Plantas Sagradas
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ricordi male.... l'iperico è il "fiore" di san giovanni.Awa ha scritto:Ricordo che "l'erba di S.Giovanni" (nome botanico hypericum perforatum) e cioè appunto l'iperico, secondo la conoscenza popolare antica italica, doveva essere raccolto la notte di S.Giovanni, prima che potesse vedere la luce dell'alba e prendere la rugiada.
E' una pianta dotata di tante capacità medicinali, e le "medicone" delle campagne italiche la usavano spesso...
Cercatela e studiatela, è una miniera di proprietà.
è detto fiore di san giovanni perché sfregando i petali tra le dita, si macchiano di rosso: il sangue del santo....
le erbe di san giovanni sono: artemisia, rosmarino, lavanda, salvia, menta e ruta.
qualcuno, tuttavia, considera come erbe di san giovanni anche aglio, prezzemolo e verbena.
in quel momento consumati dalla fiamma di un fuoco eternamente acceso dentro di loro,
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
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hai l'acquolina in bocca al solo pensiero, corvaccio....Corvoblu ha scritto:@ Awa (detto tra noi...)
il fiore di san giovanni... il quale aveva tutta quella collezione di erbe lì...!? mah, sai, in un posto dove "ragù" significa spezzatino con quarti di bue interi può succedere di tutto!
in quel momento consumati dalla fiamma di un fuoco eternamente acceso dentro di loro,
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
Grazie Nanki, fin troppo...
ma il vino di uva? va bene tutto quello che dici che ha un mucchio di proprietà, tra cui quelle, non comuni, antidepressive. ma il vino dei greci era proprio quello di uva che beviamo noi. Sono d'accordo sul fatto che sia prezioso, e che per noi aveva un uso sacro, perciò forse, come il tabacco per i nativi, non dannoso per noi. Almeno finchè ha avuto tale uso. Ma quindi voi dite non sia mai stato usato per aiutare l'alterazione della coscienza? In effetti non credo di averlo mai trovato citato per questo. In compenso spesso si parla dell'idromele in questo senso,mi riferisco sempre allo studio di culture antiche non di quelle odierne su cui non so nulla, ma parlo per memoria non vi saprei citare ora dove ho letto o sentito questa cosa.
ma il vino di uva? va bene tutto quello che dici che ha un mucchio di proprietà, tra cui quelle, non comuni, antidepressive. ma il vino dei greci era proprio quello di uva che beviamo noi. Sono d'accordo sul fatto che sia prezioso, e che per noi aveva un uso sacro, perciò forse, come il tabacco per i nativi, non dannoso per noi. Almeno finchè ha avuto tale uso. Ma quindi voi dite non sia mai stato usato per aiutare l'alterazione della coscienza? In effetti non credo di averlo mai trovato citato per questo. In compenso spesso si parla dell'idromele in questo senso,mi riferisco sempre allo studio di culture antiche non di quelle odierne su cui non so nulla, ma parlo per memoria non vi saprei citare ora dove ho letto o sentito questa cosa.
- Tsunki
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Proprio lo stesso non direi, usavano una procedura di fermentazione diversa ed era molto denso, oltre che forte, tanto che di solito (ma non sempre e non tutti) lo si tagliava con l'acqua, di solito in proporzione 2 a 1.nanna ha scritto:ma il vino di uva? va bene tutto quello che dici che ha un mucchio di proprietà, tra cui quelle, non comuni, antidepressive. ma il vino dei greci era proprio quello di uva che beviamo noi.
Basta pensare che il celebre Falernum aveva almeno 45 gradi!
Nessuno dei moderni ha mai assaggiato vini simili, che erano certi assai lontani dai nostri.
ánimo y fuerza
Tsunki
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Proprio lo stesso non direi, usavano una procedura di fermentazione diversa ed era molto denso, oltre che forte, tanto che di solito (ma non sempre e non da parte di tutti) lo si tagliava con l'acqua, di solito in proporzione 2 a 1.nanna ha scritto:ma il vino di uva? va bene tutto quello che dici che ha un mucchio di proprietà, tra cui quelle, non comuni, antidepressive. ma il vino dei greci era proprio quello di uva che beviamo noi.
Basta pensare che il celebre Falernum aveva almeno 45 gradi!
Nessuno dei moderni ha mai assaggiato vini simili, che erano certo assai lontani dai nostri.
Ultima modifica di Tsunki il lun 29 giu 2009, 23:49, modificato 1 volta in totale.
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non ricordate l'odissea?
questi vini erano talmente "potenti" da far addormentare un ciclope come polifemo!
questi vini erano talmente "potenti" da far addormentare un ciclope come polifemo!
in quel momento consumati dalla fiamma di un fuoco eternamente acceso dentro di loro,
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
Infatti solo polifemo lo beveva puro, e non era un uomo. A chi ti riferisci quando dici che non tutti lo tagliavano con l'acqua?
La domanda era: ma il vino ha un potere suo o è quello della pianta da cui si ricava (in questo caso dell'uva)? Perchè immagino che gli altri vini che cita Nanki abbiano il potere che deriva dalla pianta, magari potenziato ma se già usi una pianta psicotropa credo che non sia il procedimento la cosa importante, ma il potere della pianta stessa.
La domanda era: ma il vino ha un potere suo o è quello della pianta da cui si ricava (in questo caso dell'uva)? Perchè immagino che gli altri vini che cita Nanki abbiano il potere che deriva dalla pianta, magari potenziato ma se già usi una pianta psicotropa credo che non sia il procedimento la cosa importante, ma il potere della pianta stessa.
Ah Polifemo non conosceva il vino fino a che Ulisse non andò a fargli visita
Qualche piccolo ragguaglio sul Vino antico
La difficoltà di conservazione del vino, senza dubbio mal fermentato, rendeva obbligatorio miscelarvi alcuni ingredienti, quali l'acqua salata o delle sostanze aromatiche (miele, cannella, menta,timo).
I metodi di produzione variavano a seconda delle regioni, alcune delle quali producevano vini famosi: per esempio quelli di Rodi, di Lesbo, di Chio, di Taso.
Raramente il vino veniva consumato puro: di norma lo si allungava con l'acqua in un cratere prima di consumarlo. Lo si beveva durante i pasti e soprattutto dopo aver preso parte al symposion.
Ho letto che amavano i vini molto dolci, quindi il passito doveva essere un vino molto popolare.
Pare che i Greci conoscessero anche l'idromele (miscela di acqua e miele fermentato).
Detto questo (e come precisato dallo Sciamano), il Vino antico non ha quasi più nulla a che fare con il nostro.
Dioniso era il Dio dell'uva, del vino e della vite quindi credo sia ragionevole pensare che rivolgersi agli Spiriti della vite, dell'uva o del vino sia la stessa cosa.
Talvolta, Dioniso veniva associato direttamente alla fertilità della terra.
Il vino veniva bevuto anche per piacere, per accompagnare i pasti o durante il Simposio, ma non si mancava mai di attribuire al Vino il rispetto che una bevanda sacra merita.
Durante il symposion, si facevano libagioni in onore di Dioniso e si cantava un inno per ringraziarlo.
Alla luce di ciò che dice nanki, è praticamente certo che -se destinato a scopi sacri-, il vino veniva miscelato con erbe in grado di dare visioni.
Il Vino da solo è sicuramente in grado di "possedere" una persona : provato sulla mia pellaccia. Mi sono ripreso solo dopo aver vomitato l'ultima goccia di quella bevanda
..e vi garantisco che è così. Ora infatti riesco a bere solo vini particolarmente pregiati, il resto va in vomito
Il Potere della pianta si manifesta in modo tangibile assumendola in un certo modo. Spesso sono le stesse piante a "spiegare" come devono essere utilizzate. Secondo me, il procedimento è importante.
Qualche piccolo ragguaglio sul Vino antico
La difficoltà di conservazione del vino, senza dubbio mal fermentato, rendeva obbligatorio miscelarvi alcuni ingredienti, quali l'acqua salata o delle sostanze aromatiche (miele, cannella, menta,timo).
I metodi di produzione variavano a seconda delle regioni, alcune delle quali producevano vini famosi: per esempio quelli di Rodi, di Lesbo, di Chio, di Taso.
Raramente il vino veniva consumato puro: di norma lo si allungava con l'acqua in un cratere prima di consumarlo. Lo si beveva durante i pasti e soprattutto dopo aver preso parte al symposion.
Ho letto che amavano i vini molto dolci, quindi il passito doveva essere un vino molto popolare.
Pare che i Greci conoscessero anche l'idromele (miscela di acqua e miele fermentato).
Detto questo (e come precisato dallo Sciamano), il Vino antico non ha quasi più nulla a che fare con il nostro.
Dioniso era il Dio dell'uva, del vino e della vite quindi credo sia ragionevole pensare che rivolgersi agli Spiriti della vite, dell'uva o del vino sia la stessa cosa.
Talvolta, Dioniso veniva associato direttamente alla fertilità della terra.
Il vino veniva bevuto anche per piacere, per accompagnare i pasti o durante il Simposio, ma non si mancava mai di attribuire al Vino il rispetto che una bevanda sacra merita.
Durante il symposion, si facevano libagioni in onore di Dioniso e si cantava un inno per ringraziarlo.
Alla luce di ciò che dice nanki, è praticamente certo che -se destinato a scopi sacri-, il vino veniva miscelato con erbe in grado di dare visioni.
Il Vino da solo è sicuramente in grado di "possedere" una persona : provato sulla mia pellaccia. Mi sono ripreso solo dopo aver vomitato l'ultima goccia di quella bevanda
..e vi garantisco che è così. Ora infatti riesco a bere solo vini particolarmente pregiati, il resto va in vomito
Il Potere della pianta si manifesta in modo tangibile assumendola in un certo modo. Spesso sono le stesse piante a "spiegare" come devono essere utilizzate. Secondo me, il procedimento è importante.
In effetti, è la figura di Dioniso che mi lascia un pò dubbioso.
Dioniso ricorda -per certi aspetti- Gesù.
Infatti morì per mano dei Titani e resuscitò. Non è il Dio del vino in modo esclusivo, ma è più genericamente un Dio della vegetazione, della fertilità. Anche l'edera e il fico erano associati a lui (nel demo attico di Acarne v'era un Dioniso dell'edera e a Nasso c'era un Dioniso Meilichio (i fichi erano meilicha).
Era concepito come una divinità dell'agricoltura e del grano. Egli stesso aveva lavorato da agricoltore ed era stato il primo ad aggiogare i buoi all'aratro.
Come se non bastasse, Dioniso era il "multi-fruttifero", il "dio dai verdi frutti", "colui che fa crescere i frutti". Era il "fecondo" o il "germogliante". Tra gli alberi, gli era particolarmente sacro il pino.
Ad Atene gli si offrivano sacrifici per la prosperità dei frutti della terra.
Era inoltre associato al toro e come tale veniva rappresentato (pur essendo un Dio della vegetazione).
A Creta, durante una festa biennale in suo onore, gli adoratori facevano a brani con i loro denti un toro vivente. Questo per rappresentare il momento della sua morte.
Esistevano dei culti misterici.
Comincio a pensare che Dioniso non fosse un solo Dio, ma più d'uno.
Forse si può dire lo stesso del vino?
Dioniso ricorda -per certi aspetti- Gesù.
Infatti morì per mano dei Titani e resuscitò. Non è il Dio del vino in modo esclusivo, ma è più genericamente un Dio della vegetazione, della fertilità. Anche l'edera e il fico erano associati a lui (nel demo attico di Acarne v'era un Dioniso dell'edera e a Nasso c'era un Dioniso Meilichio (i fichi erano meilicha).
Era concepito come una divinità dell'agricoltura e del grano. Egli stesso aveva lavorato da agricoltore ed era stato il primo ad aggiogare i buoi all'aratro.
Come se non bastasse, Dioniso era il "multi-fruttifero", il "dio dai verdi frutti", "colui che fa crescere i frutti". Era il "fecondo" o il "germogliante". Tra gli alberi, gli era particolarmente sacro il pino.
Ad Atene gli si offrivano sacrifici per la prosperità dei frutti della terra.
Era inoltre associato al toro e come tale veniva rappresentato (pur essendo un Dio della vegetazione).
A Creta, durante una festa biennale in suo onore, gli adoratori facevano a brani con i loro denti un toro vivente. Questo per rappresentare il momento della sua morte.
Esistevano dei culti misterici.
Comincio a pensare che Dioniso non fosse un solo Dio, ma più d'uno.
Forse si può dire lo stesso del vino?