L'angolo delle lingue dimenticate

Tutto ciò che riguarda lo sciamanesimo

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Kaya
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Messaggio da Kaya »

Mente
Lat. Mentem
Gre. Métis
Sanscr . Màtis

Nelle lingue indo-europee la radice men (o mein, min, mun) esprime il concetto di pensare, ma il significato originario era "misurare".
Ne deduco che la mente è fatta per misurare (le variabili), e quindi non per decidere.
.....tutti sanno che si decide col cuore.....

Animo y fuerza
Vittorio
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Kaya
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Corpo

Dal latino corpus
Abbiamo visto nell'ultimo incontro che in origine indicava il cadavere.

In aramaico kerp significava forma, immagine.

La radice indo-gemanica kar comunque significa letteralmente "comporre, composizione".
In latino infatti "corpus iuris" è l'insieme delle leggi.
Dunque il corpo lo posso intendere come l' "insieme( degli organi)".

Lo sapremo meglio al prossimo cerchio.... vero Uwishin?

Animo y fuerza
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Tsunki
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Messaggio da Tsunki »

Uhmmm...
In verità la radice indeuropea significa sia misura sia Luna:
il latino mensis (mese) e l'inglese moon vegono dal greco
mene (luna) a sua volta tratto da Men, il Dio frigio della Luna.
Le fasi della luna erano usate per scandire il tempo, la radice ha quindi anche il senso di misura (latino
"mensura"). Difficile dire se viene prima il senso di luna o di misura, ammesso che la distinzione abbia senso...

Ne derivano voci riguardanti il pensiero, che però non vengono dal significato di calcolare e quindi ragionare, che non è attestato in un nessun verbo o uso latino, ma da quello di "ricordare", intendendo che bisogna "archiviare" e quindi "suddividere (come i mesi sul calendario)" per ricordare.
Da qui il latino moneo, che in origine significa "far ricordare" e anche
"memini" (mi ricordo).
La mente perciò sarebbe "quella che ricorda". Ci sono però dei dubbi che il senso originale venga invece da luna, in senso di "umoralità" e poi "indole, carattere".
Ma i due sensi potrebbero andare insieme sicché uno si rispecchierebbe nell'altro.
Fate caso che la stessa radice è quella del greco menos, "valore o volontà" ma anche "furore" e di mania, "furia"...
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Tsunki
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Messaggio da Tsunki »

vittorio ha scritto:Corpo



La radice indo-gemanica kar comunque significa letteralmente "comporre, composizione".
In latino infatti "corpus iuris" è l'insieme delle leggi.
Dunque il corpo lo posso intendere come l' "insieme( degli organi)".
Avanzerei dei dubbi... etimologici.
La radice karp o kerp- significa "raccogliere, radunare" ed è di origine agricola (immagino sia quella che intendi, la sola radice kar- che conosco significa "duro"). Da karp- viene il greco karpos, "frutto", e il latino
carpo, "colgo" (come in carpe diem, cogli il giorno).
Corpus a quanto ne so ha etimo ignoto, ma non pare derivare da karp-. Il senso di "raccolta" come in corpus iuris è tardivo, non si trova nella lingua arcaica e sembra essere un senso figurato per analogia al corpo visto come insieme organizzato e non viceversa.
Non ho detto però che in origine significasse cadavere, non credo sia noto, non abbiamo testi latini così antichi (di epoca omerica).
E' invece il greco soma che in Omero significava "cadavere" o "carcassa (di animale)".
Esisteva un termine demas per le persone vive, ma non voleva dire corpo in senso moderno, quanto piuttosto costituzione, struttura - così Omero lo usava per dire "uomo di piccola costituzione" oppure "di struttura forte" ed è usato sempre all'accusativo di relazione (ossia esprime una caratteristica della persona), mai come soggetto.
Demas deriva da una radice che significa "edificare, costruire"
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Tsunki
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nanki
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Messaggio da nanki »

la tua cultura è mostruosa, uwishin.
per non parlare della sabiduria.
ma almeno di notte dormi?
ah, già, felino nocturno.... :lol:
in quel momento consumati dalla fiamma di un fuoco eternamente acceso dentro di loro,
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
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Messaggio da Tsunki »

nanki ha scritto:la tua cultura è mostruosa, uwishin.
E' facile, non è che abbia studiato poi tanto: c'ero 8)
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nanki
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Messaggio da nanki »

questo lo sapevo....
quello che non sapevo era se avessi potuto rivelarlo.... 8)
in quel momento consumati dalla fiamma di un fuoco eternamente acceso dentro di loro,
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
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mantide
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Messaggio da mantide »

Vorrei sapere cosa significa la parola AUGURIO. Grazie
MANTIDE
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Messaggio da Tsunki »

mantide ha scritto:Vorrei sapere cosa significa la parola AUGURIO. Grazie
Nella Roma antica, seguendo una tradizione Etrusca, i generali e i sovrani prima di un'impresa si rivolgevano a dei sacerdoti che dovevano rivelare se gli Dèi "innalzavano, esaltavano l'impresa" ossia la accrescevano di Potere affinché fosse vittoriosa.
Questi sacerdoti, che erano riuniti in consigli, venviano chiamati dai Romani auspices, alterazione di avispeces (che si leggeva circa auispeches) e derivava da avis, autonoleg... no, scusate "uccello" perchè leggevano il presagio (detto auspicium, "auspicio") nel volo e in altre caratteristiche degli uccelli.
In seguito però il sacredote che faceva questo venne chiamato anche
auger (letto "àugher") che poi diventò augur (in italiano àugure) e derivava dal verbo
augeo, "accresco", perché si ricorreva a lui per innalzare, esaltare l'impresa. Augeo ha la stessa radice di augustus, "augusto, eccelso", di "auge" e di "aumentare"
Il responso degli àuguri era chiamato augurium, poteva essere buono o cattivo, ma senz'altra indicazione s'intende buono.
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Kaya
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Messaggio da Kaya »

Dal latino augur : augurare, trarre auspici.
In origine il termine era legato alla divinazione (gli àuguri erano coloro che predicevano il futuro).
Quindi aveva il significato di segno, indizio, presagio.
L'attuale significato è visto in positivo (cioè di buon presagio...per il futuro).
Attendo smentite da chi c'era.....

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organo

Dal greco "òrganon": strumento
Legato alla radice del verbo érgo: lavorare, operare.

Il vocabolario lo definisce come "riunione intima di più parti, che provengono da sitemi differenti e costituscono un tutto, rispetto a una determinata funzione".

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