Nazisti, prigioniero e condannato
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- Tsunki
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Immagino tu ti riferisca alla moglie-nazista. Sì potrebbe essere.Nico ha scritto:Forse per mia natura ho la tendenza a stare fra le nuvole o a cercare di dare delle risposte al senso vita. Così come ho la tendenza a dedicarmi più agli altri che alla famiglia. Per questo lei ogni tanto mi richiama sempre agli obblighi di marito e padre. Potrebbe essere questo?
Va considerato che - come vedremo tra pochissimo al corso - i sogni spesso "esagerano".
ánimo y fuerza
Tsunki
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si, l'unica associazione che mi viene è quellaTsunki ha scritto:Immagino tu ti riferisca alla moglie-nazista. Sì potrebbe essere.Nico ha scritto:Forse per mia natura ho la tendenza a stare fra le nuvole o a cercare di dare delle risposte al senso vita. Così come ho la tendenza a dedicarmi più agli altri che alla famiglia. Per questo lei ogni tanto mi richiama sempre agli obblighi di marito e padre. Potrebbe essere questo?
Va considerato che - come vedremo tra pochissimo al corso - i sogni spesso "esagerano".
Animo y fuerza
Nico
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Ecco un'altra puntata sui nazisti sognata questa notte. La posto sempre qui così il tutto ha un ordine cronologico.
Mi trovo all’ingresso di un paese con un esercito e una schiera di uomini, sembrano comuni persone. L’esercito ha divise da parata di colore bianco e verde. I fucili e le uniformi sono del tipo della fine dell’800. Ci muoviamo ordinatamente verso l’interno del paese. Arriviamo di fronte ad una chiesa e fermo l’esercito.
Entro con un uomo che mi scorta e che è armato con una pistola di ordinanza tedesca in dotazione agli ufficiali nazisti nella seconda guerra mondiale. Mi dirigo verso il sacerdote che sta celebrando mentre tutte le persone sedute sui banchi della chiesa ci guardano. Al sacerdote bisbiglio qualcosa mentre l’uomo che mi scorta si mette da un lato con la pistola in mano e osserva la gente.
Non sono più l’uomo con il sacerdote, ma adesso sono l’uomo della scorta. Noto subito un uomo seduto in seconda fila e mi sembra di riconoscerlo. E’ un ufficiale nazista ma in borghese. Mi dirigo velocemente verso di lui e gli punto la pistola addosso. Lui mi dice di andare dalla signora seduta più in là su una sedia e di fargli togliere gli occhiali. Penso che mi chiede questo perché è forse un ebrea e per non contrariarlo vado dalla signora e le chiedo gentilmente di togliersi gli occhiali e di riporli in un portaoggetti celeste che mi sono ritrovato tra le mani e che contiene qualche gioiello. Lei ci mette gli occhiali e lo chiudo. Mi rendo conto che la cosa che ho fatto è una cosa ingiusta e mi giro di nuovo verso l’ufficiale. Non è più al suo posto, lo cerco e lo trovo seduto su una sedia al centro della chiesa sulla strada centrale che va dall’ingresso della chiesa verso l’altare. Su questa strada c’è anche un lungo tappeto mi pare rosso. Lui mi guarda insistentemente negli occhi e pare voglia sfidarmi bloccandomi la strada. Ha il volto di una mia vecchia conoscenza quando percorrevo il cammino cattolico e che non frequento da moltissimi anni e i suoi occhi intorno sono molto scuri. Sembra quasi che mi vuole ipnotizzare con lo sguardo. La prendo come una sfida e senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi mi dirigo verso di lui e gli dò una testata facendolo cadere per terra con tutta la sedia.
Ritorno ad essere l’uomo che era con il prete e temendo ritorsioni per il gesto dell’uomo di scorta chiedo a tutti di unirsi a noi e di andare velocemente via.
Cambia scena e mi ritrovo in fuga con il mio esercito e una schiera di persone per le campagne. Stiamo percorrendo una strada non asfaltata e ci sparano addosso, i miei soldati cadono ad uno ad uno. Sparano per difendersi ma non vedono il nemico. Mi giro e alle mie spalle una donna giovane e una bambina arrancano. Torno indietro per aiutarle. I soldati che erano avanti con me vengono uccisi tutti e per evitare la stessa sorte devio a sinistra con la donna e la bambina e ci nascondiamo dietro un cumulo di terra.
Un SUV con degli ufficiali nazisti spunta alle nostre spalle. Ci osservano con dei cannocchiali ad una lente sola e facendo finta di non averci visto si spostano e spariscono dalla nostra visuale. Capisco subito che è una manovra finta e dico alla donna e alla bambina di spostarci dietro un muretto più in là. Abbiamo giusto il tempo di farlo che arrivano i soldati nazisti intorno al punto dove eravamo prima e puntano le armi verso quel punto. Non trovandoci vanno via tutti quanti compresi quelli con il SUV.
Poi con la donna e la bambina mi dirigo verso un centro abitato, ci fermiamo davanti alla vetrina di un negozio, lasciamo la bambina da sola ed entro con la donna nel negozio. Mi sveglio ed è l’alba.
Credete che anche questo sia un tentativo di fuga?
Mi trovo all’ingresso di un paese con un esercito e una schiera di uomini, sembrano comuni persone. L’esercito ha divise da parata di colore bianco e verde. I fucili e le uniformi sono del tipo della fine dell’800. Ci muoviamo ordinatamente verso l’interno del paese. Arriviamo di fronte ad una chiesa e fermo l’esercito.
Entro con un uomo che mi scorta e che è armato con una pistola di ordinanza tedesca in dotazione agli ufficiali nazisti nella seconda guerra mondiale. Mi dirigo verso il sacerdote che sta celebrando mentre tutte le persone sedute sui banchi della chiesa ci guardano. Al sacerdote bisbiglio qualcosa mentre l’uomo che mi scorta si mette da un lato con la pistola in mano e osserva la gente.
Non sono più l’uomo con il sacerdote, ma adesso sono l’uomo della scorta. Noto subito un uomo seduto in seconda fila e mi sembra di riconoscerlo. E’ un ufficiale nazista ma in borghese. Mi dirigo velocemente verso di lui e gli punto la pistola addosso. Lui mi dice di andare dalla signora seduta più in là su una sedia e di fargli togliere gli occhiali. Penso che mi chiede questo perché è forse un ebrea e per non contrariarlo vado dalla signora e le chiedo gentilmente di togliersi gli occhiali e di riporli in un portaoggetti celeste che mi sono ritrovato tra le mani e che contiene qualche gioiello. Lei ci mette gli occhiali e lo chiudo. Mi rendo conto che la cosa che ho fatto è una cosa ingiusta e mi giro di nuovo verso l’ufficiale. Non è più al suo posto, lo cerco e lo trovo seduto su una sedia al centro della chiesa sulla strada centrale che va dall’ingresso della chiesa verso l’altare. Su questa strada c’è anche un lungo tappeto mi pare rosso. Lui mi guarda insistentemente negli occhi e pare voglia sfidarmi bloccandomi la strada. Ha il volto di una mia vecchia conoscenza quando percorrevo il cammino cattolico e che non frequento da moltissimi anni e i suoi occhi intorno sono molto scuri. Sembra quasi che mi vuole ipnotizzare con lo sguardo. La prendo come una sfida e senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi mi dirigo verso di lui e gli dò una testata facendolo cadere per terra con tutta la sedia.
Ritorno ad essere l’uomo che era con il prete e temendo ritorsioni per il gesto dell’uomo di scorta chiedo a tutti di unirsi a noi e di andare velocemente via.
Cambia scena e mi ritrovo in fuga con il mio esercito e una schiera di persone per le campagne. Stiamo percorrendo una strada non asfaltata e ci sparano addosso, i miei soldati cadono ad uno ad uno. Sparano per difendersi ma non vedono il nemico. Mi giro e alle mie spalle una donna giovane e una bambina arrancano. Torno indietro per aiutarle. I soldati che erano avanti con me vengono uccisi tutti e per evitare la stessa sorte devio a sinistra con la donna e la bambina e ci nascondiamo dietro un cumulo di terra.
Un SUV con degli ufficiali nazisti spunta alle nostre spalle. Ci osservano con dei cannocchiali ad una lente sola e facendo finta di non averci visto si spostano e spariscono dalla nostra visuale. Capisco subito che è una manovra finta e dico alla donna e alla bambina di spostarci dietro un muretto più in là. Abbiamo giusto il tempo di farlo che arrivano i soldati nazisti intorno al punto dove eravamo prima e puntano le armi verso quel punto. Non trovandoci vanno via tutti quanti compresi quelli con il SUV.
Poi con la donna e la bambina mi dirigo verso un centro abitato, ci fermiamo davanti alla vetrina di un negozio, lasciamo la bambina da sola ed entro con la donna nel negozio. Mi sveglio ed è l’alba.
Credete che anche questo sia un tentativo di fuga?
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