libri bellissimi fra l’altro, dove si spiega da
dove deriva la tradizione di cui CC è stato l’ultimo nagual.
Quindi “castanediano” (termine orribile per uno che propugnava l’annullamento dell’importanza personale!) e “Sciamano” son termini
che significano cose diverse e non sono intercambiabili.
Il mentore di CC (don Juan), i membri del suo gruppo come lo stesso CC nei suoi libri
non si sono mai definiti sciamani (elenco a seguito: "uomini di conoscenza", "toltechi", "veggenti", “guerrieri che vedono” ma mai
“sciamani”, “stregoni” o altro) e ciò definisce la base del discorso: non si tratta di sciamanesimo ma di qualcosa di diverso nei fini e
negli strumenti utilizzati (per quanto ne so).
A seguito le differenze più grandi:
limitarono ai casi di estremo bisogno l’utilizzo delle “piante di potere” in quanto ne videro l’effetto sul corpo energetico, stabilirono
in base al loro “vedere” 3 metodi per spostare “il punto di unione” e inoltre l’uso degli “spiriti alleati” divenne non centrale per la loro
pratica in quanto non necessario.
Chi vuole/ce li ha può rileggere l’inizio di “L’Arte di Sognare” o del "Fuoco dal profondo", libri bellissimi fra l’altro, dove si spiega da
dove deriva la tradizione di cui CC è stato l’ultimo nagual.
Quindi “castanediano” (termine orribile per uno che propugnava l’annullamento dell’importanza personale!) e “Sciamano” son termini
che significano cose diverse e non sono intercambiabili.
Questa e' la seconda volta che penso di abbandonare il forum,ma non ci sono ancora riuscito.
Chissa quale forza mi stia ancora trattenendo,di sicuro non le repliche di qualcuno di voi.
E pensare che cercavo solo un po' di comprensione e vibrazioni positive.
Ne Il Libro delle Pene il mistico Farin Addin Al-Attar parlava di un giovane alla ricerca della verita'.Dopo molte tappe,arriva dal profeta Maometto,che gli da' questo consiglio:"diventa il nulla nel Regno di Dio".
Chissa quale forza mi stia ancora trattenendo,di sicuro non le repliche di qualcuno di voi.
E pensare che cercavo solo un po' di comprensione e vibrazioni positive.
Ne Il Libro delle Pene il mistico Farin Addin Al-Attar parlava di un giovane alla ricerca della verita'.Dopo molte tappe,arriva dal profeta Maometto,che gli da' questo consiglio:"diventa il nulla nel Regno di Dio".
- Tsunki
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- Iscritto il: gio 7 dic 2006, 20:26
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Re: Chiariamo un punto
Taranis ha scritto:A questo punto vorrei definire una cosa se non vi spiace.
Il mentore di CC (don Juan), i membri del suo gruppo come lo stesso CC nei suoi libri
non si sono mai definiti sciamani
Ma è palesemente non vero!
Infatti:
Within these premises, the only thing one can be is an impeccable mediator. One is not the player in this cosmic match of chess, one is simply a pawn on the chessboard. What decides everything is a conscious impersonal energy that sorcerers call intent or the Spirit.
Carlos Castaneda
here's no way to put a limit on what one may accomplish individually if the intent is an impeccable intent. Don Juan's teachings are not spiritual. I repeat this because the question has come to the surface over and over. The idea of spirituality doesn't fit with the iron discipline of a warrior. The most important thing for a shaman like don Juan is the idea of pragmatism.
Carlos Castaneda
(Si potrebbero trovare dozzine di citazioni, ma non ho voglia di cercarle)
Nella prima citazione, è chiaro che dedicandosi all'intento si sta seguendo una tradizione della stregoneria
Qualora non bastasse, nella seconda citazione, Castaneda chiama esplicitamente don Juan uno sciamano.
Per essere precisi, nei primi libri Castaneda si riferisce a don Juan, i suoi maestri e i suoi epigoni come brujos (stregoni, in inglese sorcerers).
Negli ultimi libri preferisce il termine sciamano, credo anche per motivi commerciali: "sciamano", quando lui cominciò a scrivere era una parola quasi del tutto sconosciuta agli Americani e "stregone" era molto più comprensibile, in seguito invece lo sciamanesimo era diventato popolarissimo.
Inoltre Nagual - per tua sfortuna, Taranis - è un termine risalente a un'antichissima pratica sciamanica a tutt'oggi usato per indicare gli sciamani : il nagual (in azteco: nahualli) è in origine - e tuttora - un animale di potere in cui uno sciamano è in grado di trasformarsi fisicamente. Essendoci la trasformazione in uno Spirito animale, la cultura è indubbiamente sciamanica.
Con Nagual poi la gente ha cominciato a chiamare anche lo sciamano in grado di fare la trasformazione e chiamano "nagualismo" questa tradizione.
Più in generale si usa Nagual e nagualismo per indicare sciamani e sciamanesimo dell'area del Messico.
Sarebbe divertente e anche un po' tanto ridicolo che dei non-sciamani provenienti da una cultura non-sciamanica applicassero a se stessi dei termini squisitamente sciamanici.
È vero che Juan Matus seguiva una via che voleva un superamento dell'approccio stregonesco-sciamanico tradizionale. Ci sono gli Spiriti alleati, ma preferisce rinunciarvi, però appunto nell'apprendistato Castaneda li incontra eccome, etc.
Tutto l'ambiente è sciamanico.
Se tu sapessi qualcosa di sciamanesimo, sapresti che non esistono regole su come dev'essere lo sciamanesimo o lo sciamano.
Sciamanesimo non è una religione istituzionale, messer Taranis
Feliz Navidad.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Ho letto un paio di libri di Castaneda da giovane e ho capito poco o niente.
Ho riletto altri libri dopo aver iniziato a praticare lo sciamanesimo e ho capito ...... poco o niente.
Il fatto è che sciamanesimo è pratica, non leggere libri.
Chiaramente ho riconosciuto alcune cose dei libri di Castaneda nelle cose che faccio, ma non c'è paragone fra farle e sentirle raccontare.
E non mi sforzo neanche di trovare connessioni.
Animo y fuerza
Kaya
P.s.. in onore della Tina, una fequentatrice dei Cerchi di un tempo, Castaneda rimarrà sempre Castagneda .....
Ho riletto altri libri dopo aver iniziato a praticare lo sciamanesimo e ho capito ...... poco o niente.
Il fatto è che sciamanesimo è pratica, non leggere libri.
Chiaramente ho riconosciuto alcune cose dei libri di Castaneda nelle cose che faccio, ma non c'è paragone fra farle e sentirle raccontare.
E non mi sforzo neanche di trovare connessioni.
Animo y fuerza
Kaya
P.s.. in onore della Tina, una fequentatrice dei Cerchi di un tempo, Castaneda rimarrà sempre Castagneda .....
Forse nel nome originale c'è quel segno ortigrafico sopra la "N" (non so come si chiama: qualcuno me lo sa dire?) che ne giustifica quella pronuncia.Kaya ha scritto:P.s.. in onore della Tina, una fequentatrice dei Cerchi di un tempo, Castaneda rimarrà sempre Castagneda .....
Io sui libri ho sempre letto "Castaneda" ma forse l'aveva americanizzato come molti stranieri fanno per essere meglio accettati.
Un saluto.
Carlos César Salvador Aranha Castañeda (http://es.wikipedia.org/wiki/Carlos_Castaneda) si legge con la "ñ". Il suo nome l'ho sentito pronunciare cosi' anche da alcuni latinoamericani.
Sono d'accordo con Kaya che lo sciamanesimo e' pratica e non si legge sui libri. Tuttavia la divulgazione e' pure importante, e puo' passare attraverso libri, documentari e film. Non staremmo ad ascoltare Tsunki se molti di noi non si fossero appassionati ai racconti di Castañeda, e se non avessimo letto gli articoli che il nostro sciamano ha scritto nel sito. Che e' una specie di libro... elettronico.
L'immaginazione e' utile. Bisogna pero' direzionarla nella maniera giusta.
D'altronde antichi hanno sempre fatto uso di miti e leggende scritti in libri sacri per raccontare qualcosa di profondo. Anche se la verita' non si tocca con le parole. Ma ne si puo' senire il profumo.
Sono d'accordo con Kaya che lo sciamanesimo e' pratica e non si legge sui libri. Tuttavia la divulgazione e' pure importante, e puo' passare attraverso libri, documentari e film. Non staremmo ad ascoltare Tsunki se molti di noi non si fossero appassionati ai racconti di Castañeda, e se non avessimo letto gli articoli che il nostro sciamano ha scritto nel sito. Che e' una specie di libro... elettronico.
L'immaginazione e' utile. Bisogna pero' direzionarla nella maniera giusta.
D'altronde antichi hanno sempre fatto uso di miti e leggende scritti in libri sacri per raccontare qualcosa di profondo. Anche se la verita' non si tocca con le parole. Ma ne si puo' senire il profumo.
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.