Emozioni dal fegato - La Visione dell'Anima
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Emozioni dal fegato - La Visione dell'Anima
Dopo il cerchio della Visione dell'anima, forse preda della suggestione forse no, mi rimane uno strano discernimento di emozioni che vengono dal cuore ed emozioni che vengono dal fegato.
Sono convinto che avrei potuto distinguerle anche prima ma adesso, sapendo di questa cosa, è tutto diverso.
Fino qui niente di trascendentale, ma se "filtro" il fegato ciò che rimane è qualcosa di molto, molto interessante. E' prematuro però dire altro. Qualcuno che sta avendo il medesimo feedback?
Sono convinto che avrei potuto distinguerle anche prima ma adesso, sapendo di questa cosa, è tutto diverso.
Fino qui niente di trascendentale, ma se "filtro" il fegato ciò che rimane è qualcosa di molto, molto interessante. E' prematuro però dire altro. Qualcuno che sta avendo il medesimo feedback?
Io ho avuto una reazione molto diversa. Oltre ad un torcicollo che mi è durato fino a stamattina c'è stato un senso di smarrimento e perdita di punti di riferimento. Le rivelazioni di Tsunki insieme al lavoro sul fegato hanno provocato diverse emozioni tra cui spiccava anche la rabbia. E' un emozione con cui ho sempre combattuto ma questa volta era diversa. Sembrava incanalata a fare qualcosa di più costruttivo anzichè distruttivo.
Anche se a lungo andare non sono riuscito a gestirla tanto bene e ho dovuto reprimerla.
Anche se a lungo andare non sono riuscito a gestirla tanto bene e ho dovuto reprimerla.
Animo y fuerza
Nico
Nico
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- Iscritto il: lun 25 apr 2011, 13:55
Anche io mi sento vittima dell'identico senso di smarrimento e da buon filosofuccio non riesco a capire il senso di questa rivelazione.c'è stato un senso di smarrimento e perdita di punti di riferimento.
Che senso ha avere un sogno se ciò che rimane di noi dopo la morte si dissolve o perde qualsiasi ricordo delle nostre esperienze? Che cos'è? un sudoku per ingannare l'attesa?
Le uniche risposte che per ora mi do sono che per riempire un bicchiere bisogna prima svuotarlo e che ciò avverrà nel futuro prossimo, quando forse avremo nuovi elementi..
Voi che ne pensate?
Io sono stato stanchissimo per 2 giorni, un po' rimbambito (lo so che ora farete la battuta che lo sono sempre, che c'è di nuovo...).
Sicuramente almeno un po' di presenze non gradite che comunque ci influenzavano sono sparite e questa è di per sè una situazione nuova.
Ora credo tocchi a a noi cercare di non dare loro altro cibo riducendo le emozioni più violente tenendole così il più lontane possibile.
Animo y fuerza.
Yuma
Sicuramente almeno un po' di presenze non gradite che comunque ci influenzavano sono sparite e questa è di per sè una situazione nuova.
Ora credo tocchi a a noi cercare di non dare loro altro cibo riducendo le emozioni più violente tenendole così il più lontane possibile.
Animo y fuerza.
Yuma
Se ho ben capito, e potrebbe benissimo essere di no, quelle emozioni con cui si cibano sono il mezzo con cui ci restituiscono Potere, ribellarsi a questo meccanismo è controproducente, finché dura questo attaccamento tocca mangiare la minestra perché saltare dalla finestra è male come incrociare i flussiYuma ha scritto:Ora credo tocchi a a noi cercare di non dare loro altro cibo riducendo le emozioni più violente tenendole così il più lontane possibile.
Scherzi a parte, l'unica cosa saggia che possiamo fare è accettare questo stato di cose e comportarsi da bravi prigionieri, altrimenti rimaniamo senza cibo pure noi. Io personalmente ho già riscontro di quanto è stato detto nel mio esperto di vita, credo però che se l'Uwishin vorrà darci l'occasione parteciperò al training e al successivo distacco.
La Cucaracha ha scritto:Che senso ha avere un sogno se ciò che rimane di noi dopo la morte si dissolve o perde qualsiasi ricordo delle nostre esperienze? Che cos'è? un sudoku per ingannare l'attesa?
Un modo per sopravvivere c'è, sempre se ho ben capito, ma la condizione sine qua non è rinunciare a quella simbiosi con tutto lo sforzo che questo comporta.
Personalmente, tramite Castaneda, ero già al corrente dell'esistenza del Predatore. Una conoscenza teorica però, letteraria: da lì a guardarlo in faccia ce ne corre.
Nel rito serale di presenze ne ho sentite (e viste) tante ovunque, all'inizio era da impazzire, e tutto quello che ho fatto è stato affidarmi totalmente come quando al mare si fa il "morto a galla": se sei agitato o sei rigido l'acqua non ti regge e vai giù.
Il sogno avuto ne è stato evidentemente il frutto: è andata benino.
Il mio modo di sentire certe cose è cambiato, è proprio come se certi pezzi di me (ma a 'sto punto esiste un me?) non ci fossero più i siano state cambiate e mi ritrovassi a vivere con quello che è rimasto. Le reazioni sono simili, le sensazioni diverse. Alcune delle cose per cui ho richiesto assistenza agli Spiriti, quelle che ho potuto verificare, non sono più tanto attraenti o dolorose come prima. Non è che "ho cambiato idea" o "capito qualcosa": son proprio cambiato io.
Per quanto riguarda il Predatore, è una situazione cui al momento non posso porre rimedio ma che comunque non mi piace.
Dalla visione avuta però è evidente che ormai sono assuefatto alla sua presenza e questo deve cambiare.
Troppo pericoloso abituarsi o sentirsi amico del proprio Predatore, si rischia di non voler abbastanza la libertà da non cogliere l'opportunità quando si presenterà.
Lo stato delle cose al momento non lo posso cambiare, è vero, ma non è detto che debba concedergli tutto ciò che mi "chiede" senza opporre contromisure.
Una preda che non si rassegna ha più speranze di liberarsi.
Nel rito serale di presenze ne ho sentite (e viste) tante ovunque, all'inizio era da impazzire, e tutto quello che ho fatto è stato affidarmi totalmente come quando al mare si fa il "morto a galla": se sei agitato o sei rigido l'acqua non ti regge e vai giù.
Il sogno avuto ne è stato evidentemente il frutto: è andata benino.
Il mio modo di sentire certe cose è cambiato, è proprio come se certi pezzi di me (ma a 'sto punto esiste un me?) non ci fossero più i siano state cambiate e mi ritrovassi a vivere con quello che è rimasto. Le reazioni sono simili, le sensazioni diverse. Alcune delle cose per cui ho richiesto assistenza agli Spiriti, quelle che ho potuto verificare, non sono più tanto attraenti o dolorose come prima. Non è che "ho cambiato idea" o "capito qualcosa": son proprio cambiato io.
Per quanto riguarda il Predatore, è una situazione cui al momento non posso porre rimedio ma che comunque non mi piace.
Dalla visione avuta però è evidente che ormai sono assuefatto alla sua presenza e questo deve cambiare.
Troppo pericoloso abituarsi o sentirsi amico del proprio Predatore, si rischia di non voler abbastanza la libertà da non cogliere l'opportunità quando si presenterà.
Lo stato delle cose al momento non lo posso cambiare, è vero, ma non è detto che debba concedergli tutto ciò che mi "chiede" senza opporre contromisure.
Una preda che non si rassegna ha più speranze di liberarsi.
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- Iscritto il: lun 5 ott 2009, 7:38
Un saluto a tutto il forum. Ciao rexxx. Da quanto dici, e da quanto dice anche Taranis, sembra che non sia auspicabile porsi in posizione antagonista ai "voladores" (chiamiamoli così). Ma se questo è vero, e se il modo di porsi antagonista a loro è costituito dal controllare gli stati emozionali, ne risulta che lavorare su se stessi per correggere queste condizioni e abitudini è una cosa da evitare in quanto controproducente . Mi sembra troppo strano che questa conclusione sia corretta! Credo che manchi un tassello.rexxx ha scritto:Yuma ha scritto:Se ho ben capito, e potrebbe benissimo essere di no, quelle emozioni con cui si cibano sono il mezzo con cui ci restituiscono Potere, ribellarsi a questo meccanismo è controproducente
Ciao!
Andrea
Giusto.Tsunki ha scritto: Manca sì. E ce n'è qualcuno... sbagliato. Non stanno parlando dei voladores di Castaneda, ma di tutt'altro che è stato sperimentato al Cerchio sulla Visione dell'Anima.
Quel che volevo dire quando ho citato i "voladores" è che venire a sapere di essere preda di qualcosa non mi ha stupito più di tanto in quanto,
tramite Castaneda, il fatto mi era già noto. Eventuali illazioni personali poi preferisco tenermele per me.
Cerco di spiegare meglio la mia posizione perché vedo di esser stato frainteso.Laviadellaspada ha scritto: Un saluto a tutto il forum. Ciao rexxx. Da quanto dici, e da quanto dice anche Taranis, sembra che non sia auspicabile porsi in posizione antagonista ai "voladores" (chiamiamoli così). Ma se questo è vero, e se il modo di porsi antagonista a loro è costituito dal controllare gli stati emozionali, ne risulta che lavorare su se stessi per correggere queste condizioni e abitudini è una cosa da evitare in quanto controproducente . Mi sembra troppo strano che questa conclusione sia corretta! Credo che manchi un tassello.
Ciao!
Andrea
Come rexxx vedo anch'io il rapporto uomo-predatore come una simbiosi, seppur mi sembri che in questo rapporto chi guadagna di più sia il "predatore".
Qualcosa ci guadagnamo anche noi però, e non da poco: non rischiamo di morire ogni volta che l'unica anima che avremmo come esseri umani (ZHI) va a farsi un giro, perché
abbiamo il "predatore" ci mantiene in vita, al minimo ma in vita.
Ci troviamo però in questa situazione perché, avendo esiliato Spiriti più benevoli dal nostro territorio con la distruzione delle foreste e della fauna europea primitiva,
non abbiamo alla fine trovato di meglio con cui stringere una relazione di tipo meno svantaggioso.
Questo è quanto Tsunki ci ha detto a riguardo (eventuali correzioni son ben accette).
... Per quanto mi riguarda credo che una vittima non consenziente abbia più possibilità di liberarsi e che sia buona cosa iniziare ad "allenarsi" a non concedere
al "predatore" tutto ciò che chiede.
Buona cosa quantomeno per la preda che agendo ricorda di non esser necessariamente una vittima e di essere in grado, in qualche modo, di controbattere.
Dico "concedere" perché alla fine siamo noi che, abbandonandoci alle forti emozioni che il "predatore" ci suscita per nutrirsi per mancanza di disciplina e conoscenza,
implicitamente decidiamo di nutrirlo.
al "predatore" tutto ciò che chiede.
Buona cosa quantomeno per la preda che agendo ricorda di non esser necessariamente una vittima e di essere in grado, in qualche modo, di controbattere.
Dico "concedere" perché alla fine siamo noi che, abbandonandoci alle forti emozioni che il "predatore" ci suscita per nutrirsi per mancanza di disciplina e conoscenza,
implicitamente decidiamo di nutrirlo.
Ultima modifica di Taranis il sab 1 ott 2011, 12:17, modificato 1 volta in totale.
... Tsunki ci ha anche detto che le forti emozioni che il "predatore" suscita in noi per procurarsi nutrimento sono in genere collegate ad un passato doloroso/pauroso
che noi andiamo in qualche modo a rivivere o ad un futuro che incute paura, incertezza o quant'altro.
Peccato che, lo dicono gli Hindu Buddha e evidentemente anche gli Sciamani, esiste soltanto il presente: QUI ED ORA.
E se la prossima volta provassimo a ricordarcene che il passato ed il futuro non esistono e che quel dolore che proviamo in realtà non esiste?
che noi andiamo in qualche modo a rivivere o ad un futuro che incute paura, incertezza o quant'altro.
Peccato che, lo dicono gli Hindu Buddha e evidentemente anche gli Sciamani, esiste soltanto il presente: QUI ED ORA.
E se la prossima volta provassimo a ricordarcene che il passato ed il futuro non esistono e che quel dolore che proviamo in realtà non esiste?
Ultima modifica di Taranis il sab 1 ott 2011, 13:57, modificato 1 volta in totale.
Beh io negli anni passati ho fatto un'esperienza psicologica che funziona individuando degli schemi comportamentali da abbattere emulando il proprio opposto (se vi interessa leggete il lavoro di Claudio Naranjo sugli enneatipi).
Siccome inizio ad avere il sospetto che una parte significativa di questi schemi dipendano dal predatore, inizio anche a sospettare che la suddetta attività abbia prodotto sia danni che benefici o che i benefici abbiano avuto un costo preciso e non necessariamente vantaggioso.
E' vero che socialmente ci si emancipa ma c'è un costo da sostenere, che credo sia quello di remare contro quel potere. Non ho idea di quali siano i risultati a remare deliberatamente contro, posso solo dirvi per esperienza diretta nel praticare questa disciplina comportamentale che apparentemente le cose prendono una piega più ampia ma che intimamente c'è una sofferenza enorme e che si crea qualcosa che posso veramente definire uno squarcio che sembra aprirsi sempre di più anziché chiudersi, e causa una sofferenza enorme che, alla lunga, produce più danno che beneficio, almeno nel mio caso.
Un'altra cosa che mi sta letteralmente divorando dentro è un amore del quale non riesco a liberarmi, ma non è la prima volta nella mia vita che mi succede, tutte le altre volte è stato un dramma durato anni, tendo a fissarmi su persone specifiche e questo danneggia irreversibilmente la mia vita intima.
Ora, alla luce di quello che ho appreso, sono indeciso se assecondare questa componente che ho ribattezzato "predatoria" e combattere per ottenere ciò che desidero senza troppo scrupolo, del resto sono in simbiosi con un predatore violento, o lasciare stare. In entrambi i casi credo di avere perso in partenza e attribuisco a questa simbiosi violenta il radicarsi così profondo di emozioni che obiettivamente sono distruttive a prescindere dal loro esito. O mi sbaglio?
La cosa che mi sta disorientando di più in questi giorni è proprio che, dopo il cerchio, è riemersa questa sofferenza d'amore che, nei mesi precedenti mi sembrava di avere rimosso e ora ne sono più vittima di prima. E questo è il motivo per cui ne attribuisco le cause proprio al predatore, all'avere preso contatto diretto con lui.
Non so se siete nella mia stessa condizione ma ho passato due giorni (giovedì e venerdì) che non sono stato capace di fare altro che stare chiuso in casa a fissare il vuoto perché il dolore era tale che nella mente avevo solo il desiderio che finisse a qualunque costo, c'è stato un momento che ero tentato di pregare di morire. Oggi va parecchio meglio ma sento lo squarcio ancora profondo e pronto a tornare alla carica.
Tsunki, hai qualche suggerimento? Smentita o conferma di quello che ho scritto?
animo y fuerza
Siccome inizio ad avere il sospetto che una parte significativa di questi schemi dipendano dal predatore, inizio anche a sospettare che la suddetta attività abbia prodotto sia danni che benefici o che i benefici abbiano avuto un costo preciso e non necessariamente vantaggioso.
E' vero che socialmente ci si emancipa ma c'è un costo da sostenere, che credo sia quello di remare contro quel potere. Non ho idea di quali siano i risultati a remare deliberatamente contro, posso solo dirvi per esperienza diretta nel praticare questa disciplina comportamentale che apparentemente le cose prendono una piega più ampia ma che intimamente c'è una sofferenza enorme e che si crea qualcosa che posso veramente definire uno squarcio che sembra aprirsi sempre di più anziché chiudersi, e causa una sofferenza enorme che, alla lunga, produce più danno che beneficio, almeno nel mio caso.
Un'altra cosa che mi sta letteralmente divorando dentro è un amore del quale non riesco a liberarmi, ma non è la prima volta nella mia vita che mi succede, tutte le altre volte è stato un dramma durato anni, tendo a fissarmi su persone specifiche e questo danneggia irreversibilmente la mia vita intima.
Ora, alla luce di quello che ho appreso, sono indeciso se assecondare questa componente che ho ribattezzato "predatoria" e combattere per ottenere ciò che desidero senza troppo scrupolo, del resto sono in simbiosi con un predatore violento, o lasciare stare. In entrambi i casi credo di avere perso in partenza e attribuisco a questa simbiosi violenta il radicarsi così profondo di emozioni che obiettivamente sono distruttive a prescindere dal loro esito. O mi sbaglio?
La cosa che mi sta disorientando di più in questi giorni è proprio che, dopo il cerchio, è riemersa questa sofferenza d'amore che, nei mesi precedenti mi sembrava di avere rimosso e ora ne sono più vittima di prima. E questo è il motivo per cui ne attribuisco le cause proprio al predatore, all'avere preso contatto diretto con lui.
Non so se siete nella mia stessa condizione ma ho passato due giorni (giovedì e venerdì) che non sono stato capace di fare altro che stare chiuso in casa a fissare il vuoto perché il dolore era tale che nella mente avevo solo il desiderio che finisse a qualunque costo, c'è stato un momento che ero tentato di pregare di morire. Oggi va parecchio meglio ma sento lo squarcio ancora profondo e pronto a tornare alla carica.
Tsunki, hai qualche suggerimento? Smentita o conferma di quello che ho scritto?
animo y fuerza