La vendetta, il perdono o che cosa
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Argomento interessantissimo, questo.
Se qualcuno mi fa del male, senza l'intenzione di farmelo ed è una conseguenza indiretta del suo agire senza aver prima riflettuto sulle possibili conseguenze, non perdono né mi vendico, semplicemente lascio perdere.
Non c'è motivo per cui io debba sprecare il mio tempo e le mie capacità, ma mi guardo per il futuro da quella persona.
Se invece il male viene fatto di proposito, se ne vengo colpita in prima persona e non ci sono ripercussioni su coloro ai quali voglio bene, generalmente lascio ugualmente perdere e non mi costa fatica, però non perdono.
Se invece il male viene fatto a coloro cui voglio bene, siano essi persone o animali, allora non solo non perdono, ma mi vendico e solo così trovo compensazione.
Secondo le regole di convivenza della nostra società, la vendetta viene considerata un valore negativo, di cui vergognarsi al solo pensiero e quando viene messa in atto è punita dal Codice Penale.
Se dici a qualcuno che ti vuoi vendicare, ti guardano come se tu fossi una specie di mostro e forse è questo il motivo per cui va alla grande il perdono, che però per me è solo buonismo.
Rabbrividisco quando sento in televisione gente a cui hanno ammazzato brutalmente una persona cara, che hanno come primo pensiero il perdono; lo trovo un atteggiamento fuori natura.
Ma forse sono molto religiosi (cioè, in Italia, sono cattolici praticanti) e credono di guadagnarsi un'aureola di santità e magari il paradiso.
Io non aderisco a nessuna religione; già da parecchi anni mi sono fatta cancellare dagli elenchi degli appartenenti alla chiesa cattolica e da allora sono libera come l'aria.
Se la legge e la religione non punissero il vendicarsi (galera o punizione nell'al di là) penso che molti buonisti cambierebbero idea.
Se qualcuno mi fa del male, senza l'intenzione di farmelo ed è una conseguenza indiretta del suo agire senza aver prima riflettuto sulle possibili conseguenze, non perdono né mi vendico, semplicemente lascio perdere.
Non c'è motivo per cui io debba sprecare il mio tempo e le mie capacità, ma mi guardo per il futuro da quella persona.
Se invece il male viene fatto di proposito, se ne vengo colpita in prima persona e non ci sono ripercussioni su coloro ai quali voglio bene, generalmente lascio ugualmente perdere e non mi costa fatica, però non perdono.
Se invece il male viene fatto a coloro cui voglio bene, siano essi persone o animali, allora non solo non perdono, ma mi vendico e solo così trovo compensazione.
Secondo le regole di convivenza della nostra società, la vendetta viene considerata un valore negativo, di cui vergognarsi al solo pensiero e quando viene messa in atto è punita dal Codice Penale.
Se dici a qualcuno che ti vuoi vendicare, ti guardano come se tu fossi una specie di mostro e forse è questo il motivo per cui va alla grande il perdono, che però per me è solo buonismo.
Rabbrividisco quando sento in televisione gente a cui hanno ammazzato brutalmente una persona cara, che hanno come primo pensiero il perdono; lo trovo un atteggiamento fuori natura.
Ma forse sono molto religiosi (cioè, in Italia, sono cattolici praticanti) e credono di guadagnarsi un'aureola di santità e magari il paradiso.
Io non aderisco a nessuna religione; già da parecchi anni mi sono fatta cancellare dagli elenchi degli appartenenti alla chiesa cattolica e da allora sono libera come l'aria.
Se la legge e la religione non punissero il vendicarsi (galera o punizione nell'al di là) penso che molti buonisti cambierebbero idea.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Condivido al 100% ciò che hai scritto Tanimara.
Una volta mi sono vendicato, per compensare (ci voleva proprio...), in maniera molto decisa e fisica ma l'ho dovuto fare preparandomi molto, alla chetichella e con l'aiuto degli Spiriti, cercando di coprire la mia "colpa" architettando che la persona avesse inventato tutto...e ci sono riuscito. Ma l'ho raccontato in due occasioni "strane": la prima, all'interno di un gruppo di solidarietà sociale a pagamento, dove mi hanno minacciato di chiamare la Polizia shockando tutti i presenti e la seconda a una persona molto cara, che ha pensato ben di poter correre il rischio di essere lei la "prossima" vittima, visto che aveva preso il posto nel mio cuore dell'altra. Quest'ultima persona però è sempre ancora accanto a me... Vedremo come butta.
Che ci vuoi fare Tanimara...
Non sono stato arrestato e non mi hanno chiuso in un reparto psichiatrico...non ce l'hanno fatta
Hoka-hey!
Una volta mi sono vendicato, per compensare (ci voleva proprio...), in maniera molto decisa e fisica ma l'ho dovuto fare preparandomi molto, alla chetichella e con l'aiuto degli Spiriti, cercando di coprire la mia "colpa" architettando che la persona avesse inventato tutto...e ci sono riuscito. Ma l'ho raccontato in due occasioni "strane": la prima, all'interno di un gruppo di solidarietà sociale a pagamento, dove mi hanno minacciato di chiamare la Polizia shockando tutti i presenti e la seconda a una persona molto cara, che ha pensato ben di poter correre il rischio di essere lei la "prossima" vittima, visto che aveva preso il posto nel mio cuore dell'altra. Quest'ultima persona però è sempre ancora accanto a me... Vedremo come butta.
Che ci vuoi fare Tanimara...
Non sono stato arrestato e non mi hanno chiuso in un reparto psichiatrico...non ce l'hanno fatta
Esiste anche la "Società dello sbattezzo" per chi vuole aiuto in questa "impresa", con consigli pratici e si trova in Rete.Tanimara ha scritto:già da parecchi anni mi sono fatta cancellare dagli elenchi degli appartenenti alla chiesa cattolica e da allora sono libera come l'aria.
Hoka-hey!
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Cioè chi chiede solidarietà deve pagare per ottenerla?Maldito ha scritto:... un gruppo di solidarietà sociale a pagamento...
Ma dai, scherzava!Maldito ha scritto:...una persona molto cara, che ha pensato ben di poter correre il rischio di essere lei la "prossima" vittima...
Infatti avevo tratto ispirazione proprio da quel sito, ma non è bastato, non ti dico quali difficoltà e rimpalli fra di loro hanno fatto, parrocchia e curia; sembrava quasi che fosse impossibile sapere dove ero stata battezzata!Maldito ha scritto:Esiste anche la "Società dello sbattezzo" per chi vuole aiuto in questa "impresa", con consigli pratici e si trova in Rete.
Invece al paese del mio compagno non hanno battuto ciglio e hanno subito acconsentito.
Quando mi vendico lo faccio in senso molto tangibile, invece il mio compagno riesce a farlo senza intervenire concretamente, ma è irrimediabile per il bersaglio; lui scaglia i suoi fulmini e...
Io gli dico che è perché lui è stato davvero colpito due volte dal fulmine e una volta ha preso una scossa da 2000 volt, cavandosela sempre senza un graffio, così ha sviluppato un certo qualcosa.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Si Tanimara... anch'io l'ho messa sullo scherzo e sullo spettacolo e ci ho fatto due risateTanimara ha scritto:Ma dai, scherzava!
Ci credo...ora vediamo se la mia raccomandata di domani avrà esito positivo.Tanimara ha scritto:Invece al paese del mio compagno non hanno battuto ciglio e hanno subito acconsentito.
Complimernti per la...trasmissioneTanimara ha scritto:Io gli dico che è perché lui è stato davvero colpito due volte dal fulmine e una volta ha preso una scossa da 2000 volt, cavandosela sempre senza un graffio, così ha sviluppato un certo qualcosa.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Quelli che hanno assistito alla scossa hanno detto che lui era in mezzo a una grande palla di luce.Maldito ha scritto:Complimernti per la...trasmissione
Unici danni: il calibro fuso in tasca e le suole delle scarpe forate, ed erano nuove, accidenti!
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Beh, una bella botta di potere... mika poko.
Il calibro che ci faceva in tasca? Nelle cose/azioni ci vuole misura, claro. E' mica un idraulico o un fabbro o falegname? Scusa la curiosità.
Il calibro che ci faceva in tasca? Nelle cose/azioni ci vuole misura, claro. E' mica un idraulico o un fabbro o falegname? Scusa la curiosità.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Metalmeccanico per necessità, falegname per passione.
Era al lavoro, vicino alla cabina dell'alta tensione, con altri colleghi; aveva il calibro nella tasca posteriore dei jeans.
La cabina era protetta dalla rete, ma evidentemente era a distanza insufficiente; lui si è appoggiato di schiena, la coda del calibro si è infilata nella rete e ha toccato una barra e..il resto fu solo luce!
E' volata a qualche metro di distanza, credevano che fosse morto e invece si è rialzato, leggermente stordito.
Era al lavoro, vicino alla cabina dell'alta tensione, con altri colleghi; aveva il calibro nella tasca posteriore dei jeans.
La cabina era protetta dalla rete, ma evidentemente era a distanza insufficiente; lui si è appoggiato di schiena, la coda del calibro si è infilata nella rete e ha toccato una barra e..il resto fu solo luce!
E' volata a qualche metro di distanza, credevano che fosse morto e invece si è rialzato, leggermente stordito.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Accidenti...
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Volevo aggiungere un tema alla discussione: la giustizia.
La giustizia intesa come il rinunciare a prendersi la propria vendetta per alcune questioni, e lasciare che se ne occupi lo Stato allo scopo di poter mantenere alcune nostre centrali convezioni come l'importanza della vita umana e mantenere un certo tipo di ordine.
Esiste davvero la "sete di giustizia"? Oppure si tratta solo di un modo raffinato di chiamare la "sete di vendetta"?
La giustizia intesa come il rinunciare a prendersi la propria vendetta per alcune questioni, e lasciare che se ne occupi lo Stato allo scopo di poter mantenere alcune nostre centrali convezioni come l'importanza della vita umana e mantenere un certo tipo di ordine.
Esiste davvero la "sete di giustizia"? Oppure si tratta solo di un modo raffinato di chiamare la "sete di vendetta"?
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Credo proprio sia come scrivi tu.Romolo ha scritto:Esiste davvero la "sete di giustizia"? Oppure si tratta solo di un modo raffinato di chiamare la "sete di vendetta"?
Se diamo in mano la giustizia a un "gestore" di giustizia (Stato) il gioco è fatto e non ci sarà mai una reale compensazione del reato realmente subito. Basta vivere, guardare e leggere la cronaca di tutti i giorni. La realtà è questa...shock!
Questa è proprio una reale distorsioneRomolo ha scritto:La giustizia intesa come il rinunciare a prendersi la propria vendetta per alcune questioni, e lasciare che se ne occupi lo Stato allo scopo di poter mantenere alcune nostre centrali convezioni come l'importanza della vita umana e mantenere un certo tipo di ordine.
Mi posso anche sbagliare: ma il sistema della giustizia attuale non funziona.
Sento spesso dire da molte persone: se mi uccidessero una persona cara gliela faccio pagare o occhio per occhio, dente per dente o aspetto il cadavere lungo il fiume o vado a Montecitorio con un mitra etc etc.
Ma a quale prezzo? Chi glielo fa fare. .
PS: non so se avete visto il film con Sordi, "Un borghese piccolo piccolo".
A rileggervi.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Tema interessante.Romolo ha scritto:Volevo aggiungere un tema alla discussione: la giustizia.
La giustizia intesa come il rinunciare a prendersi la propria vendetta per alcune questioni, e lasciare che se ne occupi lo Stato allo scopo di poter mantenere alcune nostre centrali convezioni come l'importanza della vita umana e mantenere un certo tipo di ordine.
Esiste davvero la "sete di giustizia"? Oppure si tratta solo di un modo raffinato di chiamare la "sete di vendetta"?
Sono d'accordo con quanto dici.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
E' vero ciò che dici, ma d'altra parte nella nostra attuale (in)civiltà è impensabile che la gestione della giustizia possa essere fatta da chi viene offeso.Maldito ha scritto: Se diamo in mano la giustizia a un "gestore" di giustizia (Stato) il gioco è fatto e non ci sarà mai una reale compensazione del reato realmente subito. Basta vivere, guardare e leggere la cronaca di tutti i giorni. La realtà è questa...shock! (....)Mi posso anche sbagliare: ma il sistema della giustizia attuale non funziona..
Visto quanto è immaturo e idiota l'essere umano, se fosse concesso di farsi giustizia da sè ci sarebbe chi ammazza il vicino di casa perché ha scrollato la tovaglia dal balcone sporcando quello sottostante ( e purtroppo è già successo).
Glielo fa fare, ma molto più spesso glielo fa solamente dire a parole, il senso di impotenza davanti ai soprusi di ogni genere che si è costretti a subire e la percezione che la giustizia è scassata, ingiusta e ipocrita.Maldito ha scritto:Sento spesso dire da molte persone: se mi uccidessero una persona cara gliela faccio pagare o occhio per occhio, dente per dente o aspetto il cadavere lungo il fiume o vado a Montecitorio con un mitra etc etc.
Ma a quale prezzo? Chi glielo fa fare.....
All'atto pratico nella stragrande maggioranza dei casi restano solo violente parole di sfogo, e probabilmente c'è chi trova (o crede di trovare) compensazione esternando a parole il desiderio di vendetta; però quasi sempre can che abbaia, non morde.
Chi davvero si vuol vendicare, non lo sbandiera prima ai quattro venti, aspetta il momento opportuno e lo fa.
D'altra parte non si dice che "la vendetta è un piatto che si consuma freddo"? E' la verità.
A botta calda reagisci, se puoi e/o se vuoi, con i fatti; se invece hai recuperato il controllo sulle tue emozioni, allora potrai decidere se vendicarti o meno e pianificare le tue azioni.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
La Giustizia...
Lo Stato (Italiano, altri non ne conosco)...
Si spera di non averne mai bisogno, altrimenti o sei milionario..... oppure.... sei spacciato
Lo Stato (Italiano, altri non ne conosco)...
Si spera di non averne mai bisogno, altrimenti o sei milionario..... oppure.... sei spacciato
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
@Tanimara
Condivido ciò che hai scritto.
Condivido ciò che hai scritto.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: La vendetta, il perdono o che cosa
Già, credo che abbiate ragione.
Sembra che la giustizia sia come la vendetta, ma amministrata dall'alto.
Quando la comunità è piccola, la giustizia coincide piuttosto bene con la vendetta: penso al codice di Hammurabi e alle leggi mosaiche.
Il Dio biblico è molto attento a compensare ogni offesa con una violenza degna del più brutale dei condottieri militari. In un episodio, ordina a Mosè di far uccidere un uomo perché ha osato raccogliere della legna nel sacro sabato.
Occhio per occhio è una cosa che ha senso, che riesco a capire... e le raffinatezze sono cose come il divieto di uccidere un ladro se sta cercando di introdursi nella tua tenda in pieno giorno nel codice mosaico.
Però, più lo Stato diventa qualcosa di "grosso" e più le logiche delle sue compensazioni si allontanano dalle nostre.
Sembra che la giustizia sia come la vendetta, ma amministrata dall'alto.
Quando la comunità è piccola, la giustizia coincide piuttosto bene con la vendetta: penso al codice di Hammurabi e alle leggi mosaiche.
Il Dio biblico è molto attento a compensare ogni offesa con una violenza degna del più brutale dei condottieri militari. In un episodio, ordina a Mosè di far uccidere un uomo perché ha osato raccogliere della legna nel sacro sabato.
Occhio per occhio è una cosa che ha senso, che riesco a capire... e le raffinatezze sono cose come il divieto di uccidere un ladro se sta cercando di introdursi nella tua tenda in pieno giorno nel codice mosaico.
Però, più lo Stato diventa qualcosa di "grosso" e più le logiche delle sue compensazioni si allontanano dalle nostre.