L'angolo della scrittura
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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L'angolo della scrittura
A prima vista si potrebbe dire che la scrittura ha poco a che fare con lo sciamanesimo, ma tutti quanti usiamo il forum (e le email) per comunicare, e dagli interventi molti avranno notato come sta scadendo la nostra conoscenza della lingua.
Apro questo tema per parlare di scrittura, del giusto modo di comunicare e trasmettere un messaggio, del bel scrivere. Per intavolare amene discussioni su curiosità del lessico. Per fare esercitare i nostri congiuntivi e condizionali ormai rattrappiti. Per renderci conto che una punteggiatura usata bene è sexy. Per aiutarci a ricordare che l'Italiano è la lingua più bella del mondo, ed è parte integrante (fondamentale) della nostra cultura e tradizione.
P.S.: questo mi è arrivato per ispirazione dallo spirito dell'oca. Per chi non lo sa, nei canali di Amsterdam ci sono molti cigni e oche (bianche), animali cui sono molto legato. Proprio due giorni fa un gruppetto di 8 oche allegre (7 bianche, una grigia) si sono avvicinate a me, e mi sono affrettato a donare loro qualche pezzo di frutta che avevo nella borsa della spesa.
Apro questo tema per parlare di scrittura, del giusto modo di comunicare e trasmettere un messaggio, del bel scrivere. Per intavolare amene discussioni su curiosità del lessico. Per fare esercitare i nostri congiuntivi e condizionali ormai rattrappiti. Per renderci conto che una punteggiatura usata bene è sexy. Per aiutarci a ricordare che l'Italiano è la lingua più bella del mondo, ed è parte integrante (fondamentale) della nostra cultura e tradizione.
P.S.: questo mi è arrivato per ispirazione dallo spirito dell'oca. Per chi non lo sa, nei canali di Amsterdam ci sono molti cigni e oche (bianche), animali cui sono molto legato. Proprio due giorni fa un gruppetto di 8 oche allegre (7 bianche, una grigia) si sono avvicinate a me, e mi sono affrettato a donare loro qualche pezzo di frutta che avevo nella borsa della spesa.
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
Spiriti e Sciamani senza l'articolo
Inizio con un tema che incuriosisce molti, che è più che altro una domanda a Tsunki.
Abbiamo tutti notato che l'Uwishin ha un'ottima conoscenza della lingua italiana, e un buon talento per la scrittura. Quando scrive e parla, tuttavia, quasi sempre omette l'articolo di fronte a parole come "Spiriti", "Sciamani", "Uwishin", "Fortuna". Abitudine che mi ha contagiato, visto che sto rimaneggiando il testo delle interviste che gli sto facendo, e ora inizio pure io a fare così senza accorgermene. Qualcuno mi ha anche preso in giro.
Come mai? È un modo di parlare degli Uwishin?
Abbiamo tutti notato che l'Uwishin ha un'ottima conoscenza della lingua italiana, e un buon talento per la scrittura. Quando scrive e parla, tuttavia, quasi sempre omette l'articolo di fronte a parole come "Spiriti", "Sciamani", "Uwishin", "Fortuna". Abitudine che mi ha contagiato, visto che sto rimaneggiando il testo delle interviste che gli sto facendo, e ora inizio pure io a fare così senza accorgermene. Qualcuno mi ha anche preso in giro.
Come mai? È un modo di parlare degli Uwishin?
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
Secondo la mia modesta opinione penso che Tsunki ometta l'articolo per dare più importanza ed evidenza al soggetto di cui parla.
Ritengo che sia un buon modo per dare rilievo alle parole che vengono meglio ascolate.
O forse Uwishin è stato contagiato dalla lingua Shuar o Lakota.... chissà...
Animo y Fuerza
Ritengo che sia un buon modo per dare rilievo alle parole che vengono meglio ascolate.
O forse Uwishin è stato contagiato dalla lingua Shuar o Lakota.... chissà...
Animo y Fuerza
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Ciao Oca di mayu. sei bellissima. onore a Te!
in molte lingue antiche (tutte le lingue geroglifiche) e in poche moderne (mi viene in mente il russo che geroglifico non è, né è di diretta derivazione) gli articoli non esistono.
sono particelle di nessun potere. anzi, forse, come tutte le cose inutili e superflue, disperdono il Potere.
immagino che si siano formati in seno allo svilupparsi della complessità della lingua e della mente degli esseri umani. già i greci antichi, insigni filosofi, li adoperavano.
p.s. grazie di questo topic "metafisico-linguistico".
in molte lingue antiche (tutte le lingue geroglifiche) e in poche moderne (mi viene in mente il russo che geroglifico non è, né è di diretta derivazione) gli articoli non esistono.
sono particelle di nessun potere. anzi, forse, come tutte le cose inutili e superflue, disperdono il Potere.
immagino che si siano formati in seno allo svilupparsi della complessità della lingua e della mente degli esseri umani. già i greci antichi, insigni filosofi, li adoperavano.
p.s. grazie di questo topic "metafisico-linguistico".
- Tsunki
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...Mentre i romani, assai più pragmatici, non li conoscevano.Corvoblu ha scritto:già i greci antichi, insigni filosofi, li adoperavano.
Gli articoli determinativi (il, la, gli...) in origine erano dei dimostrativi (questo, quello).
Con tutto ciô, non sto comunque rispondendo alla domanda di mayu
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
Re: Spiriti e Sciamani senza l'articolo
Adoro i Romani: mentre i Greci stavano a filossofeggiare loro costruivano strade ,,,,,
Qualcuno ha mai letto Tacito? in tre parole diceva una frase intera.
Per rispondere a Mayu, l'arte retorica latina prevedeva due concetti fondamentali:
Animo y fuerza
Kaya
Qualcuno ha mai letto Tacito? in tre parole diceva una frase intera.
Per rispondere a Mayu, l'arte retorica latina prevedeva due concetti fondamentali:
- Concinnitas: dire in poco parole concetti anche lunghi e complicati, estrapolando il succo (il potere) del discorso.
Brevitas: fare frasi corte (verbo soggetto complemento oggetto ....).
Avete notato che da alcuni anni l'Uwishin ha abolito anche i congiuntivi? Fra poco abolirà anche i tempi e tutti gli altri modi del verbo e parlerà solo all'infinito (ma anche quì c'è un perchè, e chi studia la lingua degli Spiriti lo sa ...)mayu ha scritto:Abbiamo tutti notato che l'Uwishin ha un'ottima conoscenza della lingua italiana
Animo y fuerza
Kaya
Uwishin ama avvolgere suo fascino in grande silenzio (badate bene: nessun articolo ). Questo ci ricorda una cosa: che maestri del silenzio come lo Sciamano sono capaci di dire di più non parlando, che facendolo.
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
Qui però vorrei puntare l'attenzione su come scrivere, quindi usando le parole. In un buon italiano. Ci sono delle regole per essere efficaci e non annoiare chi legge? Anche nel forum?
Kaya ha indicato alcuni principi fondamentali, e intramontabili. A me piace rifarmi ad un giornalista, Beppe Severgnini, che conobbi personalmente. Scrive libri (tra cui "l'italiano, lezioni semiserie"), tiene un famoso forum per gli italiani nel mondo (http://www.corriere.it/italians/) ed è un grande promotore della nostra lingua. Di seguito una lista simpatica di indicazioni (http://www.corriere.it/solferino/severg ... -13/01.spm) per scrivere bene e "sedurre il lettore".
1. Avere qualcosa da dire
2. Dirlo
3. Dirlo brevemente
4. Non ridirlo (semmai, rileggerlo)
5. Dirlo chiaro
6. Dirlo subito
7. Dirlo in modo interessante
8. Dirlo in italiano (è più trendy, baby)
9. Non calpestate i congiuntivi
10. Non gettate oggettive dal finestrino
11. Spegnete gli aggettivi, possono causare interferenze
12. In caso di nebbia, rinunciate ai puntini di sicurezza
13. Non date da mangiare alle maiuscole
14. Slacciate le metafore di sicurezza
15. In vista della citazione, rallentate
Che ne pensate? Eventuali chiarimenti in un prossimo post.
Kaya ha indicato alcuni principi fondamentali, e intramontabili. A me piace rifarmi ad un giornalista, Beppe Severgnini, che conobbi personalmente. Scrive libri (tra cui "l'italiano, lezioni semiserie"), tiene un famoso forum per gli italiani nel mondo (http://www.corriere.it/italians/) ed è un grande promotore della nostra lingua. Di seguito una lista simpatica di indicazioni (http://www.corriere.it/solferino/severg ... -13/01.spm) per scrivere bene e "sedurre il lettore".
1. Avere qualcosa da dire
2. Dirlo
3. Dirlo brevemente
4. Non ridirlo (semmai, rileggerlo)
5. Dirlo chiaro
6. Dirlo subito
7. Dirlo in modo interessante
8. Dirlo in italiano (è più trendy, baby)
9. Non calpestate i congiuntivi
10. Non gettate oggettive dal finestrino
11. Spegnete gli aggettivi, possono causare interferenze
12. In caso di nebbia, rinunciate ai puntini di sicurezza
13. Non date da mangiare alle maiuscole
14. Slacciate le metafore di sicurezza
15. In vista della citazione, rallentate
Che ne pensate? Eventuali chiarimenti in un prossimo post.
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
- Tsunki
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Bene, iniziamo subito a dire cose controcorrente
Sono poco d'accordo col punto 11: gli aggettivi se ben scelti chiariscono con precisione quel che si vuole dire, arricchiscono la prosa e ne fanno una vera prosa italiana, non l'imitazione di quella anglosassone.
L'amore per l'eliminazione (o quasi) degli aggettivi è una moda del secondo dopoguerra, nata quando l'America conquistò l'Europa, esportò qui i suoi costumi e noi facevamo a gara - fin dai tempi di Sciuscià - a chi lustrava meglio le scarpe dei nuovi padroni.
Così per imitare l'inglese, gli aggettivi e gli avverbi (parenti stretti) dovevano essere ridotti all'osso.
Ma l'inglese è una lingua che ha più di 3 volte le voci dell'Italiano: oltre
300,000 contro circa 70,000!
Come mai tutti questi termini in inglese? Tutti sinonimi equivalenti?
Alcuni lo sono perché spesso ci sono parole di significato identico, una tratta dalla radice latina, una da quella germanica (ad es. rarely vs. seldom, huge vs. enormous...), ma in moltissimi casi si tratta di termini molto specifici che in italiano non esistono.
Un esempio: to balk. È detto del cavallo che s'impunta o fa un rifiuto di fronte a un ostacolo. In senso figurato significa "arrestarsi all'improvviso di fronte a un ostacolo o per un ripensamento o una paura improvvisa e rifiutarsi di procedere oltre o di fare qualcosa che è previsto facciamo".
Se in inglese dico I balked at making the speech, in
italiano devo dire ad es.: "All'improvviso ci ho ripensato e mi sono rifiutato di fare il discorso (in pubblico)".
Devo anzitutto mettere un avverbio "all'improvviso". Alla fine, se non è chiaro dal contesto, devo anche aggiungere "in pubblico" (altro avverbio!) perché in inglese make a speech significa "fare un discorso in pubblico".
Certo potrei dire: "Ho rifiutato di fare il discorso", ma è molto più vago.
Per esprimere le stesse cose che in inglese si dicono con un verbo o un sostantivo molto specifici, in italiano spesso devo modificare il sostantivo con aggettivi o il verbo con avverbi.
E questo fa dell'italiano l'italiano. Non un ibrido anglo-italiano, che tra l'altro risulta vago e impreciso.
Asì es.
Sono poco d'accordo col punto 11: gli aggettivi se ben scelti chiariscono con precisione quel che si vuole dire, arricchiscono la prosa e ne fanno una vera prosa italiana, non l'imitazione di quella anglosassone.
L'amore per l'eliminazione (o quasi) degli aggettivi è una moda del secondo dopoguerra, nata quando l'America conquistò l'Europa, esportò qui i suoi costumi e noi facevamo a gara - fin dai tempi di Sciuscià - a chi lustrava meglio le scarpe dei nuovi padroni.
Così per imitare l'inglese, gli aggettivi e gli avverbi (parenti stretti) dovevano essere ridotti all'osso.
Ma l'inglese è una lingua che ha più di 3 volte le voci dell'Italiano: oltre
300,000 contro circa 70,000!
Come mai tutti questi termini in inglese? Tutti sinonimi equivalenti?
Alcuni lo sono perché spesso ci sono parole di significato identico, una tratta dalla radice latina, una da quella germanica (ad es. rarely vs. seldom, huge vs. enormous...), ma in moltissimi casi si tratta di termini molto specifici che in italiano non esistono.
Un esempio: to balk. È detto del cavallo che s'impunta o fa un rifiuto di fronte a un ostacolo. In senso figurato significa "arrestarsi all'improvviso di fronte a un ostacolo o per un ripensamento o una paura improvvisa e rifiutarsi di procedere oltre o di fare qualcosa che è previsto facciamo".
Se in inglese dico I balked at making the speech, in
italiano devo dire ad es.: "All'improvviso ci ho ripensato e mi sono rifiutato di fare il discorso (in pubblico)".
Devo anzitutto mettere un avverbio "all'improvviso". Alla fine, se non è chiaro dal contesto, devo anche aggiungere "in pubblico" (altro avverbio!) perché in inglese make a speech significa "fare un discorso in pubblico".
Certo potrei dire: "Ho rifiutato di fare il discorso", ma è molto più vago.
Per esprimere le stesse cose che in inglese si dicono con un verbo o un sostantivo molto specifici, in italiano spesso devo modificare il sostantivo con aggettivi o il verbo con avverbi.
E questo fa dell'italiano l'italiano. Non un ibrido anglo-italiano, che tra l'altro risulta vago e impreciso.
Asì es.
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Tsunki
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- Contatta:
Ecco, appunto: ecco un bel post abbastanza inutile, ma con un inutilissimo quote smisurato.
E meno male che avevo già scritto di non quotare per intero un post lungo!
Non appena l'ho scritto, un altro utente (Taranis) ha fatto immediamente un quote chilometrico.
Ora visto che non leggete i miei post, leggetevi almeno le Regole di convivenza sul Forum che ho appena pubblicato, così non avrete
più scuse... ehm, dubbi.
Questa norma di non fare quote integrali di post lunghi (che c'è in TUTTI i forum del pianeta o giù di lì ) è la numero 19.
I recidivi che la violeranno ancora saranno bannati per 1 mese senza preavviso.
E meno male che avevo già scritto di non quotare per intero un post lungo!
Non appena l'ho scritto, un altro utente (Taranis) ha fatto immediamente un quote chilometrico.
Ora visto che non leggete i miei post, leggetevi almeno le Regole di convivenza sul Forum che ho appena pubblicato, così non avrete
più scuse... ehm, dubbi.
Questa norma di non fare quote integrali di post lunghi (che c'è in TUTTI i forum del pianeta o giù di lì ) è la numero 19.
I recidivi che la violeranno ancora saranno bannati per 1 mese senza preavviso.
ánimo y fuerza
Tsunki
Tsunki
io adoro severgnini.
è difficile scrivere. la lingua, come la realtà, è modellata dalla maggioranza e spesso non si hanno parole o parole giuste per esprimere esattamente quello che si ha in cuore. anche per questo è bello conoscere tante lingue. ogni lingua descrive una realtà, una mappa, e ad essa dà voce.
è difficile dire come si deve scrivere. sulla eleganza e sulla bellezza per non dire sulla praticità ognuno ha le due idee e i suoi gusti.
credo che l'obiettivo di una lingua sia di essere efficace a livello comunicativo, di permettere di esprimere il concetto e le sfumature, il pensiero e il sentire...
l'italiano, che è ricco di comngiuntivi e di aggettivi, ha il suo buon ventaglio di possibilità, è molto più emotivamente sottile dell'inglese (che in fatti ha molto più potere in tema di affari! eheh).
non è detto che una persona che scrive in modo corretto sappia quello che dice ma è senza dubbio un punto di merito, almeno sa come scrivere, dimostra la dovuta attenzione.
in un topic nell'area riservata -sezione pasuk- si è parlato di impeccabilità. è un concetto astratto e assoluto e non mi piace. ma lo capisco e lo condivido se lo traduco con attenzione: ogni momento della vita è unico e irripetibile perciò a suo modo decisivo. ogni comunicazione è importante, tanto più oggi che si comunica spesso da così distante, e decisiva. perciò bisogna essere consapevoli di ogni traccia che si lascia di sé e cercare di lasciarla bella e vera, efficace.
è difficile scrivere. la lingua, come la realtà, è modellata dalla maggioranza e spesso non si hanno parole o parole giuste per esprimere esattamente quello che si ha in cuore. anche per questo è bello conoscere tante lingue. ogni lingua descrive una realtà, una mappa, e ad essa dà voce.
è difficile dire come si deve scrivere. sulla eleganza e sulla bellezza per non dire sulla praticità ognuno ha le due idee e i suoi gusti.
credo che l'obiettivo di una lingua sia di essere efficace a livello comunicativo, di permettere di esprimere il concetto e le sfumature, il pensiero e il sentire...
l'italiano, che è ricco di comngiuntivi e di aggettivi, ha il suo buon ventaglio di possibilità, è molto più emotivamente sottile dell'inglese (che in fatti ha molto più potere in tema di affari! eheh).
non è detto che una persona che scrive in modo corretto sappia quello che dice ma è senza dubbio un punto di merito, almeno sa come scrivere, dimostra la dovuta attenzione.
in un topic nell'area riservata -sezione pasuk- si è parlato di impeccabilità. è un concetto astratto e assoluto e non mi piace. ma lo capisco e lo condivido se lo traduco con attenzione: ogni momento della vita è unico e irripetibile perciò a suo modo decisivo. ogni comunicazione è importante, tanto più oggi che si comunica spesso da così distante, e decisiva. perciò bisogna essere consapevoli di ogni traccia che si lascia di sé e cercare di lasciarla bella e vera, efficace.
Ricordo ancora le parole di Nanni Moretti (da Palombella Rossa) che un amico in passato mi ripeteva sarcasticamente quando mi esprimevo in maniera confusa.
"Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!"
@Corvoblu: e' una scelta stilistica quella di scrivere senza maiuscole? Oppure semplicemente hai la tastiera rotta?
"Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!"
@Corvoblu: e' una scelta stilistica quella di scrivere senza maiuscole? Oppure semplicemente hai la tastiera rotta?
"Le Parole dello Sciamano" - La realtà vera è altrove, è completamente diversa da quello che ci appare.
D'accordissimo con la seconda parte e un pò meno con la prima, non mi sembra che una cosa implichi necessariamente le altre.mayu ha scritto:..."Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!"...
Sembra la frase di una persona così innamorata della Parola da volerla quasi divinizzare (il tuo amico o Nanni Moretti? )
Mia nonna parlava male (da ignorante che era), pensava lucidamente e nonostante la guerra e la fame diceva di aver avuto in fondo una vita piena.
Le parole però sono importanti, quello si.