Pioggia e Fortuna
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Pioggia e Fortuna
Buonasera al forum. Ho letto l'intervista in cui Tsunki parla del rapporto tra pioggia e fortuna. Non mi è chiaro di cosa sia metafora la pioggia, se non di qualcosa non meglio specificato che ha la caratteristica di essere "martellante".
Grazie a tutti quelli (se ci saranno ) che risponderanno a questo topic.
Ciao!!
Andrea
Grazie a tutti quelli (se ci saranno ) che risponderanno a questo topic.
Ciao!!
Andrea
Per chi non capisce, il riferimento è fatto a questo testo:
http://paroledellosciamano.com/pioggia-e-fortuna/
Questa non è una vera e propria intervista, ma è la trascrizione di ciò che Tsunki ci disse in Australia nella foresta pluviale, mentre la pioggia cadeva a secchi, costantemente, sfinendo chiunque.
La metafora è simile a quella che Tsunki usò al cerchio di maggio ("Red de luz"), quando parlò della capacità di resistere al sole che picchia forte nel deserto. Lo stesso vale per il Potere. Il Potere è difficile da gestire, perchè quando arriva ed è forte, sfinisce, sfibra e spaventa. Alla fine non se ne può più.
Solo chi riesce a resistere, chi ha "i nervi" (uso le parole di Tsunki), può veramente trarne vantaggio. Così è per la Fortuna, che non arriva a chi sta al riparo dai rischi ed i pericoli, ma chi sfida coraggioso la tormenta della Vita, e non abbassa la testa di fronte alle inevitabili botte che arrivano.
"Audentes Fortuna iuvat"
http://paroledellosciamano.com/pioggia-e-fortuna/
Questa non è una vera e propria intervista, ma è la trascrizione di ciò che Tsunki ci disse in Australia nella foresta pluviale, mentre la pioggia cadeva a secchi, costantemente, sfinendo chiunque.
La metafora è simile a quella che Tsunki usò al cerchio di maggio ("Red de luz"), quando parlò della capacità di resistere al sole che picchia forte nel deserto. Lo stesso vale per il Potere. Il Potere è difficile da gestire, perchè quando arriva ed è forte, sfinisce, sfibra e spaventa. Alla fine non se ne può più.
Solo chi riesce a resistere, chi ha "i nervi" (uso le parole di Tsunki), può veramente trarne vantaggio. Così è per la Fortuna, che non arriva a chi sta al riparo dai rischi ed i pericoli, ma chi sfida coraggioso la tormenta della Vita, e non abbassa la testa di fronte alle inevitabili botte che arrivano.
"Audentes Fortuna iuvat"
Ultima modifica di Mayu il dom 15 feb 2015, 9:59, modificato 2 volte in totale.
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Coraggio, tenacia, resistenza... Ma sono parole.
Dopo aver passato del tempo sotto la pioggia che ti spacca la testa, attraversando la selva primaria, nel fango, con vari animali aggressivi che ti strisciano vicino, si capisce di cosa parla Tsunki.
Dopo aver passato del tempo sotto la pioggia che ti spacca la testa, attraversando la selva primaria, nel fango, con vari animali aggressivi che ti strisciano vicino, si capisce di cosa parla Tsunki.
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
- Tsunki
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Questo è uno dei motivi, anche se non l'unico, per cui sono contrario a scrivere libri (e non credo mai ne scriverò) e sono anche diffidente sulle interviste: il passo citato l'ho detto a persone che stavano da giorni sotto la pioggia della selva pluviale.Laviadellaspada ha scritto: Grazie Mayu per la risposta. L'audacia però è una virtù diversa dalla forte pazienza di colui che resiste . Magari anche l'audacia (il coraggio) porta fortuna, come la capacità di resistere, non so.
A chi non sia lì o, peggio ancora, non ci sia mai stato, il brano non significa niente, anzi è del tutto fuorviante e lo porta semmai a baloccarsi con fantasie filosofiche.
Le parole degli sciamani sono sempre a ridosso dell'esperienza diretta. Senza questa non hanno senso e si trasformano in... chiacchiere vane. Asì es!
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Voglio fare presente a chi legge che non è copla sua se non capisce alcune parti, semmai responsabilità mia di averle messe, o di averle rese poco chiare.
Il brano citato (e altri) l'ho inserito perchè lo trovo molto bello e profondo, perchè per me ha un grande valore e speravo potesse averne per altri (ma non sempre è così). Soprattutto, mi sono affidato al "via libera" che ho ricevuto. Comunque, come ripetuto più volte, posso cambiare il contenuto, se necessario. Io ho fatto quello che dovevo, e voglio passare ad altro: il frutto adesso è... in mano agli Spiriti.
Ah, quanto mi manca la foresta pluviale! (e lo dico con il cuore)
Il brano citato (e altri) l'ho inserito perchè lo trovo molto bello e profondo, perchè per me ha un grande valore e speravo potesse averne per altri (ma non sempre è così). Soprattutto, mi sono affidato al "via libera" che ho ricevuto. Comunque, come ripetuto più volte, posso cambiare il contenuto, se necessario. Io ho fatto quello che dovevo, e voglio passare ad altro: il frutto adesso è... in mano agli Spiriti.
Ah, quanto mi manca la foresta pluviale! (e lo dico con il cuore)
Ultima modifica di Mayu il gio 1 dic 2011, 6:46, modificato 1 volta in totale.
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Ciao a tutti. Scrivo la mia riflessione sulle cose che sono emerse in questa discussione.
Un certo grado di incomunicabilità rimane sempre, sia che si scrivano libri, rilascino interviste, si scriva su un forum, o si parli a ridosso di un'esperienza diretta. Certo, quest'ultimo caso è il meno problematico perché il terreno comune è molto di più. Però il vero problema, secondo me, non è tanto questo, quanto piuttosto il fatto che si dia un'indicazione giusta, invece che una fuorviante. Per esempio, se io non ho mai conosciuto l'aquila, non è che non mi si possa parlare del potere dell'aquila, lo si può fare nel momento in cui queste parole sono un'indicazione giusta, e quindi formulo magari l'idea di un falco, perché per me quella è l'esperienza che ho vissuto in relazione a quel potere. Fuorviante sarebbe invece ricevere indicazioni che mi portano ad associare a quel potere l'idea di una targaruga.
Così, nel caso della pioggia, i vari attributi e aggettivi ed esempi mi portano a capire di cosa si tratta (o meglio, mi danno un'indicazione giusta) perché ho vissiuto esperienze che hanno quelle caratteristiche, anche se non sono mai stato nella foresta pluviale australiana. Fuorviante invece sarebbe (insieme a resistenza, nervi, sopportazione, tenacia...) metterci il coraggio-audacia, che è una virtù diversa. Magari non è fuorviante comunque perché anche questa virtù porta fortuna (oppure perché magari le due virtù sono sorelle e vanno sempre insieme), ma lo sarebbe se, nell'enfasi di enumerare qualità "eroiche", ci si mettesse dentro pure una cosa che in realtà veicola un potere di tipo diverso.
Resta il fatto che il modo migliore per capire quelle parole fosse l'esserci in quelle circostanze a fare quelle esperienze. Però di utilità quelle parole (e tutto il sito di Mayu) possono esserlo, nella misura in cui non sono fuorvianti. Per questo, a mio avviso, è importante il dialogo, il chiedere e il rispondere, perché si rettificano concezioni che si sono incanalate verso strade sbagliate, rendendo di fatto le parole (che possono essere buone indicazioni) fuorvianti.
Ciao a tutti.
Andrea
Un certo grado di incomunicabilità rimane sempre, sia che si scrivano libri, rilascino interviste, si scriva su un forum, o si parli a ridosso di un'esperienza diretta. Certo, quest'ultimo caso è il meno problematico perché il terreno comune è molto di più. Però il vero problema, secondo me, non è tanto questo, quanto piuttosto il fatto che si dia un'indicazione giusta, invece che una fuorviante. Per esempio, se io non ho mai conosciuto l'aquila, non è che non mi si possa parlare del potere dell'aquila, lo si può fare nel momento in cui queste parole sono un'indicazione giusta, e quindi formulo magari l'idea di un falco, perché per me quella è l'esperienza che ho vissuto in relazione a quel potere. Fuorviante sarebbe invece ricevere indicazioni che mi portano ad associare a quel potere l'idea di una targaruga.
Così, nel caso della pioggia, i vari attributi e aggettivi ed esempi mi portano a capire di cosa si tratta (o meglio, mi danno un'indicazione giusta) perché ho vissiuto esperienze che hanno quelle caratteristiche, anche se non sono mai stato nella foresta pluviale australiana. Fuorviante invece sarebbe (insieme a resistenza, nervi, sopportazione, tenacia...) metterci il coraggio-audacia, che è una virtù diversa. Magari non è fuorviante comunque perché anche questa virtù porta fortuna (oppure perché magari le due virtù sono sorelle e vanno sempre insieme), ma lo sarebbe se, nell'enfasi di enumerare qualità "eroiche", ci si mettesse dentro pure una cosa che in realtà veicola un potere di tipo diverso.
Resta il fatto che il modo migliore per capire quelle parole fosse l'esserci in quelle circostanze a fare quelle esperienze. Però di utilità quelle parole (e tutto il sito di Mayu) possono esserlo, nella misura in cui non sono fuorvianti. Per questo, a mio avviso, è importante il dialogo, il chiedere e il rispondere, perché si rettificano concezioni che si sono incanalate verso strade sbagliate, rendendo di fatto le parole (che possono essere buone indicazioni) fuorvianti.
Ciao a tutti.
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No, non ti portano a capire niente.Laviadellaspada ha scritto: Così, nel caso della pioggia, i vari attributi e aggettivi ed esempi mi portano a capire di cosa si tratta (o meglio, mi danno un'indicazione giusta) perché ho vissiuto esperienze che hanno quelle caratteristiche, anche se non sono mai stato nella foresta pluviale australiana.
Chi non ha vissuto la pioggia della selva, non sa cosa sia, neanche lontanamente. E non ci sono esperienze simili.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Tsunki ha scritto:Chi non ha vissuto la pioggia della selva, non sa cosa sia, neanche lontanamente. E non ci sono esperienze simili.
verissimo.
però se un cieco dalla nascita,ti chiede di descrivergli l'arcobaleno,ti chiede di "vedere" attraverso le tue parole... certo, per quanto abile e precisa possa essere la descrizione, non sarà mai la stessa cosa che vederlo dal vero..
ma mettiamo caso che quel cieco abbia la possibilità di acquisire la vista con un intervento rischiosissimo,che finora ha rifiutato...magari quelle parole e quella descrizione gli daranno il coraggio,l'audacia (o qualsiasi altra parola si voglia) di affrontare quell'intervento per poter finalmente vedere coi suoi occhi...
Il potere spaventa (Tsunki)
e perchè no??!!...esistono ancora i coraggiosi (pochi vero... )
e non solo la viadellaspada...ma probabilmente altre persone attirate dal potere, leggendo le tue parole potrebbero scegliere la tua strada...e perchè no, provare l'esperienza della pioggia nella selva..o anche qualche notte nella solitudine di un deserto..Quién sabe...
In tal modo il libro che non eri d'accordo a scrivere potrebbe non rappresentare solo "chiacchiere al vento"...
e non solo la viadellaspada...ma probabilmente altre persone attirate dal potere, leggendo le tue parole potrebbero scegliere la tua strada...e perchè no, provare l'esperienza della pioggia nella selva..o anche qualche notte nella solitudine di un deserto..Quién sabe...
In tal modo il libro che non eri d'accordo a scrivere potrebbe non rappresentare solo "chiacchiere al vento"...
Il potere spaventa (Tsunki)
Mi sembra che siano in tanti su questo forum ad essersi avvicinati allo sciamanesimo per aver letto Castaneda. Ma la chiarezza con cui scrive Tsunki per me ha avuto il valore di una rivelazione.gattanera ha scritto: In tal modo il libro che non eri d'accordo a scrivere potrebbe non rappresentare solo "chiacchiere al vento"...
Aver trovato questo sito ormai anni fa, sotto la spinta di un semplice romanzo, ha cambiato la chiave di lettura della vita. Non ho le riposte e non ho intrapreso il cammino sciamanico ma ho cambiato il modo di vedere; sono d'accordo con Gattanera su questo, le parole sono solo semi. Poi chi vuole si avvicinerà a questo. Almeno tante persone sapranno che c'è anche questo.
Per le esperienze Tsunki ha ragione: sono le maestre migliori, e sono l'unico modo di vivere e di capire. Ma a parte la foresta, tante persone hanno esperienza di malattia morte e dolore e non sanno più che senso dare a tutto questo e tanto più esacerbante diventa quello che non ha senso; il dolore non porta solo potere ma a volte, visto che non ha scopo, abbrutisce e distrugge.
Se il nostro sciamano pubblicasse anche solo un piccolo libro con quello che ha già scritto sul sito sarebbe molto più che utile...