Il bene e il male nello sciamanesimo
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Il bene e il male nello sciamanesimo
Bene e male sono concetti che non hanno un valore assoluto e generalmente vengono identificati con la positività (bene) e la negatività (male).
Con i nostri sensi non percepiamo direttamente il bene ed il male, bensì le conseguenze, non sempre visibili con gli occhi del corpo.
Non si può nemmeno dire che ad una certa azione corrisponda necessariamente il bene oppure il male, perché qualsiasi giudizio è in stretta correlazione con l'ambiente socio-culturale nel quale si sviluppa l'azione.
Ad esempio presso i popoli pellerossa era considerata un'azione positiva il furto di cavalli, mentre per gli invasori europei era un grave delitto, punito con la morte; la vendetta era dai primi considerata un sentimento positivo e nobile, mentre
per i secondi era un sentimento negativo e spregevole.
Anche all'interno della stessa cultura però il bene ed il male non sono di univoca interpretazione.
Prendiamo ad esempio l'omicidio: ammazzare qualcuno per rubargli il portafoglio è un'azione negativa, è male, ma quando si uccide per legittima difesa, l'azione perde i suoi connotati di negatività, di male.
Resta un male (per le sue conseguenze reali) solo per chi è stato ucciso...
Per me bene e male sono due componenti di un tutto che si integrano a vicenda, sono come due metà dello stesso cerchio e non c'è quella migliore o quella peggiore.
Sta a noi decidere quale usare valutandone a priori le conseguenze in senso ampio.
Lo sciamanesimo come si pone di fronte al bene e al male?
Con i nostri sensi non percepiamo direttamente il bene ed il male, bensì le conseguenze, non sempre visibili con gli occhi del corpo.
Non si può nemmeno dire che ad una certa azione corrisponda necessariamente il bene oppure il male, perché qualsiasi giudizio è in stretta correlazione con l'ambiente socio-culturale nel quale si sviluppa l'azione.
Ad esempio presso i popoli pellerossa era considerata un'azione positiva il furto di cavalli, mentre per gli invasori europei era un grave delitto, punito con la morte; la vendetta era dai primi considerata un sentimento positivo e nobile, mentre
per i secondi era un sentimento negativo e spregevole.
Anche all'interno della stessa cultura però il bene ed il male non sono di univoca interpretazione.
Prendiamo ad esempio l'omicidio: ammazzare qualcuno per rubargli il portafoglio è un'azione negativa, è male, ma quando si uccide per legittima difesa, l'azione perde i suoi connotati di negatività, di male.
Resta un male (per le sue conseguenze reali) solo per chi è stato ucciso...
Per me bene e male sono due componenti di un tutto che si integrano a vicenda, sono come due metà dello stesso cerchio e non c'è quella migliore o quella peggiore.
Sta a noi decidere quale usare valutandone a priori le conseguenze in senso ampio.
Lo sciamanesimo come si pone di fronte al bene e al male?
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Salve Tanimara: "Vento Solitario"... o in Apache: "Se-non-sbaglio"...giusto?Tanimara ha scritto:Per me bene e male sono due componenti di un tutto che si integrano a vicenda, sono come due metà dello stesso cerchio e non c'è quella migliore o quella peggiore.
Sta a noi decidere quale usare valutandone a priori le conseguenze in senso ampio.
Le conseguenze. Già, concordo. Spesso mi domando: "farò bene?"..."ho fatto male?" Rimane il dubbio e questo succede quando si è troppo celebrali. Infatti si dice: "Ho preso la situazione di petto e ho...". Altrimenti si rimane immobili e non si decide mai. Prendere una decisione rinforza il cuore e quando si pensa con il cuore non si sbaglia e si agisce bene...anche facendo del male a qualcuno. Inevitabile.
Siamo molto condizionati in questa realtà e spesso mi trovo in situazione in cui agisco "bene" ma gli altri si affannano a trasformare il tutto in "male", senza riconoscimento fattivo. Solo per il perverso "desiderio" di stare nel male tanto quello è il linguaggio e l'agire in cui si sentono sicuri, rimanendo in un circolo vizioso dove chi si comporta "diversamente" diventa un nemico.
Spero di essermi fatto comprendere .
Credo di aver seguito il tuo sentire Tanimara. Le tue parole mi hanno colpito mucho.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Ciao Maldito, sì, sono il vento solitario che scende fischiando dal nord e quando lo senti sulla pelle è già passato...
In me l'istinto batte la ragione alla grande, ma quando ragiono...spesso batto il naso!
Mi faccio un'idea delle persone a prima vista, senza che ci sia necessità di un contatto verbale, alcuni mi piacciono subito, la maggior parte mi sono del tutto indifferenti, con altri mi è successo che pur apparendo "bene" nel senso comune del termine, mi siano invece stati subito sulle cosiddette...
Poi magari mi dicevo (e mi dicevano) che non si può dare un giudizio prima di conoscere a fondo una persona e infatti approfondendo la conoscenza mi sembrava di essermi sbagliata, se non che...presto o tardi me ne dovevo pentire...; ah, avessi dato retta al mio primo impulso!
A volte si fa del male per il bene di quella certa persona, che però lo capirà tardi oppure non lo capirà mai...
Indubbiamente preferisco fare del bene, con un grosso ma: non indistintamente a tutti; non ho lo spirito del vogliamoci tutti bene.
Penso con il cuore e non mi sento, non voglio far del bene a chi so per esempio che fa del male agli animali; anzi, voglio proprio far del male, voglio fargliela pagare e mi impegno molto e non me ne vergogno nemmeno un po'.
Sono perfida, eh!
Ci sarebbe anche da dire che molte persone cercano di apparire buone, mentre dentro sono perfide; fanno del male, o desiderano farne, ma non ne hanno il coraggio e poi si comportano come i classici sepolcri imbiancati.
In me l'istinto batte la ragione alla grande, ma quando ragiono...spesso batto il naso!
Mi faccio un'idea delle persone a prima vista, senza che ci sia necessità di un contatto verbale, alcuni mi piacciono subito, la maggior parte mi sono del tutto indifferenti, con altri mi è successo che pur apparendo "bene" nel senso comune del termine, mi siano invece stati subito sulle cosiddette...
Poi magari mi dicevo (e mi dicevano) che non si può dare un giudizio prima di conoscere a fondo una persona e infatti approfondendo la conoscenza mi sembrava di essermi sbagliata, se non che...presto o tardi me ne dovevo pentire...; ah, avessi dato retta al mio primo impulso!
Ti ho compreso benissimo e condivido.Maldito ha scritto:...quando si pensa con il cuore non si sbaglia e si agisce bene...anche facendo del male a qualcuno. Inevitabile....
...Spero di essermi fatto comprendere .
A volte si fa del male per il bene di quella certa persona, che però lo capirà tardi oppure non lo capirà mai...
Indubbiamente preferisco fare del bene, con un grosso ma: non indistintamente a tutti; non ho lo spirito del vogliamoci tutti bene.
Penso con il cuore e non mi sento, non voglio far del bene a chi so per esempio che fa del male agli animali; anzi, voglio proprio far del male, voglio fargliela pagare e mi impegno molto e non me ne vergogno nemmeno un po'.
Sono perfida, eh!
Ci sarebbe anche da dire che molte persone cercano di apparire buone, mentre dentro sono perfide; fanno del male, o desiderano farne, ma non ne hanno il coraggio e poi si comportano come i classici sepolcri imbiancati.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Me gusta la tua perfidia Tanimara
Quante rintronate del naso sui muri che mi sono preso, incantato dalla ragione...
Agli occhi di tutti sono l'amico, il buon samaritano, l'accomodante e ora invece sono "diverso" (non nel senso sessuale, anche se lo sono un po' ) e gli faccio paura e ne fanno di tutti i colori perchè rientri nei ranghi e...non gli faccia del male!...o del bene al quale rinunciano per inerzia. Illusi.
Certo dispensare bene come la manna è una sciocchezza bella e buona e sfibra parecchio. Non ne vale la pena e la sofferenza. Mica sono buono...gratis
Mi fa piacere che tu condivida alcune mie asserzioni che si stanno trasmutando in realtà dei fatti. Coraggio Maldito!
Suerte Tanimara e anche al tuo compagno.
Hoka-hey
Maldito
Quante rintronate del naso sui muri che mi sono preso, incantato dalla ragione...
Agli occhi di tutti sono l'amico, il buon samaritano, l'accomodante e ora invece sono "diverso" (non nel senso sessuale, anche se lo sono un po' ) e gli faccio paura e ne fanno di tutti i colori perchè rientri nei ranghi e...non gli faccia del male!...o del bene al quale rinunciano per inerzia. Illusi.
Certo dispensare bene come la manna è una sciocchezza bella e buona e sfibra parecchio. Non ne vale la pena e la sofferenza. Mica sono buono...gratis
Mi fa piacere che tu condivida alcune mie asserzioni che si stanno trasmutando in realtà dei fatti. Coraggio Maldito!
Suerte Tanimara e anche al tuo compagno.
Hoka-hey
Maldito
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Parecchi anni fa ho visto un vecchissimo film, del quale non ricordo né il titolo, né la trama, né i personaggi...Maldito ha scritto:Salve Tanimara: "Vento Solitario"... o in Apache: "Se-non-sbaglio"...giusto?
La sola cosa che mi aveva colpito era la parola Tanimara, che in Comanche dicevano significasse "vento solitario" e mi era piaciuta subito per le sensazioni che evocava in me.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Un bel nome evocativo. Sono tendenzialmente solitario ma ambisco a condivere la vita con altri...non credo sia un difetto anche se è terribilmente difficile.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Sono anch'io tendenzialmente solitaria e non sento mai il bisogno di andare a cercare la compagnia dei miei simili e non mi piace che qualcuno si infili nella mia tana (tana=casa-per me il concetto di casa è lo stesso di quel che può essere la tana per un animale).
I rapporti con il prossimo ovviamente ci sono; ovvio che se vado in un ufficio pubblico o a fare la spesa o altro, a volte anche solo camminando per strada, ho dei contatti, ma sono impersonali.
Sono solitaria, ma posso essere anche una gran chiacchierona e ficcanaso; per esempio se vedo qualcuno che sta facendo qualcosa che mi incuriosisce, anche se è un perfetto sconosciuto, attacco bottone e gli chiedo spiegazioni.
I rapporti con il prossimo ovviamente ci sono; ovvio che se vado in un ufficio pubblico o a fare la spesa o altro, a volte anche solo camminando per strada, ho dei contatti, ma sono impersonali.
Sono solitaria, ma posso essere anche una gran chiacchierona e ficcanaso; per esempio se vedo qualcuno che sta facendo qualcosa che mi incuriosisce, anche se è un perfetto sconosciuto, attacco bottone e gli chiedo spiegazioni.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Io non ho una tana=casa e mi sento molto sperso in questo momento. Ho sempre cercato compagnia a costo di "forzarla" ma adesso trovo molta ostilità, voglia di e distacco emotivo e mi verrebbe da fuggire lontano con persone che possano condividere il mio senso della vita. Non so che fare.
Questo lo faccio anch'io...Tanimara ha scritto:Sono solitaria, ma posso essere anche una gran chiacchierona e ficcanaso; per esempio se vedo qualcuno che sta facendo qualcosa che mi incuriosisce, anche se è un perfetto sconosciuto, attacco bottone e gli chiedo spiegazioni.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Ciò che desideri non arriva quando cerchi, arriva quando è il momento giusto e non siamo noi a stabilirlo; arriva quando non ti affanni a cercare, quando meno te lo aspetti.Maldito ha scritto:... Ho sempre cercato compagnia a costo di "forzarla" ma adesso trovo molta ostilità, voglia di e distacco emotivo e mi verrebbe da fuggire lontano con persone che possano condividere il mio senso della vita. Non so che fare.
Forzando si consumano energie inutilmente e si rischia di spezzare.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Un consiglio molto prezioso che mi aiuta tanto! Sei molto saggia...Tanimara ha scritto:Ciò che desideri non arriva quando cerchi, arriva quando è il momento giusto e non siamo noi a stabilirlo; arriva quando non ti affanni a cercare, quando meno te lo aspetti.
Forzando si consumano energie inutilmente e si rischia di spezzare.
Continuerò a pregare e supplicare gli spiriti cercando di non disturbarli inutilmente.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Saggia è una parola grossa; parlo semplicemente in base alla mia esperienza e a quella di altre persone che conosco.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
çTanimara
In effetti sono le esperienze che insegnano.
In effetti sono le esperienze che insegnano.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
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Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Maldito ha scritto: Salve Tanimara: "Vento Solitario"... o in Apache: "Se-non-sbaglio"...giusto?
Tanimara ha scritto:Ciao Maldito, sì, sono il vento solitario che scende fischiando dal nord e quando lo senti sulla pelle è già passato...
Giusto per amore della verità e delle lingue degli Indiani:
Tani mara non significa affatto "vento solitario" e neppure "vento del nord" (o nessun'altra cosa) nell'idioma apache. In apache vento si dice nilchi.
"Tani mara" esiste solo in una fantasiosa "lingua indiana" inventata nel film Chisum con John Wayne!
A quel tempo i registi e gli sceneggiatori non si preoccupavano molto delle culture indiane, gli indiani - tranne a volte le comparse - erano interpretati da americani rigorosamente wasp (white anglo-saxon protestant) con la pelle scurita col lucido da scarpe e i loro usi, le pitture di guerra e anche le parole erano del tutto fabbricate per l'occasione
PS Scusate il mio divertissement e mi auguro non vi offendiate, ma avando vissuto con gli Indiani (Oglala Sioux) un po' li capisco quando si sbellicano dalle risate sentendo le cose che i bianchi dicono sulla loro cultura, attingendole a piene mani un tempo (ancora adesso a quanto vedo...) dai film di Hollywood e oggi da libri e seminari New Age su improbabilissime "spiritualità indiane"
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Tsunki ha scritto:
Giusto per amore della verità e delle lingue degli Indiani:
Come ci sono cascato!
Non mi sono offeso affatto Tsunki, anzi...
Grazie per il divertissement davvero educativo...
Come sono astuti/stolti questi bianchi!
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Re: Il bene e il male nello sciamanesimo
Grazie Tsunki per la lezione linguistico-etimologica!Tsunki ha scritto: Giusto per amore della verità e delle lingue degli Indiani:
Tani mara non significa affatto "vento solitario" e neppure "vento del nord" (o nessun'altra cosa) nell'idioma apache. In apache vento si dice nilchi.
"Tani mara" esiste solo in una fantasiosa "lingua indiana" inventata nel film Chisum con John Wayne!
A quel tempo i registi e gli sceneggiatori non si preoccupavano molto delle culture indiane, gli indiani - tranne a volte le comparse - erano interpretati da americani rigorosamente wasp (white anglo-saxon protestant) con la pelle scurita col lucido da scarpe e i loro usi, le pitture di guerra e anche le parole erano del tutto fabbricate per l'occasione
PS Scusate il mio divertissement e mi auguro non vi offendiate, ma avando vissuto con gli Indiani (Oglala Sioux) un po' li capisco quando si sbellicano dalle risate sentendo le cose che i bianchi dicono sulla loro cultura, attingendole a piene mani un tempo (ancora adesso a quanto vedo...) dai film di Hollywood e oggi da libri e seminari New Age su improbabilissime "spiritualità indiane"
Ben lungi dal sentirmi offesa, sono invece molto contenta che tu abbia finalmente fugato le nebbie interpretative che vagavano dentro di me!
Non ricordavo il titolo del film, ma anche ora che l'hai citato continuo a non ricordare nulla, evidentemente perché quando l'ho visto non vi avevo trovato nulla che valesse la pena di essere immagazzinato nella mia memoria.
Non significa quel che credevo, ma non ha alcuna importanza per me, a parte l'aver finalmente avuto chiarezza, poiché non è stato tanto il nome in sè o il suo suono a piacermi, bensì l'immagine del vento solitario del nord.
Se mi dicessero che la parola giusta che lo definisce fosse...che ne so...m'hnhaa, buahapz...o qualsiasi insieme di lettere, mi andrebbe bene lo stesso; il nome mi serve solo per evocare a me stessa un'immagine complessa, semplificandola in una parola.