Domande che è giusto porsi ?
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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- Tsunki
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Concordo. La volontà di Dio per Mosè era di condurre per 40 anni nel deserto un popolo riottoso.Hathor ha scritto: Per quanto riguarda l’Inshallah o comunque la semplice frase “sia fatta la volontà di Dio” credo sia stata male interpretata da molti. E se la sua volontà fosse vedermi combattere e superare ostacoli per crescere?
Ovvio che - e ciò accade sempre, in ogni tradizione - la maggior parte delle persone sceglie di interpretare tutto nel modo più comodo e più innocuo.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Ho un'altra domanda che si rifà un po' al discorso precedente ma anche al discorso sull'amore e quello sulla compensazione che procede in parallelo:
Sfioro la banalità con la domanda più trita al mondo, ma a cui ancora non so rispondere, nemmeno nella 'nuova ottica' che mi state insegnando.
Nell'economia dell'universo, dove male e bene si compensano, le cattive azioni non vengono sempre 'punite' con un esito negativo per chi le compie (sto parlando anche di azioni veramente cattive, non dal contenuto opinabile, non giustificabili). Una volta l'hybris veniva punita dagli dei, ora non sembra; o forse non me ne accorgo perchè la mia ottica è ristretta ma per quello che vedo e noto spessissimo è anzi premiata non solo dagli uomini, ma anche con una grande fortuna e successo. Ma questo deve avere senso. O noi non ce ne accorgiamo ma una punizione c'è. Oppure, come diceva Tsunki riguardo all'amore (se provi amore per l'umanità non ti ritorna che fra centinaia di anni), così può essere anche per un'azione malvagia compiuta verso l'umanità? Il nostro 'mondo' è così globalizzato che le reazioni alle nostre azioni hanno effetti distanti?
Sfioro la banalità con la domanda più trita al mondo, ma a cui ancora non so rispondere, nemmeno nella 'nuova ottica' che mi state insegnando.
Nell'economia dell'universo, dove male e bene si compensano, le cattive azioni non vengono sempre 'punite' con un esito negativo per chi le compie (sto parlando anche di azioni veramente cattive, non dal contenuto opinabile, non giustificabili). Una volta l'hybris veniva punita dagli dei, ora non sembra; o forse non me ne accorgo perchè la mia ottica è ristretta ma per quello che vedo e noto spessissimo è anzi premiata non solo dagli uomini, ma anche con una grande fortuna e successo. Ma questo deve avere senso. O noi non ce ne accorgiamo ma una punizione c'è. Oppure, come diceva Tsunki riguardo all'amore (se provi amore per l'umanità non ti ritorna che fra centinaia di anni), così può essere anche per un'azione malvagia compiuta verso l'umanità? Il nostro 'mondo' è così globalizzato che le reazioni alle nostre azioni hanno effetti distanti?
Re: Domande che è giusto porsi ?
Spiriti mi hanno consigliato di lasciare ciò che mi appesantisce, che mi toglie energia per poter proseguire. Spiriti vogliono una mia scelta consapevole e solo dopo sono disposti ad aiutarmi, non posso fare finta di nulla di fronte alle coincidenze che Loro mi pongono innanzi, di fronte alle strade che mi indicano. Stanotte ho sognato tante strade alcune rotte altre di nuova costruzione. Nella rottura e nel dolore nascerà un nuovo potere e una nuova creatura. Oggi questa è la mia esperienza, questa è stata la mia scelta. Grazie a tutti voi, grazie al mio Maestro, grazie sopratutto ai miei Spiriti.
Ultima modifica di Kaar' il ven 5 lug 2013, 16:12, modificato 2 volte in totale.
Non uomini dabbene è il fine ma Dèi.
Re: Domande che è giusto porsi ?
Ciò che mi piace:
"Si dice che l’aquila viva fino a 70 anni, ma perché ciò accada, intorno ai 40 anni, deve prendere una decisione seria e difficile.
A questa età i suoi artigli sono lunghi e flessibili, e non riescono più ad afferrare le prede dii cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne assai ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile.
Ora l’aquila ha solo due alternative : o si lascia morire, o affronta un doloroso processo di rinnovamento, lungo ben 150 giorni.
Volerà allora in cima ad una montagna, si ritirerà su un nido inaccessibile, addossato ad una parete rocciosa, un luogo da cui potrà fare ritorno con un volo piano e sicuro.
Trovato questo luogo, l’aquila comincia a sbattere il becco sulla parete fino a staccarlo, affrontando con coraggio il dolore di tale operazione.
Passate alcune settimane, le ricrescerà un nuovo becco. Con questo, strapperà uno ad uno, incurante del dolore, i vecchi artigli. Quando ricresceranno i nuovi artigli, con questi e con il becco, strapperà dal suo corpo tutte le penne, una ad una.
Quando rinasceranno le nuove penne essa, nuova aquila rinata, si lancerà sicura nel volo di rinnovamento e ricomincerà a vivere per altri trenta anni".
Anonimo
"Si dice che l’aquila viva fino a 70 anni, ma perché ciò accada, intorno ai 40 anni, deve prendere una decisione seria e difficile.
A questa età i suoi artigli sono lunghi e flessibili, e non riescono più ad afferrare le prede dii cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne assai ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile.
Ora l’aquila ha solo due alternative : o si lascia morire, o affronta un doloroso processo di rinnovamento, lungo ben 150 giorni.
Volerà allora in cima ad una montagna, si ritirerà su un nido inaccessibile, addossato ad una parete rocciosa, un luogo da cui potrà fare ritorno con un volo piano e sicuro.
Trovato questo luogo, l’aquila comincia a sbattere il becco sulla parete fino a staccarlo, affrontando con coraggio il dolore di tale operazione.
Passate alcune settimane, le ricrescerà un nuovo becco. Con questo, strapperà uno ad uno, incurante del dolore, i vecchi artigli. Quando ricresceranno i nuovi artigli, con questi e con il becco, strapperà dal suo corpo tutte le penne, una ad una.
Quando rinasceranno le nuove penne essa, nuova aquila rinata, si lancerà sicura nel volo di rinnovamento e ricomincerà a vivere per altri trenta anni".
Anonimo
Non uomini dabbene è il fine ma Dèi.
Re: Domande che è giusto porsi ?
Grazie
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Non uomini dabbene è il fine ma Dèi.